Un commento di Chiara all’articolo del 23 dicembre non è passato inosservato. Ha scritto Chiara:
“Possibile che non si trovino cittadini con Talento, Esperienza, Competenze, Onestà e Curriculum, indipendentemente dal colore? Forse questi elementi si defilano perché non credono nella possibilità di essere liberi nel loro impegno, ma sempre condizionati dai vari interessi di parte? Perché non li cercate e non li mettete alla prova per poi decidere? ”
A Brunero gli torna poco:
“Molti ci cascano ancora. Anche Chiara, in buona fede mi pare, semplificando molto, la farebbe corta e vorrebbe vedere in Comune uno .… diciamo .… “fuori del comune”, uno ganzissimo di suo, acuto, brillante, con tutti gli attributi, un supereroe atto al comando e pronto a dirigere cose e persone. E lo vorrebbe pure “onesto”.… Così, senza tanti discorsi, si dà tutto in mano a lui e buonanotte al secchio. Lui pensa a tutto, sceglie il meglio per tutti e noi, giulivi, si lascia lavorare in pace, anzi, per essere sicuri che accetti, lo dovremmo lasciare proprio “libero nel suo impegno” — come vorrebbe Chiara — insomma “legibus solutus” come si diceva, libero da lacci e lacciuoli.…
Norma interviene sibilando: “Accetta, accetta, hai voglia se accetta. C’è una fila bell’ e pronta ad accettare, ma che abbiano insieme tutto questo talento, esperienza, competenza.… o dove sarebbero? Non sempre il successo universitario o imprenditoriale trasforma in “unti del signore”. Chiara ci invita anche a cercarli e a “metterli alla prova”. E’ una parola, si va a giro e “pio…pio…” si fa il richiamo; poi quando si so’ trovati, vorrei sapere come si metterebbero alla prova.… con un esamino, un test, un concorso?” E Brunero:
“Un po’ di esperienza s’è già fatta e si conosce come va la storia. Codesta gente ganza non è mai esistita, non esiste e, anche in questi giorni, girano bluff in carne ed ossa. E, poi, se anche esistesse, sarebbe meglio tenerla alla larga. Vedi Norma, una volta sceglievano i partiti. Te lo ricordi chi sceglievano? Qualcuno più bravo, qualcuno meno, qualcuno lasciamo stare.… Comunque fossero, venivano in qualche modo controllati, sostenuti, consigliati. Oggi i partiti, dopo avere scoraggiato e allontanato un mucchio di gente, pensano più che altro ad acchiappare un po’ di voti dei fedelissimi o dei beneficiati con qualche vana promessa e poi, qualsiasi cosa facciano gli eletti, se li tengono e zitti, non ammetterebbero mai che abbiano fatto errori. I cittadini sono chiamati a supplire all’inconsistenza, all’incapacità e alla paralisi dei partiti e l’errore più grosso che potrebbero fare sarebbe quello di continuare a farsi incantare dalle sirene, anche da quelle che si presentano come nuove e in apparenza capaci in tutto e per tutto”.
“Che, poi, se ci ho capito qualcosa — riprende Norma — non è che il sindaco deve “saper fare” tutto o anche qualcosa in particolare: il Comune ha un’ organizzazione complessa con addetti e dirigenti responsabili delle varie attività. Il sindaco ha una squadra di assessori che dovrebbero pensare ai vari settori e ha un consiglio comunale che dovrebbe — se la maggioranza lo facesse lavorare con metodo democratico — fissare le linee generali. Il sindaco, più che altro, dovrebbe coordinare e “far fare” agli altri, magari non ai soliti faccendieri che gli ronzano intorno indisturbati. In questo senso - insiste Norma — bisogna stare alla larga da chi si finge un tuttologo e fa il professorone, quello del “ghe pensi mi!” oppure del “nun v’ preoccupat’, mo ce penz je”: gente pericolosa proprio quando si mette a fare qualcosa.
“Ieri mi ha scritto un amico senese che vive lontano e che sa pensare, - riattacca Brunero — secondo lui bisogna uscire da questa logica di “potere” che ci incatena, quella di cercare per forza un candidato ” forte”. Invece dovremmo cominciare a proporci per quello che siamo veramente, cittadini, gente normale, insomma il gruppo dei “signor nessuno”. Dovremmo promuovere con modestia, quasi con umiltà, il percorso di costruzione di un modo nuovo di governare fino a individuare insieme e fissare le cose buone da realizzare. Dovremmo essere concreti come nelle riunioni di condominio, quelle serie, fatte di cittadini comuni che non hanno bisogno di un comandante supremo e non lo vanno a cercare da nessuna parte.
Piuttosto dovremmo provare a convincere la gente, donne e uomini, che potremmo essere tutti noi, insieme, a contribuire a costruire il futuro della città e quello nostro, convinti, sotto sotto, che ogni persona vispa di cervello che abbia studiato come funziona il Comune potrebbe anche essere quella giusta purché fosse disposta a coordinare una squadra di competenti per gestire i servizi avvalendosi di uno squadrone civico attivo, pressante, che elabora idee e che è capace di controllare. Si dovrebbe ritornare a dare valore all’opinione pubblica, alla sintesi di una visione popolare, non alla ricerca di una prova di forza, ma di una prova di giuste e tenaci convinzioni, di valori insomma. Senza ricadere nella trappola del supersindaco che fa finta di saper fare ogni cosa.
Norma ride: ” Mi garba, Natale è passato, ma come impegno e augurio di Buon Anno mi sembra proprio adatto”.
Quindi secondo Norma e Brunero ci occorrerebbe:
“uno vispo” che abbia studiato come funziona il COMUNE
una “squadra di competenti ” per gestire i servizi
Uno “squadrone civico” che elabori idee e sappia controllare…
Dai! Ci si potrebbe fare…
Ma le assemblee di condominio non sono il luogo in cui per definizione non si decide mai niente?
Non sono convinto. Tra supersindaco e fantoccio spero che ci sia un via di mezzo virtuosa. Qualcuno che sappia fare squadra e che abbia 3–4 idee chiare su dove portare la città a fine mandato.
Gusta osservazione. Infatti si fa l’esempio delle assemblee di condominio “serie” per rimarcare l’attenzione e la cura di ciascuno e di tutti alle buone pratiche di amministrazione degli interessi e dei beni comuni.
Fare squadra, concordiamo ( e lo abbiamo detto), è il punto essenziale.