Idee in comune — Comunità monitorante vorrebbe ottenere qualche utile informazione e vorrebbe conoscere l’opinione del Sindaco di Siena su alcuni punti qualificanti del suo operato. Perciò, come in via formale i consiglieri comunali hanno diritto di interrogare il Sindaco sulle più svariate questioni, anche i cittadini intendono avvalersi del diritto costituzionale di proporre interrogazioni in via informale e di avere adeguate risposte.
Primo quesito: nel corso dell’incontro coi candidati sindaci del 18 aprile 2018 nella “Piazza delle idee” lei si dichiarò non contrario alla istituzione di un Assessorato alla trasparenza che molti comuni retti da candidati “civici” hanno adottato in ossequio agli indirizzi della legge 190 del 2012. Visto che ad oggi l’assessorato alla trasparenza del comune di Siena non è stato istituito, dobbiamo ipotizzare che Lei ha mutato orientamento per imposizione di una qualche componente della maggioranza che la sostiene (Lega, Fratelli d’Italia…?) o per quale altra ragione?
Secondo quesito: sempre nel corso dell’ incontro del 18 aprile 2018 Lei si dichiarò favorevole a proporre al Consiglio l’adozione di un Regolamento per le nomine che: A) definisse requisiti di accesso; B) prevedesse audizioni pubbliche in cui i candidati illustrano il proprio curriculum e il loro progetto di mandato; C) imponesse la motivazione della scelta tra i candidati anche in riferimento al risultato dell’audizione pubblica; D) introducesse meccanismi di rotazione; E) prevedesse il controllo pubblico sui risultati. Perché non ha mantenuto la promessa pre-elettorale?
Terzo quesito: con recente deliberazione il Comune ha autorizzato la cooperativa “Sollievo” a trasformare Villa il Pavone da RA (residenza per autosufficienti) a RSA (residenza per non autosufficienti) senza attenersi alla programmazione della Società della salute senese che peraltro aveva espresso parere negativo. E’ consapevole che, in tal modo, danneggia l’Azienda pubblica Servizi alla Persona Città di Siena?
Quarto quesito: la sua Giunta ha proposto al Consiglio comunale e il Consiglio ha approvato una riforma del sistema di partecipazione decentrata che vede l’istituzione di Consigli di Area con membri da lei nominati in luogo delle precedenti Consulte territoriali dei cittadini a base elettiva. Concorda con noi che questa scelta toglie potere ai cittadini per accentrarli sulla sua persona attraverso il meccanismo della nomina diretta?
Quinto quesito: il Corriere di Siena nel 2010 e, poi, anche il Giornale nel 2013, riportarono la notizia che, tra i sostenitori della candidatura di Franco Ceccuzzi, onorevole e leader PD, a sindaco di Siena, spiccavano i nomi dei signori Bellandi, Degortes, Martini, Paglialunga, Parri, Tacconi (già indicati come sodali di Giuseppe Mussari). Mentre sappiamo dagli atti di Giunta che Tacconi presta la sua attività nel suo Gabinetto e che Roberto Martini è stato prescelto come presidente di Siena Casa, ci può dire quali rapporti intrattiene con gli altri e se i medesimi hanno finanziato e in che modo la sua campagna elettorale?
Sesto quesito: a seguito della notizia che Igor Bidilo, proprietario attraverso Sielna spa (marchio Nannini) di gran parte degli esercizi pubblici di Piazza del Campo, è inquisito per riciclaggio internazionale, Lei ha dichiarato di non conoscerlo. Ci può dire se conosce Andrea Bellandi che la stampa locale riferisce ricoprire in Sielna spa (società di Bidilo) l’incarico di “Addetto alle relazioni istituzionali” e se risponde a verità la voce generale che il medesimo passa ordinariamente le sue giornate dentro gli uffici comunali e la coadiuva nei suoi compiti istituzionali?
Settimo quesito: si apprende dalla stampa che Lei, come avvocato penalista, ha difeso e difende, nel corso del suo mandato amministrativo, persone accusate di stupro e/o di violenza carnale. Ci può dire se ritiene tale attività compatibile e coerente con l’affidamento da parte del Comune a Donna chiama donna della gestione pubblica del Centro comunale antiviolenza posto nei locali comunali di via Pier Andrea Mattioli e giustamente concesso a prezzi di favore? Per restare in argomento potrebbe precisare se condivide la scelta di molti Comuni italiani di costituirsi parte civile nei processi per stupro, ammessa anche dalla Cassazione?
