Quando s’era bambini, ma proprio bambini bambini, e uno dava del bischero ad un altro, questo rispondeva invariabilmente, magari balbettando dalla rabbia ” bi..bi.. bischero sarai te, vedi”. Poi si cresce, ma, ogni tanto, ci si ricasca. Addirittura si narrava che fosse successo un po’ di tempo fa anche alla facoltà di lettere di Firenze in una memorabile seduta di laurea tra due filosofi illustri, relatore e controrelatore, ora non più tra noi.
Qualcosa del genere ce la siamo ritrovata ieri sulle pagine facebook: da un lato, un concittadino che noi abbiamo molto criticato e al quale è oggettivamente attribuibile una notevole parte di responsabilità per la tragica vittoria dell’avvocato De Mossi, ma che è comunque competente ed esperto per avere ricoperto di recente la carica di sindaco, ha pubblicato un post documentato su un aspetto ormai sulla bocca di tutti e, dall’altro, si è letta una risposta degna, appunto, di quella fanciullesca tendenza a ribaltare ogni osservazione.
Riportiamo ampi stralci del post:
E’ in corso al Comune di Siena una scatenata .…
“pulizia etnica” dei funzionari e dei dipendenti sgraditi .. iniziata .…. col mandato De Mossi e uno dopo l’altro vengono emarginati od indotti alla mobilità esterna quei dipendenti che non si mostrano fedeli alla linea politica dell’Amministrazione o che semplicemente non se la sentono in coscienza di avallare atti amministrativi opachi o discutibili.
Talvolta, per evitare problemi, vengono spostati in uffici per i quali non hanno alcuna competenza, magari mantenendo l’inquadramento contrattuale ed economico per evitare contenziosi giuridici e conseguente pubblicità negativa. In altri casi, con spostamenti forzosi al limite del mobbing. L’elenco è ormai noto e piuttosto lungo ed oggi si aggiunge una ulteriore importante dipartita. Quella del dirigente Luciano Benedetti, che se ne va in Provincia a fare quello che ha fatto molto bene per decenni presso il Comune, il responsabile del settore finanziario. Benedetti è un funzionario contabile molto esperto e conosciuto nel settore (è anche vicesegretario generale dell’Anutel, l’associazione nazionale degli Uffici Tributi degli Enti Locali, con 4500 soci), che ha dato molto al Comune con professionalità e spirito di servizio, alieno da ogni contiguità politica che invece sembra essere diventato il criterio discriminante. Del resto, Benedetti era stato parcheggiato al Santa Maria della Scala, senza mai essersi occupato di politiche culturali .….…
Un’azione così sistematica e brutale di “riallocazione” globale del personale comunale non si era mai vista e se domandate ai dipendenti, potete tranquillamente accertare il clima intimidatorio che si respira all’interno, fatto anche di pressioni psicologiche ed inquietanti contestazioni sulle libere opinioni personali esternate, nel tempo libero, anche sui social.
Di fronte a questo fatto notorio, c’è una risposta che merita analogo rilievo:
Ma che pensi che purtroppo solo a Siena accada quello che tu hai appena scritto? ma che pensi che nelle altre città quando cambia una amministrazione e addirittura colore politico non succeda uguale? ma che pensi che anche a sinistra non facciamo (facciamo, non facciano, sic) queste zozzate? come ben sai grazie al lavoro che facevo sono stato coinvolto in tante amministrazioni in gran parte d’Italia, tutti uguali quando devono gestire il potere e cambiare le pedine, tutte uguali.
Un’altra risposta è tanto minacciosa quanto ermetica:
“Non ti assolvere, manca poco poi ti dirò ciò che penso”.
Anche questa sembra rientrare nella stessa logica con l’aggravante che insinua e rinvia a data imprecisata la resa dei conti.
A noi sembra che ci sia un aspetto inaccettabile: ogni volta che si denuncia una nefandezza — da qualsiasi parte commessa — è privo di senso e anzi dannoso rispondere con la generica e indimostrata affermazione che, tanto, lo fanno tutti. Lo disse anche Craxi a proposito dei soldi ai partiti ed è una forma suicida (per i cittadini) affrontare la questione con tale spregiudicato qualunquismo.
Il “così fan tutte” (comunque falso fino a prova contraria) serve soltanto ad assolvere chi si è fatto eleggere con la promessa, se non di eccellere, almeno di improntare la propria azione, come vuole la costituzione repubblicana, ai principi di buon andamento e di imparzialità da realizzare (art. 54) con disciplina ed onore.
Ed è ancora più grave che costui sia un uomo di legge che conosce gli strumenti per intervenire sui dipendenti infedeli partendo dalla trasparente contestazione delle eventuali mancanze o addebiti e non dalla loro emarginazione di fatto. E si vede bene che il “cambio di pedine” o spoils system si pone oggettivamente su un piano del tutto diverso che, per esempio, la stessa Corte costituzionale ha ammesso nel 2019 per i segretari comunali..
Bellissimo articolo. E sono argomenti attualissimi in ogni ambito.
Ad esempio nelle Università.
O nella Sanità.
Oserei dire anche nelle Istituzioni.
Anche in quelle Religiose.
Ehh!
Oramai il cancro del “così fa tutti” ha talmente divorato il tessuto della società che non si trova più un punto dove poter imbastire un rammendo.
Anzi proprio dove resiste il principio del “buon andamento” è molto rischioso far leva perché troppo isolato e fragile.
Si corre il rischio di “evaporare” la sindone del nostro vivere in civiltà.
Mario
Così fan tutti è una scusante stupida di chi sale al governo come “ma in passato era peggio” ma questa è proprio una linea politica che vogliamo smantellare, dobbiamo costruire un futuro migliore e trasparente pronti a collaborare ed essere criticati dal cittadino pensando in grande e non nascondendosi dietro il dito di cosi fan tutti.
… Non potrebbe essere un classico caso del tipo: “cencio dice male di straccio”? Non è sempre stato così, oggi come allora? Chi deve lamentarsi è chi è sempre stato estraneo a certe logiche… non chi — nel migliore dei casi — non ha potuto (o voluto) accorgersi di quanto stava accadendo…
Le nostre informazioni, signor Geppetto, raccolte presso persone affidabili che vivono ogni giorno all’interno dei servizi comunali, indicherebbero una situazione di sistematica emarginazione di una consistente parte del personale comunale. L’articolo che abbiamo ripreso racconta un caso molto concreto oggi venuto alla luce perché l’interessato è passato ad altra amministrazione locale. Ovviamente lei è liberissimo di dubitarne,
ma non vorremmo che fosse lei a “non …accorgersi di quanto sta avvenendo”.
La Redazione
Gent. Redazione,
mi pare che non mi sia stato risposto sul punto. Non contesto quanto raccontato dell’oggi (mi affido a quanto scritto da voi), chiedo solo se vi risulti che certe situazioni siano avvenute anche in anni precedenti (magari in forme diverse, ma non nella sostanza), denunciando un modus operandi tipico di chi poco tollera la critica e il dissenso.… di ieri e di oggi.