Era domenica 1 marzo 2020, Giornata dell’orgoglio massonico, allorché la Loggia Arnolfo di Cambio apri la Casa Massonica della Val d’Elsa ai “fratelli” e ai “profani” per una relazione su “I vaccini e i processi di eradicazione (bella questa eliminazione radicale a pochi giorni dai primi casi di Covid in Italia che fa ancora morti giornalieri) delle malattie infettive”, a cura del fratello Emanuele Montomoli proprietario ultramilionario e amministratore di fatto di Vismederi e, dunque, professore ordinario dell’Università di Siena in odore di incompatibilità (come messo in rilievo da Idee in comune su questo stesso Blog).
E’ quello che si apprende dalla lettura della pagina 29 della rivista ufficiale ERASMO del Grande Oriente d’Italia che potete sfogliare in pdf sul sito ufficiale del GOI https://www.grandeoriente.it/magazine/erasmo-n-3-marzo-2020/
Montomoli, pertanto, non era affatto quel personaggio tra il pittoresco e il megalomane che si presentò solo soletto sul palcoscenico delle candidature a sindaco offrendosi, da perfetto qualunquista, a chiunque se lo volesse prendere, ma era fin dall’inizio il rappresentante fiduciario ed esponente della più potente organizzazione della nostra povera città che tanto ruolo ha avuto nelle vicende drammatiche che abbiamo vissuto e che non sembrano affatto alle nostre spalle. Non per niente è Stefano Bisi il concittadino Gran Maestro che coniò quella (in)felicissima sintesi del “groviglio (poco) armonioso”, oggi rielaborato nell’onnipresente “ricciarello magico”.
Montomoli si dichiara oggi un civico aiutato dai partiti; in pratica apprendiamo da lui che Fratelli d’Italia, la Lega, l’Unione di centro e Forza d’Italia lo aiuteranno a governare Siena nel prossimo quinquennio; i partiti, dunque, non protagonisti del futuro, ma semplici aiutanti, ausiliari, supporti (o sgabelli?) della congregazione massonica.
Se il Nostro dovesse vincere sarebbe il primo caso in cui la Massoneria, anziché continuare a “interferire sull’esercizio delle funzioni delle amministrazioni pubbliche” come ha sempre fatto finora, assumerebbe in proprio il compito di governo locale di una comunità tanto assente e distratta da delegarle tutto intero il potere. .
E pensare che proprio Giorgia Meloni, che ha approvato la sua candidatura, seppure, beninteso, solo per aiutarlo , ebbe a dire pubblicamente, da presidente del suo partito, le seguenti parole
«Sogniamo un’ Italia che riconosca i poteri forti, che non li faccia comandare. E lo dico, ragazzi lo dico, sogniamo anche un Italia nella quale la Massoneria, che ormai è ovunque, conceda almeno la par condicio a chi non è massone perché non ne possiamo più di essere discriminati per il fatto che non siamo massoni anche noi. E l’ho detto» (Roma, 16 dicembre 2012, Auditorium Conciliazione.
L’intervento integrale del deputato del Pdl, Giorgia Meloni, alla manifestazione “Le primarie delle idee” — https://youtu.be/lbB138ZnP2s — min. 12:13–44).