Questo MANIFESTO è dell’inizio del 2018.
Allora si sperava che le imminenti elezioni potessero essere l’occasione per la rinascita della città attraverso l’aggregazione di cittadini attivi che, finalmente, ponessero in primo piano l’interesse generale.
Siena sta vivendo gli effetti devastanti di un decadimento etico, sociale, economico che trova le sue cause profonde nel tradimento e nell’abuso del mandato assegnato dai Cittadini ai propri eletti, scelti ed imposti dai partiti per interessi particolari, spesso subalterni a logiche esterne (romane, fiorentine o altro) e perseguendo l’obiettivo di mortificare la storica specificità del Comune e della Città di Siena. Si è così creata una casta chiusa, un groviglio composto da una classe dirigente incapace, bastante a se stessa, senza vincolo di controllo e senza considerazione per il merito, le competenze, le capacità, ma legata solo dalla disciplina interna e dall’appartenenza a gruppi di potere, chiaramente responsabili delle vicende che hanno sconvolto la città e determinato una politica degenerata, una disinvolta gestione del potere, autoreferenziale, senza principi e dagli esiti infausti. In pochi anni sono stati sperperati patrimoni e ferite mortalmente Istituzioni costruite e gestite con oculata intelligenza, serio lavoro e creatività nei secoli passati e nella seconda metà del secolo scorso.
Oggi il Comune si vanta di avere “risanato” il bilancio ma si è trattato di un’azione di rinuncia sistematica a svolgere ogni ruolo di governo del territorio per ottenere solo risparmi burocratici e ragionieristici, unitamente ad una tassazione tra le più alte d’Italia e spogliandosi di ogni servizio diretto e controllato per attuare una privatizzazione selvaggia e inconsulta che va attentamente e profondamente riconsiderata. A tutta questa situazione, dobbiamo dire basta con determinazione e forza: adesso dobbiamo cambiare. La forza ed il carattere di una comunità si misurano nei momenti più difficili, ora bisogna ritrovare l’antico orgoglio civico. Siena deve darsi una nuova classe dirigente, pulita e preparata, che non abbia legami, condizionamenti e rapporti con le forze, le conventicole e i gruppi di potere che hanno amministrato la città e provocato il disastro degli ultimi anni.
Occorre che i cittadini costruiscano tutti insieme un Progetto Comune incentrato su una nuova visione di città ed un nuovo metodo di governo fondato sulla partecipazione democratica, sulla crescita e sullo sviluppo occupazionale, sulla innovazione e la solidarietà, sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio edilizio e dell’ambiente, e soprattutto sulla rinnovata fiducia nel futuro. Tutto ciò a partire dalle eccellenze presenti e potenziali in tanti settori e dalla consapevolezza che ognuno può dare il proprio contribuito e che tale contributo avrà valore. Dobbiamo disegnare una Città nuova, più inclusiva, sicura, vivibile, solidale, sensibile alle emergenze sociali, aperta al mondo e capace di progettare il proprio destino, desiderosa di riprendere il ruolo che le spetta nel proprio territorio e nel contesto regionale, nazionale e internazionale. Partendo dalla nostra storia, tutelandola ed utilizzandola come volano per l’innovazione.
Per il raggiungimento di tali obiettivi occorrono politiche appropriate e capacità di attrarre ogni risorsa disponibile: è necessario definire programmi credibili, ambiziosi per la modernizzazione e l’efficienza del tessuto urbano, gettando il cuore oltre ogni ostacolo, coinvolgendo concretamente l’intera Comunità senese, con l’impegno a non escludere nessuno, anche appartenenti ad altri gruppi politici democratici, ad eccezione di coloro che hanno governato la Città negli ultimi decenni, o comunque hanno avuto ruoli di governo, e sono corresponsabili della sua decadenza.
Perqueste ragioni, proponiamo a tutti un IMPEGNO CIVICO ATTIVO per l’affermazione di un’alleanza tra Cittadini, finalizzata alla cura degli interessi collettivi e alla ridefinizione di un nuovo Patto tra la Comunità e i suoi rappresentanti. La Città ha bisogno di ripartire da queste consapevolezze, armata di strumenti che le permettano di girare pagina definitivamente.
Per questo motivo ci presentiamo alla Comunità e ai singoli Cittadini proponendo L’ADOZIONE DI UN METODO REALMENTE DEMOCRATICO E CONDIVISO per la definizione di UNPROGRAMMA di priorità certe e vincolanti, in grado di portare al rilancio di Siena, basato su obiettivi che puntino a riaffermare il ruolo centrale del Comune nel Governo del territorio.
Perciò ci impegniamo a:
⦁ COSTRUIRE una ALLEANZA PER LA LEGALITÀ basata sui principi della Costituzione;
⦁ AVVIARE una fase partecipativa per acquisire l’elenco delle priorità maggiormente sentite dai Cittadini, essenziali per stabilire il PROGRAMMA DI GOVERNO DELLA CITTÀ;
⦁ RENDERE tali priorità vincolanti e impegnative per chi vorrà aderire al Progetto e rappresentarle in ogni sede;
⦁ DEFINIRE un metodo trasparente e condiviso per la selezione dei rappresentanti in ogni contesto di derivazione comunale;
⦁ INDIVIDUARE il candidato Sindaco e la squadra di governo solodopo avere definito il PROGRAMMA E SULLA BASE DI UN PERCORSO PARTECIPATIVO che veda protagonisti tutti coloro che si sono attivamente impegnati alla definizione degli indirizzi programmatici;
⦁ COSTITUIRE un COMITATO DI GARANTI, composto da chi abbia rinunciato preventivamente ad assumere qualsiasi ruolo di amministrazione attiva, per la periodica verifica dell’azione di governo, in contatto costante con i cittadini e per svolgere un ruolo di stimolo e richiamo politico alla coerenza con gli impegni programmatici assunti.
Perché ciò possa avverarsi vogliamo condividere un percorso che, dopo la consultazione elettorale, non abbia una scadenza temporale ma che instauri una diversa e innovativa relazione fra gestori della cosa pubblica e Cittadini. Un metodo diverso, che parta dal basso, e non da alchimie di partiti o gruppi di potere, con il quale la Comunità intera, vera titolare del potere effettivo, assicuri nel tempo che venga perseguito sempre il BENE COMUNE come ancora oggi, dopo tanti secoli, è a monito l’affresco di Ambrogio Lorenzetti in Palazzo Pubblico sugli effetti del Buongoverno.