Le notizie che abbiamo dalla stampa locale sull’on.le Luca Migliorino sono piuttosto scarne, ma il trattamento dei media nei suoi confronti non è stato diverso (per ora) da quello ordinariamente riservato alla sua parte politica.
Da Wikipedia, al momento in cui scriviamo, si sa solo che è nato a Battipaglia, che ha un diploma di istituto tecnico, che svolge la professione di commerciante, che è stato eletto a Siena a 39 anni e che fa parte della Commissione Finanze. In verità è rimasto in tale Commissione solo qualche mese per approdare come vicepresidente in Commissione Antimafia e successivamente, sempre come vicepresidente, nella Commissione d’Inchiesta sulla morte di David Rossi, dove ha lavorato con particolare impegno ottenendo risultati concreti e rilevante notorietà.
Dal sito della Camera si ricava che nel 2018 aveva un reddito annuo di 18mila euro lordi e risultava proprietario di una Fiat Punto e di uno scooter. Sappiamo inoltre che, nel corso del mandato legislativo, coerentemente alla regola del suo partito, ha rinunciato a favore della collettività alla somma di poco più di 160mila euro di emolumenti parlamentari di sua stretta e personale competenza.
In verità (ce lo ricorda in questi giorni La Via LIbera che lo cita per la sua attività sulla vicenda ancora avvolta nel mistero dell’omicidio Vassallo) il lavoro in Commissione Antimafia è stato assai intenso.
Memorabile poi, tra le scarse occasioni di attenzione della stampa, la pubblicazione di un suo intervento del 2021 alla Camera allorché ha invitato gli italiani “a fare come hanno fatto i senesi” che si sono preoccupati di segnalare alle autorità i segnali della massiccia acquisizione di locali di Piazza del Campo in tal modo sollecitando le inchieste giudiziarie note come Hidden Partners.
Volendo tentare una sintesi estrema, si potrebbe dire che, dopo i casi storici ormai lontani degli operai o dei contadini eletti nelle fila del partito comunista, personaggi questi che, tuttavia, si erano formati nelle lotte e, prima di calcare le aule parlamentari, erano stati funzionari di partito e dirigenti di primo piano nel loro territorio, si doveva arrivare al clamoroso exploit del Movimento 5 Stelle per vedere trasferiti in parlamento, in luogo dei funzionari, dei politici professionisti e degli intellettuali, anche cittadini comuni, di umili origini e privi di speciali erudizioni e/o competenze.
In queste ultime settimane, invece, contrariamente al comportamento tenuto nel corso della legislatura durante la quale l’on.le Luca Migliorino è stato per lo più oggetto di un onorevole riserbo, la stampa lo ha citato e lo cita frequentemente per riferire in particolare la sua vistosa assenza dalla competizione elettorale in corso.
Il caso è degno di qualche approfondimento: avendo fatto un solo mandato, Migliorino si è ricandidato nelle cosiddette parlamentarie, è risultato, con 666 preferenze, il più votato della Toscana, ma è stato collocato al terzo posto nella lista dei candidati pentastellati del nostro collegio, dopo Riccardo Ricciardi, pisano, laurea in lettere e vicepresidente nazionale dei 5 stelle e dopo Stella Sorgente arrivata terza nel gradimento dei militanti.
Dagospia si è affrettata a rilevare che Migliorino è stato punito insieme al deputato siciliano avvocato della famiglia Rossi proprio perché è stato molto impegnato nella vicenda del manager suicidato e la stampa ha dato finalmente il dovuto risalto a questo giovane deputato prima piuttosto trascurato
A noi sfugge francamente perché mai Conte avrebbe avuto interesse a punire chi si è occupato della vicenda Rossi (né Dagospia né altri lo spiega) e non vogliamo entrare nel merito delle scelte di collocamento dei candidati (Ricciardi è il vice di Conte e sembra normale che il partito lo voglia confermare per il secondo mandato, l’ignobile legge elettorale impone l’alternanza di genere e spiega perché codesta Stella Sorgente è al secondo posto.…), ma, in buona sostanza, ci interessa relativamente.
Invece restiamo francamente perplessi di fronte al comportamento dell’on.le Migliorino, il quale, a quanto risulta, non si è fatto vedere alla presentazione ufficiale delle candidature, si rifiuta di rilasciare commenti e interviste e fa di tutto, ora che ha conquistato la notorietà, per far perdere le proprie tracce: a La Nazione che lo braccava ha dichiarato che, essendo il compleanno dell’amatissima infante primogenita, aveva altro cui dedicarsi.
A noi sembra invece che l’on.le Migliorino si troverebbe teoricamente nella situazione ideale per dimostrare che non tutti i politici sono (ci si perdoni il tono popolaresco) “attaccati alla poltrona” e che ci sono ancora persone liete e soddisfatte di avere servito il proprio Paese mettendo in secondo piano il legittimo interesse personale. Se non lo fa dimostra ancora una volta quanto il partitismo sia deleterio per una qualsiasi rinascita civile.
