C’è a Siena un Assessore che è riuscito a portare al massimo livello le nefandezze che, purtroppo, hanno caratterizzato l’amministrazione De Mossi fino dalla sua nascita (tanto da indurre i partiti che lo sostengono ad evitargli il disturbo del secondo mandato, come si vocifera).
Vuoi che si occupi di mense, di edifici scolastici, di impianti sportivi o di LGBT, l’Assessore non ne fa una a modo.
Così, se a fine luglio, si congratulava con Elena Vallortigara per i grandi successi ottenuti
il 7 novembre incassa una risposta
https://www.facebook.com/search/top?q=elena%20vallortigara
che vale la pena di trascrivere integralmente
La mia esperienza di atleta mi ha insegnato che non sono indispensabili condizioni ottimali per ottenere ottimi risultati e che gli agenti stressanti possono essere una risorsa.
Tutto questo però entro certi limiti, che nel caso del Campo Scuola di Siena sono stati decisamente superati.Fino a poche ore fa, le ultime — e uniche — notizie ufficiali riguardo i lavori di rifacimento della pista erano i comunicati stampa del 12 aprile e 27 maggio, quando sono stati annunciati precisando più volte il termine a settembre.Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di voci allarmate e allarmanti sulla gestione e lo stato di “avanzamento” dei lavori che, come si può notare dalle mie foto, il 23 agosto erano ben lontani dalla chiusura.Nel rispetto dell’investimento di risorse pubbliche, trovo delle gravi mancanze da parte dell’Amministrazione nella gestione/supervisione dei lavori e delle relative comunicazioni.I disagi del campo chiuso si riversano su un bacino di utenti che comprende tutti i cittadini, le scuole, gli atleti di ogni età e grado di professionismo, presenti e potenziali futuri.Il campo più vicino è quello di Colle Val d’Elsa, a 27 km da Siena: si può facilmente immaginare la difficoltà (logistica ed economica) nell’organizzare gli allenamenti per un tempo così lungo e senza un chiaro orizzonte temporale, da parte dei singoli e delle Società che se ne fanno carico.A maggio, prima di iniziare la stagione, il mio allenatore Stefano Giardi aveva definito un “miracolo” anche solo arrivare alla fine.L’abbiamo conclusa, tra infiniti km e trasferimenti, con il mio bronzo ai Mondiali e altre due medaglie internazionali e PB nel mio gruppo di allenamento, ma ancora senza campo (il vero miracolo in effetti sarebbe stato vedere la pista finita).Siena è la città che ho scelto sei anni fa non per la qualità degli impianti, ma per il valore, la competenza e la professionalità del mio allenatore. Mi auguro che la volontà espressa dall’assessore Benini nei vari comunicati stampa di veder “nascere una struttura di livello internazionale” dotando Siena di un “centro di preparazione all’avanguardia e anche all’organizzazione di raduni federali per i settori giovanili e non, anche in vista delle Olimpiadi 2024” diventi presto realtà.Io intanto faccio la valigia perché le Olimpiadi le sto preparando sul serio, ma non a Siena, dove oltre a mancare un impianto coperto, adesso non c’è nemmeno una pista.
Elena Vallortigara sintetizza bene il disagio che da mesi cresce nella zona senese senza che l’Assessore Benini si degni di raccontare almeno le ragioni (se esistono) del ritardo e di indicare previsioni sul futuro: in tal modo l’Assessore si è davvero conquistato di nome e di fatto il ruolo e la definizione di
“agente stressante”
di una intera comunità.