Per giorni Norma e Brunero sono rimasti scossi e sottosopra da una sequela impressionante di terribili notizie locali
e hanno rischiato perfino di soccombere se non avessero trovato parziale consolazione e conforto nell’annuncio del finanziamento al Biotecnopolo, nella “moratoria” Monte dei Paschi, nelle attività della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Davide Rossi e, particolarmente, nella nascita del Terzo Polo Civico che vedono come unica alternativa possibile all’attuale sfacelo.
Sono notizie pesanti, ordinariamente drammatiche, qualcuna risibile, impossibile elencarle tutte: tra le altre, impianti sportivi lasciati a deperire e venduti a privati (il solito, sembra), requisiti concorsuali della terza media per avere 1200 candidati, comando della portavoce demossiana all’Azienda alla persona per curarne l’immagine preelettorale, soldi dell’Azienda alla persona alla Biblioteca, il Rastrello messo a disposizione di appetiti palazzinari che presenteranno a breve il loro progetto, Siena praticamente assente da tutti i bandi di finanziamento di qualsiasi provenienza e natura, corposi (economicamente parlando) incarichi di consulenze esterne e aumento del costo del personale comunale, mense scolastiche gestite in modo da spendere il meno possibile, affidamento della riscossione dei tributi a Siena Parcheggi con aggravio dei costi e sua trasformazione in Sigerico, una sorta di società badante tuttofare, opere pubbliche di precedente progettazione fatte passare come nuove.……
Poi è arrivato il massimo, la vetta che si pensava irraggiungibile: ne parla stamani nel Corriere Fiorentino Roberto Barzanti :
Le nomine … dei membri di spettanza comunale nel comitato scientifico … della neonata Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala destano serie preoccupazioni.
È noto il ruolo di rilevanza strategica che essa dovrebbe assumere per attribuire al patrimonio artistico della città una gestione all’altezza delle ambizioni desiderate… ma .…. l’atto contraddice queste finalità .…La sezione italiana dell’ICOM (International Council of Museums) ha espresso sconcerto per determinazioni che potrebbero compromettere il mantenimento dei requisiti di rilevanza regionale ottenuti.
Dopo avere ricordato che il Comune continua ad ignorare l’importanza del trasferimento nelle stanze del Santa Maria della Pinacoteca nazionale già caldeggiata quarant’anni fa da Cesare Brandi, Barzanti rileva l’intenzione del Comune di
ridurre la questione ad una faccenda localistica e a ospitare in uno spazio tanto prestigioso mostre effimere, incontri fieristici, appuntamenti spettacolari in una babelica sequenza… (per non citare le ipotesi correnti di inserire impianti sportivi, piscine, centri benessere…) .
Il comitato scientifico – può esser composto da 4 a 10 membri – dovrà surrogare l’attuale assenza di un direttore, per individuare il quale occorrerà che il consiglio di amministrazione fino a oggi incompleto – ha i cinque membri designati dal Comune ed è presieduto dall’ex-assessore Lucia Cresti (Pd) – formalizzi una procedura «ad evidenza pubblica» che consenta di individuare una personalità in grado di costruire una macchina conoscitiva attraente per scambi, laboratori e ricerche, armonizzando funzioni culturali e produttività economica. Ebbene: quanto è accaduto per la nomina dei 6 membri del comitato scientifico provoca un’acuta delusione.
È vero che nell’ottobre 2021 era comparso un avviso che invitava a presentare candidature (non oltre 10) per la parte municipale del comitato: scarsissima ne è stata la pubblicità. Il sindaco avrebbe potuto attingervi alcuni nomi e al contempo scegliere altre personalità, in grado di rispondere ai livelli confacenti ad un «organo di garanzia scientifica» incaricato di elaborare annualmente un «documento consuntivo-prospettico» per un’elevata programmazione.
Tutto al contrario
Sono stati adottati criteri da lottizzazione tutta interna alla traballante maggioranza. Nell’insieme il risultato è
sconcertante. E non perché i singoli non posseggano nei loro campi una valida professionalità, ma perché non formano una squadra contraddistinta dalle competenze e dalle esperienze essenziali. Pietro Rubegni, ad esempio è uno stimato docente di dermatologia. Giuseppe Giordano è un tecnico amministrativo responsabile dei corsi post-laurea sempre dell’Ateneo senese. Antonio Manganelli insegna diritto dell’economia alla Libera Università S. Maria Assunta. Entra inoltre – coup de théâtre – l’attore e regista Andrea Buscemi, discusso e sgradito iperceccardiano leghista, costretto a lasciare (agosto 2019) la sedia di assessore al Comune di Pisa sull’onda di massicce proteste di donne (e di popolo).Non esistono figure di Università e istituzioni dallo spicco europeo, esperte – incredibile assurdità! – in storia dell’arte. Il fatto è che quando si devono fare scelte per formare un nuovo ceto dirigente la destra toscana dimostra di essere chiusa nelle sue beghe interne e di non sapere o non voler promuovere personalità della qualità necessaria. Questa opaca operazione nomine può scrivere la parola “fine” in un progetto bellissimo, caldeggiato per anni e
sbrigativamente degradato.
Idee in comune — Comunità monitorante aderisce convintamente a queste amare considerazioni.
Non si può che condividere tutte le ossevazioni e le preoccupazioni espresse. Puro manuale cencelli usato come captatio benevolentia.