On.le Migliorino, ci perdoni se, da cittadini “monitoranti”, ci permettiamo di rivolgerle un’affettuosa preghiera. Lei era uno sconosciuto piccolo commerciante senese ed ha avuto un’occasione straordinaria di crescita personale che ha saputo cogliere nello svolgimento dei suoi prestigiosi incarichi ottenendo risultati per la società e ampio e gratificante riconoscimento personale; le esperienze condotte la collocano oggettivamente tra le risorse del territorio; provi a dimostrare nei fatti che la Politica può essere alta, che Lei si è dedicato al bene comune per spirito di servizio e che, insomma, non sareste tutti uguali. Faccia quello che ora le compete come candidato: si attivi in questa brevissima campagna elettorale per raccontare che cosa ha fatto, perché lo ha fatto e perché spera che altri si comportino allo stesso modo; in ogni caso, qualora non venisse rieletto, come probabile, si metta al servizio della comunità (senza trascurare il suo lavoro e i suoi affetti) come cittadino comune consapevole e attivo.
In fondo, on.le Migliorino, Lei ha compiuto da poco i quarant’anni, ha ancora molto tempo e sa che potrebbe essere utile alla sua città di adozione anche senza fare per forza il parlamentare.
Idee In Comune deve avere la memoria corta per non ricordare l’atteggiamento, nel 2018, di questo “sconosciuto” commerciante senese nei confronti del gruppo politico Siena 5 Stelle. Gruppo che aveva lavorato duramente per almeno 10 anni, in un contesto politico difficile come quello senese. Che era riuscito, dopo un intenso lavoro, a entrare in consiglio comunale e che, nel 2018, poteva legittimamente ambire a diventare Governo della città di Siena. Sogno stroncato dalle incomprensibili (e a oggi immotivate) decisioni di un anonimo Staff, sul quale il neo-deputato Migliorino dichiarò (https://www.radiosienatv.it/migliorino-neo-deputato-m5s-siena-tv-mancata-certificazione-no-comment/), testualmente: “Sulla certificazione della lista senese non posso commentare – ha detto – Posso dire solo che lo staff ha fatto il miglior lavoro possibile. anche in questo caso”.
Ecco, vale la pena ricordare uno dei momenti più bassi della Democrazia senese, quando venne negato a una lista (e relativo gruppo) di partecipare alle elezioni. Nel quale l’on Migliorino, parlamentare “locale” del M5S, si comportò come citato.
Nessuna dimenticanza. Grazie a Michele Pinassi per l’utile integrazione di quella pagina molto opaca se non buia. Non tanto per le motivazioni, intuibili per quanto arroganti e sbagliate, ma soprattutto per non averle mai rese pubbliche e passibili di dibattito trasparente.
La Redazione
Ottima analisi, da attivista 5 Stelle devo dire che la mancata certificazione del 2018 è ancora avvolta nel mistero, devo solo rilevare che anche in quel caso gli attivisti si erano dati da fare molto per chiarire la dubbiosa morte di Davide Rossi. Luca Migliorino a parer mio è una bravissima e onestissima persona che ha dedicato tutto se stesso a questa legislatura, da buon informatico è riuscito a trovare file sconosciuti riguardanti la morte di Davide, ha versato molti soldi al Movimento, non è mai mancato a nessuna seduta in Parlamento e forse non si meritava un tale trattamento.
E di persone con poca memoria mi sa che ce ne sono parecchie comprese il Michele che scrive sopra, poco conosciuto per i suoi 10 anni di “duro” lavoro ma molto più conosciuto per continuare a fare la domanda sbagliata ovunque e a chiunque. Infatti chi ha buona memoria ricorda bene tutto il fango gettato da gennaio 2018 fino a marzo 2018 su tutto il Movimento 5 Stelle che stava facendo campagna elettorale per le politiche (che poi ha vinto nonostante i Michele di turno), quindi la domanda giusta non era perché non hanno certificato la lista a Siena, bensì la domanda giusta è’: perché si volevano pure presentare alle amministrative col simbolo del M5S, dopo averlo infangato per mesi??? Se proprio bisogna raccontarle tutte, raccontiamole bene.
Perfetto. Raccontiamola bene, soprattutto quando Di Maio, poco prima delle politiche del 2018, candidò dall’alto l’On. Caiata, ignorando le proteste sia del gruppo di Siena 5 Stelle che dei gruppi M5S lucani. Che, difatti, col senno del poi avevano visto lungo: l’On Caiata, dopo aver conquistato la poltrona parlamentare nel M5S, passò poco dopo in MAIE e poi in Fratelli d’Italia (https://www.camera.it/leg18/29?tipoAttivita=&shadow_deputato=307162&idLegislatura=18).
