Maurizio Viroli, professore italiano a Princeton, New Jersey, ha chiuso il suo intervento al convegno senese del Terzo Polo Civico con queste parole:
.…scrive Machiavelli: “questa provincia (Italia) pare atta a far rinascere le cose morte”. Ebbene.… come si rinasce? chi fa rinascere la propria patria? .… la fa rinascere chi ci crede, non importa essere in tanti, è importante mettersi in cammino e continuare, dire le parole giuste e sostenerle con l’esempio delle proprie vite… come si rinasce? non c’è nulla da inventare, basta riscoprire i principi del vivere libero e civile… non ci sono altre strade.… se a Siena saprete dare un esempio di rinascita civile farete un’opera molto bella …per Siena …ma anche per la nostra patria italiana… e, se non la fa Siena, CHI.…?
Potrebbe sembrare una nobile previsione ed è invece, per l’insistenza con cui il professore aveva prima elencato e rimarcato gli innumerevoli richiami della Costituzione repubblicana ai doveri civici (che si affiancano ai diritti fino a soverchiarli), una severa esortazione.
Chi è chiamato dunque a “dare un esempio di rinascita civile”? Sono i senesi, siamo noi. Abbiamo visto e toccato le “cose morte” come avviene nella patria italiana e come è avvenuto nella patria senese in particolare e in modo ancora più aspro. Ora siamo pronti a provarci. E non siamo nemmeno in pochi.….
Così a nostro avviso si potrebbe e dovrebbe interpretare la scelta del Terzo Polo di anticipare l’individuazione del candidato sindaco , un cittadino tra i cittadini che ha ribadito come, per la “rinascita delle cose morte”, occorra il concorso di una comunità intera, un metodo fortemente partecipativo e tutto il tempo che serve.
Non basta riconquistare il Comune, non basta cambiare i suonatori, bisogna farsi carico di una vera rinascita. Pacciani mostra di crederci. Noi, comunità monitorante, controlleremo e solleciteremo. La posta in gioco è troppo importante per non crederci davvero.
* * *
Intanto le cronache ci raccontano che, in un attico alla Lizza , un pezzo consistente di “ricciarello magico” , piuttosto allarmato da un sondaggio preelettorale disastroso e impietoso sull’operato dell’amministrazione De Mossi (che documentiamo da quattro anni), si è riunito per studiare l’ennesima “ristrutturazione” dell’esistente (forse sarebbe meglio indicarla tecnicamente come semplice “manutenzione straordinaria”), la solita impudente operazione gattopardesca per mantenere inalterati sistemi e presenze di potere, già messi a sistema nella Birreria della Siena opulenta e perpetuati con la complicità di pezzi — a tutti noti e ancora attivissimi — del locale PD.
Anche senza arrivare a questi eccessi, c’è da domandarsi come gli elettori tradizionali del centrosinistra e quelli generalmente “moderati” possano continuare ad assistere senza trarre le debite conseguenze alla sfida che il civismo politico senese ha lanciato sul tema del concorso di tutti per costruire una rinascita civile che potrà anche partire dai pochi già convinti, ma che dovrà contagiare tutti coloro che ricercano il bene comune.
Insomma, per dirla tutta, non è più nemmeno questione dei soli voti, è in ballo la voglia comune di far finalmente “rinascere le cose morte”.
Io penso che sia senso civico anche aderire a un partito. Comunque, se davvero si voleva il contributo di tutti i cittadini con senso civico, non si doveva partire dallo scegliere il candidato a Sindaco. Credo che, ancora una volta si è scelta una strada che non guarda all’innovazione ma che vuole Siena sola tra le sue pur splendide e gloriose mura. Penso che Siena e noi cittadini meritiamo di più. Io non mi arrendo e tenterò fino alla fine di adoperarmi per un’aggregazione larga nel senso della Coerenza, della Consapevolezza e della condivisione. Dobbiamo prenderci cura della nostra comunità e di noi stessi.
Risposta a Massimo Vita.
1 — Francamente è impossibile capire cosa c’entri l’adesione ideale ad un partito con la gestione che ne hanno fanno (e ne fanno) certi dirigenti in chiave di gestione del potere in danno dei cittadini e degli stessi aderenti.
2 — Ancor meno risulta comprensibile come si possa chiedere a ciascuno quale candidato preferisca; non si è accorto che nessuno parla più di primarie?
