C’era una volta l’Asino di Buridano, vale a dire la personificazione della difficoltà di scelta delle priorità. Assetato e affamato, messo davanti a due mucchi di fieno e a due secchi d’acqua a debita distanza, non riesce a decidersi da dove cominciare.….
Se il ciuco muore o no (non è così scemo) poco interessa. Viene invece da pensare che a questo paradosso si siano ispirati la maggioranza e la Giunta di De Mossi quando, anziché combinarne una per volta — come di consueto — in modo da darci il tempo di verificare, valutare e contestare, ci hanno sommerso in un attimo con una caterva di malefatte contemporanee in modo da renderci difficile la scelta.
Ci abbiamo riflettuto e, a questo punto, abbiamo deciso di tirare a sorte da un banale inventario, tanto per fare qualche esempio.
E cominciamo dunque dalla vicenda più strana: DAVID LUCIANO CHITI.
A scorrere il web lo si trova fedelissimo ceccuzziano e consigliere comunale del PD nel 2011, citato allora da Raffaele Ascheri (ex Eretico) per una vicenda universitaria e come promotore di un’Associazione denominata “Noi”, poi, come presidente di NoiSiena (con prestigiosa sede in via Montanini), candidato sindaco nel 2018 con la lista Siena Doc, votato da 452 (quattrocentociunquantadue) elettori, aderente al ballottaggio per De Mossi, presidente inoltre di altra Associazione del Centro storico di Siena, con sede in via Salicotto (con vicepresideza dell’imprenditore Marco Paglialunga), destinataria di finanziamenti comunali per trenini, ruote e luminarie natalizie, nota in città come “braccio secolare” dell’allora assessore Tirelli.…. Ebbene, qualche giorno fa, il 5 novembre, dopo avere servito fedelmente il Comune per vari anni con adeguato finanziamento, proprio in vista della scadenza elettorale, si consuma lo strappo tra il corpaccione comunale e il suddetto braccio secolare operativo: Chiti annuncia di aver cessato, con effetto immediato precisa, “qualunque lavoro di progettazione, organizzazione ed esecuzione per l’arredo della città nel corso delle festività natalizie” e accusa l’Amministrazione di avere mortificato con un “atto di palazzo” il lavoro di “persone che si sono gratuitamente e seriamente impegnate negli ultimi sei mesi”. Insomma, a sentire Chiti, a Siena abbiamo politici che concorrono sì alle elezioni, ma che poi, ad abundantiam lavorano pure gratuitamente e per mesi per un’amministrazione vincente, ingrata e irriconoscente.
Arriva in soccorso Anita Francesconi, commerciante e storica dirigente di Forza Italia, la quale, intervistata sulla vicenda, ne da una spiegazione dettagliata che vale la pena di (ri)ascoltare
e che si conclude ricordando che, a suo tempo, i voti di Chiti furono molto importanti (De Mossi vinse con una scarto di 387 voti) per il risultato finale. Come dire, se Chiti ti ha portato quella manciata di voti per te determinanti, come ti permetti di farlo lavorare (addirittura per mesi) e poi rifiutare le sue gratuite prestazioni?
(Nota 1) Dicesi voto di scambio “legale” il fenomeno frutto del clientelismo politico che consente, a chi ne usufruisce, di vedere soddisfatta una propria richiesta (magari) legittima, cioè conforme alla legge, in cambio del voto.
Di PAOLO BENINI e della sua concezione del ruolo assessorile ci siamo già largamente occupati (8 novembre: l’assessore agente stressante…), ma ora si deve registrare una rilevante novità. Per la prima volta — ma l’assessore ne ha fatte di cotte e di crude — Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono ritrovati concordi nel condannare i suoi comportamenti. Hanno dichiarato infatti i tre partiti della destra senese (manca solo Noi Moderati con Marco Falorni):
“Ci stupiscono e ci dispiacciono il tono e le parole che l’assessore allo sport ha rivolto alla campionessa Vallortigara”.