Qualcuno ne ha mai chiesto conto all’On. Di Maio, responsabile delle varie candidature? Così, per chiedere, visto che siamo a fare “le domande sbagliate”…
Devo dire che a me, francamente, del futuro politico di Luca Migliorino interessa veramente poco. Come di tutta la vicenda relativa alla mancata partecipazione del M5S alle passate elezioni (non li ho mai votati). Mi interessa più il tema della trasparenza. E una risposta ed impegno lo chiedo alla redazione. Tra i vari movimenti che compongono il TPC c’è anche quello con a capo l’ex assessore Sportelli. Si, quello bruscamente congedato dall’uomo con le bretelle. Non si è mai saputo perché. Ecco, sarebbe necessario chiarirlo. Oppure ci dobbiamo accontentare della risposta del pover’uomo che quando la domanda gli fu posta rispose: lo sappiamo io e lui. Attendo con fiducia.
Oreste merita naturalmente una risposta. E se la meriterebbe anche a prescindere dalla necessità della “trasparenza”, che, per Idee in comune, è dato imprescindibile di ogni azione politica. Idee in comune, tuttavia, non sa e non può rispondere su una vicenda del tutto estranea ed intervenuta tra due estranei : il sindaco De Mossi da un lato e l’allora assessore della sua Giunta Massimo Sportelli, dall’altro.
Quello che sappiamo noi è ciò che i protagonisti dissero in quell’occasione: De Mossi si rifiutò di motivare e di spiegare l’espulsione del suo assessore disposta con la sua revoca delle deleghe assegnate (revoca assolutamente legittima e rimessa alla sua insindacabile scelta di delegante), e l’ assessore rimosso, di conseguenza, dichiarò di non poter contestare in alcun modo un motivo recondito e rimasto nella mente dell’imperscrutabile sindaco (che finge di essere un uomo pubblico calpestando i suoi doveri).
Dobbiamo solo aggiungere che, a nostro avviso, l’opinione pubblica senese avrebbe dovuto contestare al sindaco il suo comportamento che ha denegato ogni barlume di trasparenza, prima, durante e dopo: chi ha violato gli obblighi di trasparenza, insomma, non è l’avvocato Massimo Sportelli, ma l’avvocato Luigi De Mossi e la domanda andrebbe rivolta necessariamente a lui.
La Redazione
Dato che ERO un elettore 5 stelle e ho seguito le vicende del 2018, rimango stupito dal commento della signora Elena, che sembra condannare il documento in cui furono richiesti sacrosanti chiarimenti sulla inquietante candidatura del sig. Caiata, fatto che ebbe un enorme impatto negativo in città. Cioè per lei procedere in modo pubblico e chiaro significherebbe “infangare”, anziché plaudire al coraggio e alla coerenza di chi fu sconcertato da un passaggio così inaspettato e contorto e si espose per dare ampia informazione ai cittadini? Alla faccia della libertà di opinione e della trasparenza. Se la signora Elena è una associata di Idee in Comune va controcorrente ad un gruppo che si è sempre distinto proprio per la difesa di questi principi.
Casomai da un Movimento nazionale serio ci si poteva attendere una risposta chiara e motivata, anche dura, non certo una puerile ripicca che è sfociata in un atto gravissimo se non antidemocratico. Non certificare una lista accreditata di oltre il 20% (oltretutto senza dare una minima spiegazione in tutti questi anni, pur a fronte di reiterate richieste da parte di tanti giornalisti) che avrebbe potuto arrivare al ballottaggio e quindi alla vittoria, o comunque avrebbe cambiato la storia di Siena, è stata una scelta giusta per i cittadini di questa città? O consegnare Siena al centrodestra era una strategia frutto di accordi a livello regionale?
Lasciamo stare le vicende personali di vari parlamentari, anche di quelli eletti a Siena e poi spariti subito nel nulla, per apparire solo in opportunistiche situazioni (ricordo che la Commissione su David Rossi è stata voluta su iniziativa di altri parlamentari e altri partiti).
Chiudo qui e inviterei tutti a concentrarsi su cose più serie, come la probabile vittoria del centrodestra alle elezioni nazionali o la delicatissima corsa per Siena 2023.
Grazie anche ad Arturo per il suo contributo. No, la signora Elena non è associata ad Idee in comune — Comunità monitorante. A noi risulta consigliera comunale di opposizione (M5S) al sindaco Gugliotti e stretta collaboratrice di Luca Migliorino. Concordiamo totalmente sul fatto che, se il M5S avesse potuto partecipare alle amministrative del 2018, non avremmo avuto questa amministrazione responsabile di una serie infinita di nefandezze e di danni gravi per la comunità senese (anche se analoga responsabilità andrebbe assegnata ad altri attori di quella sfortunata stagione).
La Redazione