3 — Chi amministra oggi “vuole Siena sola”, ma anche il PD, per non perdere sindaci e assessori, si è sempre opposto a ipotesi di riaggregazioni territoriali nella “Grande Siena”
4 — Aggreghi pure quanto vuole, ma, per favore, non rimetta la città nelle mani dei soliti. Abbiamo già dato.
La Redazione
Sono assolutamente d’accordo con te Massimo. Mi pare incredibile evocare Tomasi di Lampedusa per le riunioni della controparte per poi far uscire dentro questo blog il nome di un candidato Sindaco evidentemente partorito con un metodo analogo. Mai visto qualcosa di meno trasparente. Ora invece via a proporre le idee. Quelle almeno ce le lasciano, tanto a Siena il cassetto dei sogni è sempre aperto.
Ancora il gruppo dell ‘attico della Lizza⁉️Basta non se ne può più! Ma che cosa vogliamo ancora , che questo gruppo imperversi nella conduzione della nosra città come ha sempre fatto ⁉️
Già correre alla pari non sarebbe cosa da poco..
Caro Massimo, egregio signor Balestrazzi,
francamente non riesco a capire quale, secondo voi, potrebbe essere il metodo corretto e trasparente per scegliere un candidato della società civile per la carica di sindaco proposto da un raggruppamento di SEI formazioni civiche vive ed operanti; e, dunque vi pregherei caldamente di spiegarmelo (spiegarcelo) perchè da solo, giuro, non ci arrivo.
Il Terzo Polo civico ha formulato, approvato e pubblicato una paginata di CRITERI per la scelta del candidato e tali criteri sono stati discussi e valutati da alcune CENTINAIA di cittadini attivi che aderiscono alle predette SEI organizzazioni CIVICHE. Dopodiché le stesse centinaia di cittadini hanno approvato in apposite assemblee le proposte scaturite dal vaglio di una decina di candidature (donne, uomini… varie espressioni della società civile, diverse donne hanno rinunciato).
Mi spiegate, di grazia, come avremmo dovuto fare?
Quale strumento avremmo dovuto adottare?
Se il candidato è DEL Terzo Polo Civico, perché avremmo dovuto chiedere il permesso o il consenso o il parere proprio a Massimo Vita che da mesi ipotizza di aderirvi, ma poi retrocede perché — come ha detto esplicitamente — vuole mantenere aperte le porte ad una sua candidatura alle primarie del PD (o della coalizione) ?
E, ancora, come avremmo potuto fare a sentire il parere del signor Balestrazzi che non conosciamo e non si è mai prima palesato con alcuna delle formazioni citate?
Via, per favore, cerchiamo di essere seri.
Se poi non vi dovesse piacere Fabio Pacciani vi sarei personalmente grato di manifestarne il motivo dal momento che Pacciani ha precisato di condividere i PRINCIPI fondanti del Terzo polo civico e i METODI di governo PARTECIPATO che abbiamo proposto alla città. Cosa che non risulta abbiano mai fatto (almeno finora) né Massimo Vita né il signor Angelo Balestrazzi.
Cordialmente e in attesa di risposte.
Luciano Peccianti, coordinatore pro-tempore di Idee in comune Siena, Comunità monitorante.
Parlo per me, semplice privato cittadino e non per Massimo Vita, che ha una lunga storia in una Onlus che ha sviluppato enormemente, producendo risultati importanti per un numero enorme di famiglie senesi che devono affrontare la cecità e l’ipovisione. Avrebbe meritato una diversa considerazione dopo aver manifestato pubblicamente la disponibilità a partecipare al percorso civico da voi vagheggiato.
Comunque rispondo:
voi avete prospettato un cambio di direzione invocando la partecipazione. Voi avete delineato scenari da agorà ateniese. Voi avete teorizzato il contributo di tutti. Mi sarei aspettato delle assemblee pubbliche, dei gruppi di lavoro, delle forme partecipative che non ero io a dover proporre, ma chi ha deciso di impegnarsi in prima persona.
Invece mi sono ritrovato un articolo sulla Nazione con l’intervista ad un candidato sindaco spuntato come un fungo dopo la pioggia e proposto non si sa bene come e da chi (qualche cena alla Lizza?) in virtù del suo essere stato Priore di Contrada.
