Dopo più di sessant’anni di governo locale affidato ai partiti di sinistra e ai loro pessimi epigoni che sono magicamente riusciti a distruggere l’opulenza senese — invero godendo di aggrovigliate co-partecipazioni — i senesi hanno dovuto riconoscere, molti obtorto collo, che l’alternanza politica e il cambiamento possono rappresentare, almeno in teoria, l’uscita dalla crisi e dunque, sul presupposto che le responsabilità erano soprattutto dei partiti, si sono affidati alle vane promesse di Bruno Valentini, uomo di partito che si presentava con la maschera del civismo.
Caduta anche questa prospettiva di rinnovamento dopo che Valentini era tornato platealmente sui propri passi e aveva governato in sostanziale continuità accucciandosi nel multiforme ricovero piddino, i partiti di destra e una parte di civismo non particolarmente dotato di autonomia sono riusciti a vincere per una manciata di voti.
Il risicato successo avrebbe consigliato a chiunque fosse dotato di un minimo di intelligenza politica e persino di buon senso di giocare risolutamente la carta del “sindaco nuovo”, del “sindaco di tutti”, rivolto fortemente alla ri-aggregazione della società civile e alla forte partecipazione civica per l’individuazione condivisa coi cittadini di una visione aperta della città e attraverso la rottura integrale col passato. Tutto al contrario anche De Mossi, che dal 15 ottobre scorso si rifiuta perfino di rispondere alle nostre domande, si è annullato nei partiti di destra da un lato e, dall’altro, nel gruppo di potere tradizionale dei soliti noti, che gli ha ricamato intorno la matassa del “ricciarello magico”, già attivissimo ai tempi sciagurati di Mussari e Ceccuzzi.
Oggi, mentre si avverte il crescente disagio di chi aveva creduto nei benefici dell’alternanza, si assiste in pari tempo alle acrobazie di quelle forze politiche, come Siena Futura, che, a maggior prova del suo perenne trasformismo, annusato il vento contrario, si affanna a ritagliarsi nuovi spazi al servizio del partitello personale della rivalsa renziana.
Il disegno è chiaro: partiti di destra, Italia viva, ricciarelli magici, settori retrivi del restante civismo servile si apprestano ad affidare a De Mossi gli anni successivi al 2023 creando allarme diffuso in chi aveva sperato che qualcosa cambiasse in meglio. E’ Sena Civitas, che aveva già lasciato la maggioranza, a fare la prima mossa:
ci siamo convinti — così scrivono - che, fatti alla mano, Siena nel 2023 non merita altri cinque anni di giunta De Mossi. Siena ha bisogno di una visione complessiva che rilanci attività e crei occupazione. Gli umori della città ci dicono altro .…. ci riparlano di voglia di cambiare di riprendere il cammino per costruire una nuova classe dirigente. Si, De Mossi ha deluso. Ed è per questo che, noi, dopo aver preso le distanze, diciamo con chiarezza che, da qui al 2023, ci incamminiamo lungo una strada precisa: la ricerca di convergenze programmatiche e di intese elettorali per formare una coalizione di forze civiche alternative a questa giunta. Lo faremo senza mettere pregiudiziali. Nello spirito che animerà i prossimi mesi della nostra nazione e dell’attività stessa del governo: larghe intese e solidarietà nazionale. Vedremo se le nostre idee faranno breccia e chi saranno gli amici e compagni di viaggio. Una cosa la sappiamo con grande chiarezza: lavoreremo alacremente per il bene della città. Cosa vuol dire? Semplice, ci mettiamo in cammino per ricercare un candidato sindaco che abbia forza, coraggio e idee per sfidare il sindaco uscente De Mossi se si ricandiderà nel 2023 e quant’altri si faranno avanti.
Allo stesso tempo saremo aperti al confronto con tutte le liste, i movimenti, con “tutti” i partiti interessati a discutere del futuro della città e della costruzione di un nuovo gruppo dirigente che ci sappia assicurare una guida caratterizzata da umiltà, intelligenza e spirito di servizio.
Cadono dunque artificiosi paletti, chiusure preconcette e pregiudiziali, si apre una nuova fase di civismo aperto e non servile.
Idee in comune- Comunità Monitorante ha maturato opinioni forti sui metodi della partecipazione attiva e del suo rapporto col governo locale: abbiamo fatto proposte concrete di innovazione (tutte riportate in questo blog) e siamo pronti al confronto libero sui metodi di governo e sui contenuti delle intese programmatiche.
OTTIMO NEI CONTENUTI E NELLA VISIONE PROSPETTICA