𝗔 𝗤𝗨𝗔𝗧𝗧𝗥𝗢 𝗠𝗘𝗦𝗜 𝗗𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗙𝗜𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗠𝗔𝗡𝗗𝗔𝗧𝗢 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗜𝗡𝗨𝗔, 𝗦𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗦𝗢𝗦𝗧𝗔 𝗘 𝗦𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗥𝗘𝗠𝗢𝗥𝗘, 𝗜𝗟 ‘𝗡𝗢𝗠𝗜𝗡𝗜𝗙𝗜𝗖𝗜𝗢’ 𝗗𝗔 𝗣𝗔𝗥𝗧𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝗦𝗜𝗡𝗗𝗔𝗖𝗢 𝗘 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢𝗥𝗔𝗡𝗭𝗔
Nomine che in gran parte decadranno con la conclusione del mandato ma sempre fatte senza che ci sia stata, come ormai è tradizione, nessuna condivisione con la comunità.
L’amministrazione guidata da De Mossi e dal centrodestra ci ha abituato, come alcuni dei loro predecessori, alle nomine da ‘manuale Cencelli’ anteponendo, in larga parte, amicizie, interessi e accordicchi di partito rispetto al merito e alla competenza. La conseguenza di tutto questo? Il mantenimento di quel trasversalismo che ha bloccato la città da anni e che ha unito e contraddistinto prima il centrosinistra e oggi il centrodestra.
Facciamo un breve riassunto di quello che è accaduto fino ad oggi.
Nel 2018 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗖𝗮𝘀𝘁𝗮𝗴𝗻𝗶𝗻𝗶, che durante gli anni di ‘strapotere del centrosinistra’ ha avuto sempre ruoli di primo piano in Mps, è stato nominato presidente di 𝗦𝗶𝗲𝗻𝗮 𝗣𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝗴𝗴𝗶 (oggi Sigerico) di cui ancora, nonostante la candidatura non sono state presentate le dimissioni. Nel 2021 c’è stata la nomina di 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗮 𝗖𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶, già assessore di Franco Ceccuzzi con 𝗔𝗻𝗻𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗶 alla presidenza della Fondazione del Santa Maria della Scala: anche in questo caso nessuna discontinuità, ma vecchi e nuovi trasversalismi.
A novembre 2022 sono arrivate, poi, le nomine del Siena Jazz con alcuni volti noti della destra senese: Francesco Giusti e Lorenzo Rosso, prima vicini a 𝗗𝗲 𝗠𝗼𝘀𝘀𝗶 e oggi impegnati rispettivamente al fianco del candidato finto civico Massimo Castagnini e del candidato dell’attuale maggioranza di centrodestra 𝗘𝗺𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹𝗲 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗼𝗺𝗼𝗹𝗶.
Poi ci sono i pasticci istituzionali, prodotti dal metodo muscolare del sindaco De Mossi, mai messi in discussione dal centrodestra, che hanno portato caos, logoramento dentro e fuori dalle più importanti istituzioni cittadine: dallo statuto del Siena Jazz con tutto quello che ne è conseguito passando per il Conservatorio Rinaldo Franci, che ha rischiato di non essere statizzato per una ripicca del sindaco, fino alle recenti vicende della Biblioteca Comunale e l’inevitabile scia di veleni, sospetti e divisioni lasciate in dote a chi verrà.
C’è infine la lunga vicenda dell’𝗔𝗦𝗣 𝗖𝗶𝘁𝘁à 𝗱𝗶 𝗦𝗶𝗲𝗻𝗮, iniziata prima con il cambio dello Statuto, culminata poi con le dimissioni di Bianca Maria Rossi, proseguita con la nomina del direttore generale Ulderico Izzo che sembra prossimo alle dimissioni. Anche qui si è verificato l’ennesimo braccio di ferro tra Comune ed ASP, la principale istituzione comunale che si occupa di servizi sociali e assistenziali.
Ecco l’ intervento https://bit.ly/FabioPacciani_caosSiena