Dall’inizio della legislatura ad oggi risultano presentati in Parlamento già otto disegni di legge, tutti a firma delle forze dell’attuale maggioranza, per avere anche nel nostro Paese una legge sul lobbying, che stabilisca regole precise sulla rappresentanza degli interessi e che dica una volta per tutte cosa si può e non si può fare per influenzare le decisioni del governo, del Parlamento, delle amministrazioni pubbliche e anche degli enti locali, come il Comune di Siena che debbono decidere sul futuro del territorio in ambito urbanistico, commerciale, programmatorio in generale.
Nonostante ciò, nulla è stato fatto. I risultati sono davanti agli occhi di tutti: non solo a livello nazionale si assiste ai casi di finanziamento della politica da parte dei privati (vedasi per esempio i soldi incassati dalla fondazione Open, legata all’ex premier Matteo Renzi) che mostrano come tanti donano soldi a fondazioni, think tank e associazioni legate a questo o quel partito, perché pensano così di poter avere qualcosa in cambio, ma anche nei territori si dispiegano strane commistioni, naturalmente opache, tra gruppi imprenditoriali in ascesa e le strutture dei governi locali.
Questa opacità favorisce la diffusione di accordi indebiti promossi da faccendieri senza scrupoli e contribuisce a demonizzare un’attività del tutto lecita ed essenziale per la democrazia: chiunque ha il diritto di cercare di influenzare le decisioni dei politici: il lobbying è uno strumento importantissimo per promuovere e difendere il bene della comunità.
Anche noi, che facciamo della trasparenza integrale la nostra bandiera, chiediamo regole chiare per migliorare la democrazia e per ottenere decisioni pubbliche aperte e manifeste e permettere a tutti, soprattutto ai gruppi di cittadini sempre esclusi, di partecipare ai processi decisionali.
Nel Paese si stanno raccogliendo le firme per sollecitare il Parlamento a decidere sottolineando quello che una buona legge sul lobbying dovrebbe prevedere e che Idee in Comune persegue da tempo:
- un registro pubblico obbligatorio per i lobbisti. Chiunque voglia esercitare questa attività deve iscriversi al registro e rispettare un codice etico di condotta.
- un’agenda pubblica degli incontri tra politici, funzionari pubblici e lobbisti, in cui entrambe le parti sono tenute a comunicare la data dell’incontro, i temi in discussione e quale documentazione è stata depositata.
- sanzioni serie per punire i comportamenti illeciti sia dei lobbisti, che dei decisori pubblici.
- consultazioni pubbliche per garantire la possibilità agli iscritti nel registro di essere ascoltati sui propri temi di riferimento e far pervenire agli organi decisionali tutti i contributi ritenuti utili al dibattito.
La corruzione è davvero un problema molto grave… I soldi pubblici debbono essere spesi correttamente evitando e perseguendo abusi e sprechi. E’ un concetto connaturato con l’essenza stessa di una comunità civile. Oggi la classe politica pullula di uomini senza qualità, ambiziosi e privi di scrupoli, che pensano solo a come riuscire a raggiungere le vette più alte del potere, per poi rivelarsi capaci di esercitarlo nella maniera più sanguinaria. Politici circondati dai soliti nani e ballerine, con altrettanta brama di potere, sempre pronti a ingannare, abbandonare, tradire, forse anche uccidere. Se non diventano vere e proprie caricature, mostri.…meglio condannarsi da soli alla solitudine anzichè farsi contaminare da tanta feccia. Per carità, ben vengano comunque proposte e iniziative in grado di garantire maggiore trasparenza.
Luana sempre parole sante le tue ?