A poco tempo di distanza, la diffusa e autorevole testata specialistica ARTRIBUNE torna a occuparsi delle manifestazioni espositive che si tengono a Siena. Dopo le forti e motivate riserve espresse sull’operazione Salvator Dalì al Palazzo delle Papesse che ha suscitato non poche prese di distanza sembrando più che altro mossa da logiche di mercato, questa volta viene disapprovata la mostra “Terra mater” che vede l’ istallazione, in vari luoghi della città, di una decina di opere monumentali del fiorentino Andrea Roggi, già attivo a Siena e provincia nei decenni passati e in varie imprese con la spinta del critico Gilberto Madioni, recentemente scomparso.
La mostra di Roggi viene messa in relazione dal giornale romano con la collocazione nei giorni scorsi di un enorme culo rosa in cartapesta, fotografata in Piazza del Campo e in alcuni luoghi limitrofi, il cui autore sarebbe un fantomatico artista francese: Olivè De Gasperi, anche se dietro alla scanzonata operazione era apparsa da subito la mano dei Goliardi, poi intervenuti a confermare dalla loro pagina Facebook..
Al monumentale deretano viene poi concessa una stima ancora maggiore di quella rilasciata allo scultore fiorentino: “In fondo si tratta di uno scherzo – si sostiene — e beneaugurante, mentre nell’altro caso si è fatto sul serio.”
Ora, se il paragone è francamente ingeneroso, non si può che concordare su come la mostra del Roggi sia stata allestita in modo improvvisato e confuso, scegliendo collocazioni di per sé suggestive ma non sempre adeguate, sopraffatte in questo periodo almeno dal resto della decorazione natalizia, così da essere fagocitate o incongruenti rispetto al sito ospitante, impressione che già si coglie e che aumenterà nel lungo tempo (fino a giugno) in cui le sculture rimarranno esposte, rari nantes in gurgite vasto, finendo così col fare un cattivo servizio prima di tutto all’autore
In ogni caso la rivista merita un plauso solenne: nel tormento di piani operativi, pandemie, vaccini, scorie radioattive, montepaschi, trumpisti, renziani.… solo i Goliardi attivano, come bene comune, scongiuri adeguati e genuini.
Devo dire che le opere di Andrea Roggi mi piacciono, come la loro collocazione, dimostrato anche dai molti fotografi che ne hanno approfittato per fotografare le opere con lo sfondo dei monumenti di Siena. Certamente queste opere e la loro collocazione accontentano alcuni cittadini e ne scontentano altri, ma si sa Siena è faziosa.
Per quanto riguarda il culo rosa in Piazza ricordiamoci sempre che Siena è o era una Cittá universitaria e ben venga un pò di sana e scherzosa goliardia.