Era il 2015 e l’Università promosse incontri aperti a tutti per lanciare proposte “di rilancio per la città, coinvolta in una fase eccezionale di crisi”.
Proviamo a riassumerle.
Prima Sessione Un primo gruppo si impegnò sul “lavoro dei giovani” e propose alcuni indirizzi generali contro l’assistenzialismo, per ridurre i costi degli affitti, per politiche di incentivazione, lavori sociali per i cassintegrati. Iniziative concrete magari solo avviate nei cinque anni successivi? Non pervenute.
Il secondo gruppo “stiamo bassi” ipotizzava che si dovesse ripartire dalle eccellenze che storicamente si trovano a Siena, mettere a sistema i diversi saperi presenti nella città, dare accessibilità ai molti spazi verdi presenti nel centro storico ma ancora sconosciuti o inaccessibili, come le valli senesi da vedere come nuove vie green di accesso alla città, orti urbani, spazi di partecipazione pubblico-privati. Iniziative concrete in cinque anni. Molto poche, qualcosina nel corso dell’amministrazione precedente, nulla nell’attuale.
Un gruppo ha lavorato sulle “priorità”: scarsità delle risorse, carenza di una visione per il futuro, anche per mancanza di coscienza dei termini della crisi, difficile lo scambio di informazioni tra istituzioni e cittadinanza, perdita di fiducia tra i cittadini stessi (noi lo abbiamo chiamato rottura del patto di fiducia e anche “corruzione” nel senso di maladministration), nuovo senso di bene comune partendo dalle piccole iniziative anche culturali e dalle associazioni, superare la tendenza alle cristallizzazione delle posizioni politiche e culturali per creare un nuovo spirito di partecipazione civica e solidarietà tra i cittadini. Idee in Comune si è impegnata su questo… ma quante difficoltà, quante incomprensioni, diffidenze, tentativi di strumentalizzazione.…. Tutti ti vogliono portare da qualche parte e qualcuno blatera ancora di morte delle ideologie.… E, poi, l’imperativo categorico: “aprirsi all’esterno”. Si faceva poco prima quando c’erano amministrazioni di analoga tendenza, oggi la chiusura di Siena verso il territorio intorno sembra totale.
Un altro gruppo, “città bambina” ha individuato molti filoni di attenzione. Risultati, a quanto è dato vedere, prossimi allo zero.
Un ulteriore gruppo ha lavorato invece sul tema “dove va il turismo”: offerta turistica inadeguata, turismo di qualità, migliorare il sistema dei trasporti, fare promozione, migliorare l’accoglienza, formare le guide turistiche, sensibilizzare le contrade. Cose fatte? Semmai tutto il contrario, mercatini, macchinine, trenini… Ora, poi, con quello che è successo…
E’ seguita una seconda sessione. Primo gruppo incentrato su “reinventare la città”: partire da un grande tema, forte, capace di recuperare e reinventare (appunto) l’identità collettiva e che mobiliti tutti gli attori del territorio, le associazioni, che sia capace di essere un collante; creare una partecipazione collettiva che vada al di là dei piccoli obiettivi e delle piccole associazioni; mettere in piedi una massa critica che si riconosca su temi precisi, come “città delle stelle” (astronomia), “città dei bambini”, “città aperta: via Francigena (passato) — rete ferroviaria (presente)” “ S Maria alla scala come luogo di incontro tra passato e futuro”. Qualcuno ha visto qualcosa che ci è sfuggito?
Un gruppo ha lavorato per scongiurare la chiusura del Museo dell’Accademia dei fisiocritici, un patrimonio enorme per la città. E’ salvo? Per ora è aperto, ma non se ne parla molto e non sembra un buon segno.
Si è parlato anche di come rilanciare l’Università di Siena: si è detto di creare un canale di comunicazione e di condivisione delle competenze e delle conoscenze tra la cittadinanza e l’università, che cessa di essere un corpo isolato e diviene “L’Università della strada”, di ridurre la burocrazia degli scambi internazionali, di affiancare lo studente e il ricercatore nel percorso di studi/ professionale, facilitando l’integrazione nella vita della città. Obiettivo generale quello di creare una sinergia tra Unisi e Cittadinanza, realizzazioni? ce ne sono ? Mah! e pensare che ora abbiamo un assessore all’Università che è al tempo stesso un docente: integrazione organica o conflitto di interessi?
Un altro gruppo ha lavorato sul “turismo lento”. Cose fatte? A parte la pandemia, risulterebbe che si sia lavorato per conseguire l’esatto contrario.
Alla fine questi eroici cittadini — imperterriti — hanno fatto una terza sessione e giù discussioni, dibattiti, ricerche per temi e proposte su Ambiente .….….. su Città inclusiva, solidale e sostenibile .….… su La città per le categorie più deboli di cittadini.… su I Servizi .… e, infine, anche sul La Cultura e i suoi spazi .… (mica poco)
Ma, perdonateci, a questo punto, si siamo davvero seccati di fare riassunti per un’amministrazione “sorda e grigia” (magari si limitasse a questo) e mettiamo qui il link
https://www.rigenerarsi.eu/wp/wp-content/uploads/2019/03/incontro1ost_siena_report_organizzazionepartecipazione.pdf
magari, potreste tentare di leggerlo. Se proprio non avete tempo, né voglia, lo potreste tenere a portata di mano nel cesso e un poco per volta, tutte le sante mattine, una pagina per volta (due il sabato e la domenica), a mente fresca .….… chissà .….… che non vi venga qualche folgorazione.
Post scriptum: per accedere al link potete copiarlo e incollarlo su un motore di ricerca.
Leggendo tutto questo riassunto ti viene solo tristezza e rabbia perché ad un lavoro fatto così capillare e così importante è seguito un nulla di fatto da parte delle nostre amministrazioni.