Ormai la parolina magica è “patto”: alla fine di giugno il sindaco annunciava una “assemblea costituente di cittadini che partecipino (sic) alle decisioni” e realizzino (per questo parla di “costituente”) un “PATTO CIVICO per rendere Siena più forte”. Noi abbiamo puntualmente riportato i vari commenti da più parti registrati. Poi il silenzio.
Ora Sena Civitas vuole un Patto “per aprire le porte di Siena ad un turismo di qualità tra Associazioni, Comune, Enti per spalmare responsabilità, costi e organizzazione. Un Patto per rendere “la città partecipe del suo sviluppo”.
Se il sindaco parlava di cittadini, la lista di maggioranza parla di istituzioni e la domanda sorge immediata: chi o cosa mai impedisce al Comune di promuovere rapporti con enti e associazioni?
Una risposta mediata, ma forte e dirompente, arriva forse dall’assessore Tirelli, il quale, a quanto risulta, avrebbe convocato una riunione con gli operatori turistici sulla proposta del Convention bureau a Siena premettendo che, se le imprese non fossero state d’accordo sull’iniziativa, l’Amministrazione comunale sarebbe andata avanti da sola.
Possiamo fare un patto? Se non avete nessuna intenzione di promuovere reale partecipazione né siete particolarmente interessati a tessere utili convergenze, se i cittadini vi interessano solo come elettori (non sarebbe nemmeno una novità), lasciate stare le parole impegnative: fate come fareste, giudicheremo dai risultati.