Ha iniziato Pietraserena, associazione civica, sulla stampa, poi è stata la volta di Italia in Comune (partito politico fondato da Pizzarotti) su facebook, ieri il Movimento Civico Senese, esponente di spicco Giuseppe Giordano, consigliere nelle passate amministrazioni. Infine Alessandro Corsini, dirigente senese del partito di Pizzarotti e attivo nella nostra Comunità Monitorante Idee in Comune (gruppo non formale e aperto a tutti coloro che accettano i principi costituzionali e la prospettiva del civismo non servile), rivolge al sindaco l’appello che volentieri pubblichiamo:
Secondo gli accordi intercorsi nel 2017 fra lo Stato Italiano e la Commissione Europea per la ricapitalizzazione precauzionale della Banca Monte dei Paschi di Siena, la quota di partecipazione azionaria che fa capo al nostro Ministero delle Finanze e che è pari a quasi il 70% del capitale sociale, dovrà essere dismessa obbligatoriamente entro il 31 Dicembre 2021. Un importante, e a nostro avviso determinante, passaggio è previsto però entro il 31 Dicembre 2019: Il MEF dovrà esplicitare a Commissione e BCE, che ha compiti di vigilanza sull’attuazione dell’accordo, come vorrà attuare questa uscita del capitale pubblico. E’ evidente che l’individuazione di quali passaggi formali porteranno a tale dismissione non sarà neutrale ed indolore per la nostra città.
Personalmente quale senese fortemente impegnato nel seguire e cercare di indirizzare verso le migliori soluzioni possibili le scelte cittadine chiedo all’attuale Amministrazione se e come pensa e crede di interloquire con gli incaricati del Ministero delle Finanze che stanno studiando il problema predisponendo il relativo documento e se non sembri utile al nostro Sindaco pro tempore di attivarsi perché, tra le varie cose, sia salvaguardata l’unità operativa e strategica della Banca senese e vincolata l’attuale sede della Direzione Generale, che così importanti ricadute economiche e occupazionali comporta sul nostro territorio. Cosa già chiesta in passato, ma mai esplicitata in modo formale.
Mi permetto sommessamente di suggerire anche eventualmente un’azione sul Parlamento, comprese le Commissioni competenti, che, ricordiamo, ha potere di indirizzo verso il Governo tramite mozioni e risoluzioni che impegnano l’esecutivo su determinate questioni.
Infine e sempre al nostro Primo Cittadino che in questo momento in cui sta legittimamente valutando i nominativi per il nuovo Consigliere in Fondazione Monte dei Paschi, se non gli apparirebbe opportuno indirizzare tale scelta verso chi da anni sta combattendo una battaglia per l’accertamento di verità e responsabilità sul disastro Antonveneta e si è esplicitamente espresso per la costituzione di parte civile da parte di questo Ente nei vari procedimenti giudiziari in corso, che tra l’altro, oltre ad un doveroso risarcimento morale, potrebbe portare ad un importante risarcimento economico proprio nei confronti della Fondazione MPS.
L’ultima parte dell’intervento di Corsini è particolarmente interessante perchè inquadra un aspetto singolare del governo cittadino del cambiamento: quello di non aver coinvolto — o di averlo fatto in maniera del tutto minimale — quei pochi che negli anni della Siena da bere hanno “fatto la resistenza”, opponendosi come potevano al groviglio verminoso che ha sfasciato la città. La nuova Amministrazione ha l’occasione storica, con le prossime nomine, di dimostrare coi fatti che il cambiamento non era solo una parola d’ordine pre elettorale, ma una promessa mantenuta. Nei metodi e nelle persone. Staremo a vedere …