Qualche giorno fa abbiamo annunciato che il Comune esce dalla Fondazione Musei Senesi e abbiamo dato notizia delle posizioni assunte dai maggiori gruppi di opposizione: Piccini ne aveva scritto sul suo blog il 23 settembre col titolo “L’Aventino della Giunta De Mossi” e, ad oggi, senza commenti; lo stesso 23 il blog La Martinella di Siena era uscita col bel titolo “la Sindrome dell’uscitismo (e altre malattie)” ma non aveva suscitato reazioni. Poi è stata la volta di Bruno Valentini: il suo intervento, inserito anche su facebook ha riportato 8, diconsi 8, “mi piace” e 3 condivisioni (di cui due coincidenti coi likes). Punto.
Chiamato in causa, Gianni Resti, che si dichiara promotore della rete dei musei dal 1987 e realizzatore della Fondazione nel 2002 di cui è stato presidente dal 2008 al 2014, così elenca le “attività” svolte dalla Fondazione per la città di Siena:
“…finanziamento economico per miglioramento degli standard espositivi delle sale museali del Palazzo Pubblico di Siena (anni Novanta), pubblicazione della guida del Museo Civico di Siena (mancante per anni!), organizzazione eventi e pubblicazioni in occasione del 150 anniversario dell’Unità d’Italia con collocazione di attrezzature video informatiche presso la Sala del Risorgimento, collaborazione progettuale con il magistrato delle contrade e relativi musei per la loro valorizzazione, varie pubblicazioni di pregio di cui ricordo con particolare piacere quella relativa agli architetti senesi dell’ Otto/Novecento, l’Occhio dell’Archeologo, ecc. (anni Duemila). Non posso dimenticare poi la totale collaborazione in città della Fondazione museale per i musei scientifici universitari, per l’Accademia dei Fisiocritici, l’Orto botanico, la festa dei musei scientifici, l’organizzazione dell’assemblea nazionale Icom e le tante iniziative organizzate al Santa Maria della Scala in collaborazione con lo stesso Comune di Siena…”
L’intervento di Resti è stato pubblicato da Il Cittadino on line (0 commenti), da Agenzia Impress (0 commenti) e ripreso dalla pagina facebook di Left Siena con due commenti (Burroni e Turrini).
Niente — per quanto ci risulta — è arrivato finora dalla Fondazione attuale, né dal presidente Ricceri, né da altri componenti del consiglio; soprattutto non sappiamo nulla su eventuali progetti, il che farebbe pensare che non esistano proprio. Invero non si può negare che il bilancio delle cose fatte direttamente per o con il Comune di Siena in diciassette anni non è eclatante.
Quali, terrificanti seppure provvisorie, conclusioni se ne dovrebbero trarre? nessuno ha un progetto, nessuno ha un’idea di città, ma quello che è più grave nessuno (o quasi) ne sembra preoccupato. In queste condizioni la Giunta De Mossi esce dalla Carta di avviso pubblico, esce dalla FMS, e continua ad uscire da tutto, con la tacita complicità dei senesi. Potrebbe perfino arrivare ad uscire da se stessa e chissà quanti se ne accorgerebbero.