Magari a voi sembra tutto normale, a me no e l’ho scritto. Immagino che il civismo possa essere solo arricchito dal dissenso, quindi date delle risposte invece di fare delle domande.
Se il buongiorno si vede dal mattino…
E aggiungo:
Chi monitora i monitoranti?
Sicuramente io.
Per Angelo Balestrazzi.
1- Siamo assolutamente entusiasti del fatto che Lei intenda monitorare i monitoranti (nel Blog trova tutto scritto e tutto trasparente, Statuto, codice etico, articoli, resoconti da quattro anni a questa parte). Finalmente. Pubblicheremo ogni suo intervento, specie quelli critici.
2 — Lasciamo stare Massimo Vita, sia perché abbiamo con lui rapporti personali di consuetudine, sia perché siamo perfettamente consapevoli dei suoi meriti, sia perché sa difendersi da solo (anche se non possiamo tacere che le sue dichiarazioni pubbliche sono state sempre relative alla sua disponibilità a candidarsi come sindaco — anche in primarie — in una coalizione di centrosinistra coi partiti politici e, quando ha parlato di Polo civico lo ha fatto per portarci dentro alla logica partitica)
3 — Lei scrive: “voi avete prospettato un cambio di direzione invocando la partecipazione. Voi avete delineato scenari da agorà ateniese. Voi avete teorizzato il contributo di tutti. Mi sarei aspettato delle assemblee pubbliche, dei gruppi di lavoro, delle forme partecipative che non ero io a dover proporre, ma chi ha deciso di impegnarsi in prima persona”.
4 — Si, esatto, lo abbiamo fatto e lo confermiamo. Intanto abbiamo organizzato un convegno pubblico di altissimo livello nazionale il 21 marzo che ha ridato entusiasmo per la Politica vera (lo può trovare nella nostra pagina facebook ). Stiamo organizzando, come Pacciani ha riferito, Piazze delle idee col metodo OST (trova i precedenti nel Blog) per definire il Patto coi cittadini e per avviare con percorso partecipato i punti programmatici per una visione e un progetto di città, finora derelitti.
5 — Se avrà la bontà di leggere il manifesto del Terzo Polo, il Patto coi cittadini e i criteri per la scelta del candidato, vedrà la coerenza con la nostra impostazione.
Stiamo mantenendo inalterata l’ipotesi progettuale.
6 — Non cadremo nell’assemblearismo confusionario e populista: vogliamo la partecipazione dei cittadini attivi e non il caos distruttivo.
7 — Su una cosa abbiamo CAMBIATO IDEA, è vero: avevamo ipotizzato di arrivare alla candidatura DOPO il percorso partecipativo e invece abbiamo ANTICIPATO non tanto per sparigliare i giochi (cosa pure utile), ma perché ci siamo ricordati cosa successe nel 2018 dopo mesi e mesi di lavoro; quando si arrivò al dunque, si scoprì che TUTTI, dico TUTTI (una VENTINA, i nomi sarebbero superflui), volevano fare il sindaco, non sentivano ragioni e non riuscimmo nemmeno a firmare i documenti che faticosamente avevamo elaborato con metodo fortemente partecipato. Non fu possibile presentare un candidato di CIVISMO NON SERVILE verso i partiti e De Mossi vinse per trecento voti e raccattando i risultati delle politiche clientelari dei soliti marpioni poi raccolti nel “ricciarello magico”, sempre il solito dai tempi di Mussari e Ceccuzzi.
8 — Non lo faremo mai più. A noi serve non un presuntuoso al comando, non un potenziale podestà, ma un cittadino tra i cittadini; il metodo partecipato serve ora ma servirà soprattutto in futuro quando governerà il COMUNE DEI CITTADINI.
9 — Lei continui a monitorare, la prego, non faccia sconti a nessuno, meno che meno ai monitoranti, ma, se mi posso permettere, il monitoraggio individuale non funziona. Da soli si fa poco e si cade più facilmente in errore. Ci rifletta. E grazie per l’opportunità che ha fornito per aprire un serio dibattito.
Luciano Peccianti per Idee in comune Siena
Perché l’articolo di questa mattina è stato rimosso?
Problemi tecnici, dottore. L’articolo è già al suo posto.
La Redazione