Riceviamo e volentieri pubblichiamo come strumento di riflessione.
IMPROVVISAZIONE E CATTIVE COMPAGNIE DELLE DESTRE SENESI
Negli ultimi giorni abbiamo letto sconcertanti dichiarazioni sulla sanità (a dirla tutta non solo sulla sanità : pensiamo al disastro cultura ben rappresentato dalla fantomatica mostra su Dalì con tantissime riproduzioni e un numero insignificante di originali), da parte di alcuni candidati delle destre senesi: solo slogan urlati, aggressività verbale e nessuna seria analisi che permetta agli elettori di formarsi un’idea consapevole.
Eravamo già abituati alla pochezza delle idee e delle azioni della destra che governa la città, a partire dall’assessore alla sanità cittadina, Appolloni, che, purtroppo, in quasi tutte le occasioni ha dimostrato quanto la carenza di competenze e di esperienza portino inesorabilmente verso il vuoto cosmico, ondeggiante tra il finto perbenismo e il risentimento di potere, che mina le fondamenta della cornice culturale senese che da sempre, nonostante tutto e talvolta contro tutto, continua a mettere al centro la solidarietà sociale, con la sua rete di relazioni umane, associative e di tutela.
A questa pochezza, già presente nelle istituzioni cittadine, si sono aggiunte le dichiarazioni della candidata di Fratelli d’Italia Magi che, senz’altro brava biologa ma evidentemente senza alcuna competenza di politica sanitaria, ha dimostrato, anch’essa che la linea politica preferita dalle destre è quella degli slogan fini a se stessi, aggressivi e, purtroppo, MAI sorretti dalle indispensabili analisi di dati, elementi oggettivi e valutazioni comparate. Anche il suo intervento migliore, quello sull’affidamento regionale a laboratori privati di parte dei tamponi covid, è risultato purtroppo carente di un’analisi di sistema, vale a dire il ruolo della Regione nel pretendere e verificare il pieno utilizzo di tutta la strumentazione in uso nelle aziende sanitarie pubbliche toscane, anche nell’ottica di una futura integrazione.
D’altronde l’improvvisazione, seppur sostenuta da una forte voglia di rivalsa, non può colmare forti lacune strutturali. Sulla sanità, come in tanti altri ambiti, se non si hanno specifiche conoscenze di carattere gestionale, amministrativo e di diritto sanitario e se non si hanno gli strumenti per un’analisi critica ad ampio raggio, i risultati non possono che essere vuoti slogan in cui si denunciano qua e là cose che non vanno o sembrano non andare (spesso per rincorrere qualche voto di qualche malcontento), o si indicano soluzioni spot, basate sul NIENTE.
Sentire Magi che attacca, per uso e consumo elettorale, il modello toscano, ancora oggi uno dei migliori modelli di sanità pubblica certificato, quando i modelli lombardo e piemontese a guida lega e FI, hanno chiaramente dimostrato di essere pressoché inesistenti, orientati come sono al privato e al profitto economico, fa accapponare la pelle.
L’improvvisazione e il bercio, si dice a Siena, in questi casi non sono arte ma una pericolosa mistificazione dei fatti, un virus ad alto contagio che spinge a pensare che tutti possano fare tutto. Invece NO! Senza competenze , senza conoscenze, senza capacità e senza informazione andremo solo alla deriva!
Nel sistema sanitario toscano ci sono cose da migliorare e derive privatistiche da arginare, perché il mal costume e gli affari non guardano al colore politico, ma almeno Giani ha sottolineato l’importanza di promuovere STATI GENERALI per valutare dove e come correggere il modello organizzativo toscano. Le soluzioni, infatti, non stanno MAI nella testa di pochi ma in quel sapere diffuso che va strutturato per coglierne appieno la ricchezza, indispensabile a organizzare al meglio le risposte ai bisogni di salute dei cittadini. I singoli, come si vede, partoriscono slogan vuoti e soluzioni spot basate sul NIENTE.
