In questi giorni gira negli ambienti del civismo senese una sorta di “decalogo” di principi ideali fondamentali che dovrebbero costituire la bussola per un civismo aggregato libero e non asservito ad ideologie preconcette. In verità qui i “precetti” non sono dieci o giù di lì e non sono nemmeno precetti: semmai sono linee di tendenza, mete da raggiungere, obiettivi per cui lottare. E probabilmente se ne potrebbero anche aggiungere altri, o affinarne qualcuno o dettagliarne altri. In ogni caso potrebbe essere un buon inizio di discussione. Una cosa la diciamo subito: sono principi generali ma per niente generici
A giugno De Mossi propose un patto con i cittadini di cui non si è più parlato e le liste civiche che lo sostengono ipotizzano oggi iniziative comuni su contenuti concreti col resto del civismo senese. Piacerebbe sapere se De Mossi da un lato e le liste civiche che lo sostengono dall’altro sono interessate a conciliare tardivamente:
“l’etica e la legalità” col rifiuto di sottoscrivere la Carta di Avviso pubblico
“il disconoscimento della logica del rifiuto delle buone proposte dell’opposizione” con il loro sistematico rigetto in consiglio comunale
lo “sviluppo delle sinergie tra le istituzioni” con l’uscita dalla Fondazione musei senesi e con le prese di distanza dalla Società della Salute
lo “sviluppo del volontariato civico” con il diniego di piazza del Campo prima a Libera e poi alla festa del Volontariato
la “promozione della cittadinanza attiva e degli spazi di ascolto” con la totale assenza di iniziative anche di mera consultazione dei cittadini
e si potrebbe pure continuare. Insomma, anche su questo aspetteremmo convincenti risposte.