A margine dell’incontro di ieri che De Mossi ha tenuto con albergatori e addetti al turismo per raccogliere idee utili al rilancio del settore in tempi di coronavirus, il Sindaco ha chiesto di “stringersi intorno alle istituzioni” assicurando che Siena non intende fermarsi. In effetti non avevamo sentito finora alcuna voce che suonasse in senso contrario, né tentativi di sciacallaggio così comuni altrove. Ci sembrava semmai che il Comune potesse fare di più, solo per fare qualche esempio, per l’Enoteca oppure per collaborare strettamente col territorio circostante, finora snobbato nei progetti e negli intenti collaborativi, oppure per sentire il parere di tutti e non solo degli stretti “invitati”.
Poi il primo cittadino, che a parole andava ricercando unità e concordia, si è lanciato nella denuncia del “politicismo degli stenterelli”. In verità si è limitato a dire che questo politicismo non gli piaceva, ma non ha spiegato altro, nemmeno nelle interviste oggi riportate sui social.
Qualcuno si chiede che mai avesse voluto affermare. Il “politicismo” sembra doversi riferire a quella tendenza a “mettere tutto in politica” qualsiasi cosa si faccia o di qualsiasi cosa si tratti: l’economia, la cultura, lo sport .… Se per politica si intendono le strategie e le prospettive e, dunque, i progetti di una comunità, siamo dentro le logiche di una corretta vita democratica. Se per politicismo intendiamo l’esasperazione dello scontro, c’è da domandarsi se non ne siano illustri espressioni le iniziative fusaro-socciane su Bibbiano, il rigetto delle mozioni plastic free, gli attacchi generici alla Società della salute di cui si fa parte, l’istituzione di Consigli di Area composti da persone tutte nominate dal Sindaco ed espressione per il 75% della maggioranza consiliare.
Restano da individuare gli “stenterelli”. Carducci — che De Mossi cita — si riferiva al loro “manzonismo” che si mostrava con una prosa debole e leziosa. Stenterello, come si sa, è quella maschera di servitore dall’aria patita, servo poltrone e furbo. I servi, di solito, non possono rivolgere critiche: di norma fanno i ruffiani del Potere e non scelgono di dannarsi dall’opposizione.
Siena nell’emergenza — ci conti De Mossi — si stringerà di certo intorno alle sue istituzioni: magari potrebbe essere anche il momento di ricambiare arricchendo la debolissima vita democratica, elevando i livelli di trasparenza, favorendo confronto, pluralismo e partecipazione.
in un momento così delicato di grande crisi eviterei sterili polemiche e punterei invece ad una piu’ stretta collaborazione con le istituzioni per risolvere la delicata situazione e fornire idee ed essere un pò piu’ propositivi invece che sempre polemici!
Sono completamente d’accordo con la signora Guiderò. In quanto alle polemiche lasciamole fare a chi non ha mai avuto responsabilità di malgoverno e del quale subiamo ancora gli effetti. Comunque ai posteri l’ardua sentenza.
Siamo d’accordo, ma la polemica, gentile signora Guideri, l’ha fatta esattamente il Sindaco e senza alcuna provocazione. Non le pare?