Ottavo quesito: lei ha dichiarato alla stampa che, nella difesa di alcuni contradaioli accusati di rissa, Lei si trova nella “duplice posizione” di difensore e di responsabile primo e tutore della Festa: come ritiene di poter conciliare la difesa – penale da un lato e di governo dall’altro – di interessi potenzialmente contrapposti?
Nono quesito: come avvocato penalista lei ha difeso in giudizio il suo assessore alla pubblica istruzione Paolo Benini accusato di omofobia. Dopo la condanna in primo grado Lei ha confermato la delega. Ci può dire se ha proposto appello per il suo Cliente/Assessore e se continuerà ad assisterlo anche nel secondo grado di giudizio?
Decimo quesito: Sportelli assessore civico fu da lei revocato senza fornire motivazioni; ora Sena Civitas, lista civica, è uscita dalla maggioranza e Voltiamo Pagina, altra lista civica, critica alcune scelte della sua amministrazione e cambia nome in discontinuità. Lei ritiene ancora di potersi dichiarare sindaco “civico” al servizio di tutti i senesi?
Ah!Ah!Ah! Anche se rispondesse senza divagazioni a questi quesiti molto ben definiti ci sarebbero buoni motivi per dimettersi. Lui non lo farà, ma i quesiti rimarranno irrisolti.
Mi sembrano domande molto pertinenti. Speriamo ci siano delle risposte
Grande lavoro, analisi perfetta e incisiva, giustissimo puntare il dito sulla trasparenza e partecipazione, vediamo di riportare il cittadino addormentato dai governi di anni precedenti ad essere al centro e partecipe della vita politica della sua Città e della sua Provincia ?
LA DEMOCRAZIA “ALL’ITALIANA”
Noi Italiani ci consideriamo democratici perché godiamo la democrazia per solo 5 o 6 minuti ogni cinque anni, giusto il tempo di mettere una croce in una scheda elettorale accanto al nome di candidati per giunta scelti dai partiti politici o, peggio, scelti dai capi di quei partiti. Dopo di ché, in dispregio della nostra Costituzione, finisce ogni partecipazione del popolo “sovrano” alla vita democratica fino al quinquennio successivo, quando la scena si ripeterà pari pari. E’ chiaro che ci stiamo o, meglio, ci stanno prendendo per i fondelli almeno da 70 anni.
Ma non basta: c’è di più che spiega quanto ipocrita e grottesca sia la “democrazia all’italiana”. Prendiamo per esempio il governo (e la maggioranza che lo sostiene) che ha conquistato la poltrona del potere, locale o nazionale che sia. Se cinque anni dopo andiamo a vedere quanto del roboante programma su cui quel governo è stato eletto sia stato realizzato, scopriremmo con stupore che si tratterebbe si e no del 20%. E se indagheremmo ancora scopriremmo che circa l’80% della sua azione politica è stato dedicato a iniziative che nulla avevano a che fare, sen non addirittura erano l’opposto, di quel programma elettorale. .Non ci sarebbe nulla di male, perché l’azione di governo deve spesso deviare, per evenienze esterne e non previste, da quel programma, ma a una sola condizione: che la “deviazione” venga prima sottoposta a referendum popolare, oppure che si vada a nuove elezioni. Ma questo non avviene mai, per cui viviamo in un regime sostanzialmente autoritario e dispotico e, peggio, mascherato da democratico.
Insomma il fascismo non è nato con Mussolini né è morto con lui.
Non risponderà MAI!
Questa volta il vostro è stato un lavoro utile e prezioso per aiutare quei prodi che vorranno dare battaglia con interrogazioni, mozioni e iniziative e per tenere l’agenda delle cose dette, fatte, non fatte e fatte male. Per ricordarcene e per poter pubblicare sembra il cahier de doleance di questa amministrazione. Bene.
Tuttavia la migliore cura per combattere la deriva avviata da questa amministrazione è costruire una chiara alternativa politica e programmatica.
Nella chiarezza delle idee, dei programmi e nella trasparenza dei profili.
