Qualche mese fa, su questo blog, si scriveva — a proposito del civismo senese — che Luigi De Mossi ha sempre dichiarato di essere civico e ha continuato a ripeterlo nonostante la sua giunta si regga sulla preponderanza dei partiti di destra (che hanno 17 consiglieri su 32 e, dopo la cacciata di Sportelli, nemmeno un assessore “civico”). A giugno 2019 lanciava l’idea di un Patto con i cittadini, rimasto lettera morta. Se De Mossi è civico, Siena è costeggiata dal mare Ionio.
Però, siccome tutti dicono di essere civici, si è ipotizzato che dovessero essere considerati tali solo le organizzazioni civiche “non servili”, non nel senso dispregiativo del “servitore” o dello “sgabello” — come si dice a Siena — ma nel senso di aiutare, di sostenere, anche di fatto, una linea politica tradizionale. Così, ad esempio, e senza nessuna intenzione denigratoria, In Campo è una lista che sostiene il PD, mentre Voltare pagina è una lista civica solo formalmente perché sostiene la maggioranza partitica di destra del Comune e vota sempre con tale maggioranza. Allo stesso modo non possiamo considerare civici né Sena Civitas né SPQS, che era la lista personale di Sportelli e che aveva preso circa settecento voti.
Fin qui nessun problema: né Sena Civitas né SPQS fingono di essere autonomi dal governo senese; lo sorreggono, non si smarcano, forse non digeriscono tutto, ma non lo danno a vedere, al massimo se ne vanno al momento del voto. C’è invece un’associazione ormai storica perché nata quasi 20 anni fa che ha acquisito meriti e fatto battaglie contro il sistema di potere responsabile della disfatta senese (non attribuibile solo al PD, ma a tutto il “groviglio” intessuto anche con l’opposizione), che ha scelto di non sostenere esplicitamente De Mossi e di volersi differenziare: si chiama Pietraserena. Alcuni suoi esponenti, persone valide, impegnate e capaci, hanno collaborato fin dall’inizio alla nascita di Idee in Comune Comunità monitorante di cui affermano di condividere i principi fondanti: democrazia trasparente e partecipata e civismo non servile. Del resto Idee in Comune si caratterizza proprio per il fatto di non essere alleanza di organizzazioni né raccolta di bandiere e bandierine, ma coagulo di persone che si riconoscono nel progetto.
Dopodiché la loro organizzazione costituisce formalmente, con Sena Civitas e con SPQS, in aprile scorso, una struttura che si definisce Coordinamento Civico Senese, molto attiva sulla stampa cittadina con varie suppliche — tutte benevole — rivolte all’amministrazione comunale dall’esterno dei canali istituzionali. Che sia un coordinamento che mette artificiosamente insieme chi sostiene De Mossi (compresi i partiti di destra) e chi dice di criticarli, ci sono pochi dubbi; che si tratti di civismo è da dubitare fortemente; che sia una cosa opaca e che contribuisca alla confusione sembra invece certissimo.