Anche gli elettori hanno il dovere di informarsi e di impegnarsi a comprendere prima di esprimere un voto, perché il voto deve essere consapevole e non di pancia o perché va di moda… che paese, che regione, che città potrebbero venire fuori con questi presupposti? Guardate che fine sta facendo l’Umbria, da poco passata a guida leghista. L’assessore alla sanità, sceso dal Nord a colonizzare, sta smantellando il sistema sanitario pubblico con un viraggio della politica sanitaria in senso privatistico di libero mercato (l’Umbria, che era ai primi posti della qualità sugli indicatori di performance con il suo modello di stampo pubblico).
Nemmeno possiamo tacere le altre mistificazioni delle destre cittadine. Appolloni è candidata in una lista regionale di sedicente matrice civica, in cui, abbiamo letto, è candidato anche un esponente di Forza Nuova. Così l’integralismo di matrice cattolica (sentinelle in piedi ecc…) si sposa con il cameratismo di matrice fascista, ma pare che anche Davide Chiti, forte sostenitore di Ceccuzzi prima, poi transitato nell’area monaciana e approdato a quella demossiana, sia della partita. Sarà qui presente qualche comitato d’affari che da decenni imperversa nei palazzi del potere mentre la nostra città disperde le sue ricchezze? Magi, approdata in consiglio comunale con una lista civica e poi emigrata in Fratelli d’Italia, assegna sempre al solo PD di aver distrutto la città, ma il nucleo forte di quegli accordi di mero potere che hanno devastato Siena durante le giunte Cenni e Ceccuzzi sta governando, più forte che mai, all’ombra dell’attuale amministrazione a guida De Mossi, che lei sostiene.
Per concludere non ci scordiamo che entrambe le citate Magi e Appolloni hanno votato, senza colpo ferire, quell’obbrobrio delle modifiche statutarie dell’ASP Città di Siena. Modifiche per le quali il Comune NON aveva alcuna competenza, ma che ha nondimeno deliberato alla faccia delle leggi, delle norme e dei principi fondanti dell’ordinamento giuridico italiano e regionale. E quale sarà la finalità di queste illegittime modifiche che la giunta De Mossi ha voluto votare ad ogni costo? Ci sarà mica dietro qualche idea di smantellamento del nostro sistema pubblico, tra l’altro ben governato?
Allora cari elettori facciamo attenzione agli slogan e guardiamo ai fatti. Diffidiamo dei proclami e dell’improvvisazione e guardiamo, invece, con attenzione verso le competenze, la linearità e il rispetto nei confronti delle nostre pubbliche istituzioni. Per distinguere tra la tutela degli interessi comuni e la difesa di quelli particolari serve un minimo di conoscenze e di esperienza da usare sempre con adeguato spirito critico.
se il cittadino che ha scritto questa lettera si volesse gentilmente firmare gli potrei rispondere alle critiche che mi muove, dalla storia dei tamponi ad un laboratorio privato, al modello toscano di Sanità . Avrei molte cose da dire. Brutto nascondersi dietro una tastiera senza firmarsi e attaccare le persone non lasciando possibilità di replica. Ho letto per caso questa lettera, di parte e i con contenuti in gran parte non veritieri. La mia soddisfazione: oltre 2100 voti alle elezioni regionali e come saprà in politica contano i voti, non le chiacchiere
Gent.ma dott.ssa Magi, la differenza tra il cittadino che non si firma e Lei è molto netta: il cittadino è solo tale, cioè privo di qualsiasi potere ed inerme, mentre Lei è una figura politica candidata per un partito importante e vieppiù capace, come ci ricorda, di ottenere più di 2.000 preferenze alle regionali, senza peraltro essere eletta; Lei, pertanto, riveste un interesse pubblico e gode di una visibilità che il cittadino comune non può avere. Di conseguenza Lei dovrebbe a nostro avviso rispondere in dettaglio alle considerazioni del cittadino anche se non ne conosce le generalità che non sono rilevanti: in questo modo renderebbe un servizio a tutta la collettività dei suoi sostenitori e anche a chi si è permesso, come democrazia non solo consente ma raccomanda, di rivolgerle alcune considerazioni critiche in modo corretto e rispettoso.
La Redazione