Ora dobbiamo dire che a noi era sembrato scandaloso che Siena dovesse vivere una situazione di gravissima carenza della disponibilità di impianti sportivi e siamo stati lietissimi di vedere che una campionessa di livello internazionale si batteva contro una perdurante chiusura che non penalizza soltanto le eccellenze atletiche, ma tutti i cittadini. E, invece, Lega, Forza Italia & Fratelli, invitano
“…l’assessore allo sport a chiamare (sic) la campionessa Vallortigara a palazzo pubblico così da poter specificare meglio a lei e, suo tramite, alla cittadinanza quale sia il programma dei lavori dei prossimi mesi al campo scuola”
con il che, a parte la bizzarria di questa convocazione (chiamata!) dai toni vagamente autoritari, si capisce bene che, se la campionessa, putacaso, si fosse sempre allenata a Colle di Val d’Elsa, mai e poi mai la cittadinanza senese avrebbe avuto il diritto di conoscere quale sia la causa dei ritardi né “il programma dei lavori per i prossimi mesi”.
Che le malefatte di questa amministrazione comincino ad essere in numero esorbitante sì da mettere in seria difficoltà chi pretenda di parlarne, ce lo ricorda il consigliere Valentini che queste cose le ha vissute e che scrive a proposito dei lavori di ristrutturazione del Santa Maria della Scala (oltre che di rotatorie e semafori.…)
….la Giunta precedente si era aggiudicata alcuni milioni di euro di fondi europei, tramite la Regione Toscana. A fine 2019, vengono definiti gli accordi operativi con la Regione ed il Ministero dei Beni Culturali e quindi ad inizio 2020 è tutto pronto per partire. Il Comune decide di dividere i lavori in due lotti, che in grandi linee sono distinti fra centrali termiche e frigorifere (Lotto 1) e nuovo deposito opere d’arte, ascensori per l’abbattimento delle barriere architettoniche e rifacimento facciate (Lotto 2). Dopo circa tre anni, sono stati affidati solo i lavori del Lotto 1 per 800mila euro ed è ancora in alto mare il Lotto 2. .….. Avete avuto in eredità i fondi e la progettazione (non completa), ma in cinque anni non siete nemmeno riusciti ad eseguire le opere già finanziate. Del resto la stessa cosa è accaduto con la rotatoria di viale Europa o con la strada di Scacciapensieri col semaforo ed a senso alternato. Vengono i brividi a pensare quanto sta rischiando la nostra città con i milioni dei Fondi PNRR, dove le scadenze sono perentorie e le sanzioni preoccupanti.….…
Ne hanno parlato giornali nazionali e locali, riviste, radio, social e televisioni: “dal segreto dell’acqua emergono eccezionali scoperte a San Casciano dei Bagni”.
Tutti sono concordi nel sottolineare che questa scoperta produrrà effetti positivi per l’immagine di Siena nel mondo. Non solo di San Casciano, ma dell’intera provincia. Eppure il Comune di Siena ha scelto da tempo la via dell’autarchia culturale e dell’isolamento organizzativo. Episodi come questo dovrebbero spingere tutti (anche il Comune di San Casciano dei Bagni) a “fare rete”, a mettere insieme le risorse, a giocare tutti, in interessata concordia, la carta di un territorio globale (qualcuno ha detto “glocale” per sottolineare le vocazioni e le convenienze territoriali) che presenta caratteri di diffusa eccellenza. La scelta funesta dell’amministrazione senese è quella di volersi isolare dal contesto del territorio, di scansare le collaborazioni e addirittura di rifiutare ogni rapporto come rilevato in questi giorni dai sei sindaci dei Comuni vicini in tema di aumento del costo della mensa per i bambini non residenti.
Avevano cominciato a farneticare di voler uscire dalla Società della Salute senese e si sono accorti che la legge non lo consentiva; allora sono usciti dalla Fondazione Musei Senesi proprio mentre si trattava di potenziarla anche attraverso il suggerimento della nuova definizione di museo a cura di ICOM International che ha introdotto per la prima volta il concetto che i musei devono “operare e comunicare eticamente e professionalmente e con la partecipazione delle comunità”. E questa partecipazione, a guardare bene, non è la partecipazione dei cittadini dei singoli territori ma DELLE comunità.
Ancora una volta ritorna il tema della partecipazione al posto dell’ideologia dell’isolamento propria dell’attuale amministrazione. E’ la linea fondante del civismo politico, del ruolo dei cittadini attivi, del Polo Civico Siena e del suo candidato Fabio Pacciani. Questa amministrazione ha fatto gravi danni e spetterà ai cittadini il compito di rimediare.
«All’ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa
e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra
e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa
e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
passann’ tutti p’o stesso pertuso:
chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à”.
Nonostante sia più una goliardata che un fatto storico, sembra che la nostra amministrazione sia riuscita ad applicarlo alla perfezione.