E’ su questo che servono forze disposte a metterci la faccia, il tempo e le risorse. Guardando in avanti e non indietro. Anche e soprattutto nella aggregazione dei protagonisti di questa alternativa. Comunque bene. Questo lavoro è ben fatto.
Il prof. Fulvio Mancuso ha scritto ora su facebook il seguente post
“Buongiorno,
piccola nota local perché, come direbbe qualcuno secondo un cliché di ormai stanca retorica trumpiana, “Siena first”!
Veniamo al dunque: continua la “transumanza politica” in consiglio comunale, che si consuma tutta nella maggioranza destro-leghista. A parte i già avvenuti passaggi incrociati tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, oggi è il turno dell’assessore all’istruzione e sport del Comune di Siena, recentemente destinatario di una sentenza di condanna in primo grado per insulti omofobi via social insieme ad altre quattro persone tra cui attivisti della Lega (per la cronaca l’avvocato difensore era il sindaco di Siena avv. De Mossi).
Bene, l’assessore Benini conclude al momento il suo “cammino” avendo iniziato come consigliere leghista, poi uscitone per entrare nel gruppo misto con “Siena tools” e oggi approdato a Fratelli d’Italia, nuovo “bel suol d’amore” della destra senese e non solo.
Sono tutte qui le novità? No. È sotto gli occhi di tutti quanto stia avvenendo dalle parti di Palazzo Pubblico.
Dopo il “dimissionamento” dell’assessore civico Sportelli, pochi giorni or sono, al termine di “tanto penare”, anche “Sena Civitas” ha abbandonato la maggioranza e, da ultimo, addirittura la
Lista (civica) del sindaco De Mossi “Voltiamo Pagina” ha lanciato un chiaro segnale di distanza dal primo cittadino e dal resto della compagine politica che lo sostiene decidendo di cambiare nome (Impegno Civico) e prendendo atto che il programma elettorale del sindaco sia rimasto praticamente sulla carta.
Dunque? La maggioranza attuale per il momento pare semplicemente restringersi e consolidarsi nel segno dei partiti nazionali e quindi in direzione esattamente opposta rispetto a quanto il sindaco stesso ama dichiarare continuamente:
perché di civico, oramai, per questa amministrazione, c’è rimasto solo il bellissimo Museo del Palazzo Pubblico…
In ultimo, non è fuor di luogo segnalare le 10 pungenti domande che proprio ieri ha rivolto al sindaco il blog Ideeincomune — comunità monitorante ( https://www.ideeincomunesiena.it/2020/10/15/interrogazione-civica-al-sindaco-de-mossi/ ).
Sono domande che sicuramente fanno riflettere tutti, che certamente non piaceranno a chi amministra oggi la città e che quasi sicuramente resteranno senza risposta (spero di sbagliarmi) ma comunque “appese” e ben in vista per tutti i cittadini senesi.
Tutti ricordano che fino al 2018 diverse figure facevano il “mestiere” antipatico del blogger per fare domande, chiedere chiarimenti, denunciare pubblicamente tutto ciò che a loro dire non andava dell’allora maggioranza politica senese.
Quelle persone, che allora sostenevano l’ascesa dell’attuale sindaco, hanno smesso la loro attività di monitoraggio dichiarandosi pensionati, arrabbiati o semplicemente perché, come avrebbero scritto in altri di tempi di altre persone, entrati a pieno titolo nel “sistema-Siena” attuale.
Dico questo perché proprio chi si dice amante del libero pensiero e della libertà di opinione, oggi, di fronte a nuovi soggetti che svolgono come blogger attività di monitoraggio civico, dovrebbe per coerenza rispondere o almeno fare o dire qualcosa.
E i giornalisti? E gli opinionisti? Quelli che “ci so’ troppe bici in contromano”, i “cestini pieni”, le “buche nelle strade”, “non c’è una visione” e via andare? Dove sono?
Va bene così?
Oppure, semplicemente, il silenzio è d’oro?
A voi le riflessioni.”
Sono trascorsi cinque mesi e mezzo e ancora nessuna risposta, eppure aveva detto che sarebbe stato il sindaco di tutti.
Da un sindaco civico ci si aspetterebbe, ancora più che che da un sindaco politico, un costante confronto con i cittadini, confronto che prevede anche di rispondere a domande poco piacevoli