Pierluigi Piccini, pone sul suo Blog (e si pone) qualche interessante domanda sulla posizione e sul ruolo di Anna Ferretti che noi, francamente, difettando di studi teologici, non avevamo per niente considerato:
… con la partecipazione diretta tramite un movimento politico di un responsabile apicale della Caritas ad una competizione elettorale, la Chiesa di quel territorio si schiera direttamente e, o indirettamente, con un partito? Ne accetta le idee e i contenuti? Espone i cattolici di diverso orientamento ad una forzatura politica? È possibile tracciare e come una demarcazione tra appartenenza politica e rispetto delle indicazioni morali e sociali del cattolicesimo? …
Le domande si moltiplicano anche perché, nonostante le ricerche, l’autore non ha trovato nessuno che sia passato da un impegno diretto nella Caritas a un impegno politico altrettanto diretto come sindaco proposto da un partito politico. E, allora, non
.…sarebbe necessario che trascorresse un certo lasso di tempo dal lavoro nel sociale con tutti gli annessi e connessi, al fine di togliere la responsabilità sostanziale che rimane nel tempo, con l’impegno di partito? Gli atti formali servono a poco. in questo caso il fine dell’impegno politico è fare il primo cittadino con i rischi che tale incarico comporta: il conflitto di interesse a ogni piè sospinto. I rischi potrebbero penalizzare soprattutto l’istituzione Comune così come la Chiesa creando una commistione con tratti indesiderabili per la laicità istituzionale e l’interesse generale.….
E, ancora
…siamo veramente sicuri che il rappresentante dell’associazione per la diretta attuazione della cura delle persone non goda di vantaggi e di riconoscibilità? La carità è sicuramente la virtù a cui ispirarsi, ma non sempre trova la giusta dimensione e collocazione negli affari terreni e si sa che i partiti perseguono altre logiche. Su cos’è caritatevole si potrebbe aprire un lungo discorso, uno per tutti: il rapporto tra carità e diritti soggettivi. Dove si ferma la prima e dove arrivano i secondi? Il rispetto delle leggi è sufficiente?
Belle queste domande… chi risponde?
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Più ordinata, dice. Mah! cosa abbia “ordinato” non è facile capire; a noi non sembra. Anzi.
Invece che Siena sia più forte che nel 2018 e che ciò dipenda direttamente dall’operato della sua amministrazione, anche della sua parte informale, diciamo così, composta dal suo “ricciarello (cerchio) magico” … ne siamo, quasi quasi, convinti pure noi: infatti De Mossi vinse per un pugno di voti (mistificando le sue stesse promesse, fingendo di essere civico e sbandierando di avere avuto perfino un nonno partigiano) nel momento in cui Siena si trovava nella condizione di massima debolezza a causa del
- mancato cambiamento promesso da Valentini e della
- diffusa consapevolezza dei senesi che fosse ormai indispensabile un’alternanza democratica da considerare come valore in sé e per sé.
Questi cinque anni hanno dimostrato invece che l’alternanza al potere non è da sola garanzia di miglioramento e che al peggio non c’è mai fine (vi risparmiamo l’elenco dei misfatti che abbiamo via via documentato in questo Blog); Siena oggi è più forte perché ha capito che il civismo al servizio dei partiti produce mostri e che è indispensabile eliminare dalla scena politica i personaggi, sempre gli stessi, che hanno gestito le sorti della città passando da Mussari a De Mossi fino a sostenere la candidatura di Castagnini . Siena è oggi più forte perché, grazie a De Mossi, si è schiarita le idee e non sarà facile il compito di ordire nuovi inganni mettendone a frutto i risultati.
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Questa notizia chiarisce quali siano, dietro l’alone di rispettabilità che si cerca di accreditare, le reali posizioni politiche del partito che ha scelto Nicoletta Fabio come proprio candidato sindaco. Sarebbe interessante sapere se la Professoressa si sente di solidarizzare con presidente del Senato della Repubblica.…
Invece, sempre sullo stesso argomento, pensiamo di meritarci il sentito ringraziamento del Prof. Montomoli, per averlo liberato del gravoso fardello: se non fosse stato per la nostra rivelazione che Egli appartiene alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia, oggi si sarebbe trovato lui nel posto, piuttosto scomodo, della Professoressa. A meno che … ma non osiamo nemmeno pensarlo.…
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Ogni tanto si sente qualcuno che, con l’aria di chi la sa lunga, mette in dubbio che il Polo Civico Siena possa rappresentare “la nuova politica” dei cittadini attivi e consapevoli perché, dietro Fabio Pacciani persona perbene e, dunque, ritenuto docile per definizione (ma a torto), ci sarebbe Pierluigi Piccini, un diavolaccio incontenibile e d’occhio malizioso, il quale, seppure nemmeno candidato a consigliere comunale, riuscirebbe a decidere tutto in nome e per conto di chiunque.
Ne abbiamo già parlato in questo Blog, ma, perdurando il tentativo di confondere le acque e di ingannare gli elettori, sarà forse il caso di ritornarci:
- l’osservazione denuncia una visione politica del Sindaco come padrone assoluto che esercita il proprio potere in modo autoritario (come, magari, vorrebbero fare un Castagnini o un Montomoli qualunque abituati a comandare persone nelle loro aziende, private o pubbliche che siano); a chi ancora solleva queste obiezioni non passa mai per la testa il semplicissimo concetto — sostenuto dal Polo Civico — secondo il quale si può e si deve governare con la partecipazione costante dei cittadini attivi?
- in ogni caso, anche a voler considerare come opinione (negativa, ma rispettabile) questa visione del ruolo del primo cittadino, dovrebbe essere chiaro che nessun sindaco è condizionabile a meno che non lo consenta lui medesimo; la prova evidentissima di questa affermazione sta nel fatto che i partiti di destra senesi hanno dovuto sopportare De Mossi per cinque anni, non sono riusciti a toglierselo di torno, lo devono sostenere e sopportare anche oggi e sono stati costretti a non candidarlo per l’ordinario secondo mandato che, come si sa, non si nega a nessuno;
- l’unico condizionamento possibile, auspicato e praticabile — anzi doveroso — è quello dei cittadini attivi e della loro concreta partecipazione che sta alla base della stessa ragion d’essere del civismo politico;
- chi ha davvero il potere concreto di condizionare i sindaci sono palesemente e storicamente i partiti politici che si basano sul concetto di appartenenza e che si avvalgono ordinariamente delle armi potentissime delle ricollocazioni ben remunerate e delle progressioni di carriera.
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E’ arrivata l’ottava candidata Elena Boldrini del Movimento 5 stelle. I partiti sono fatti così: incuranti del bene collettivo rinunciano al simbolo solo per casi di estrema necessità quando si tratta di mettere al sicuro pezzi grossissimi come Enrico Letta nel settembre 2021; poi, hai voglia a leggere e ascoltare discorsi durissimi sulla ferma opposizione, ecc. ecc. .… di fronte alla possibilità di esibire le loro bandierine e di contarsi anche nelle elezioni amministrative a costo di fare il gioco di chi affermano di voler combattere, perdono la testa, non resistono e si presentano da soli come niente fosse. La chiamano riconoscibilità, come se non li (ri)conoscesse nessuno, ma pare soprattutto orgogliosa e in tal caso masochistica appartenenza.
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Il primato del masochismo politico locale spetta però alla sinistra-sinistra (ieri Rifondazione comunista, Sinistra ecologia e libertà, Comunisti Italiani, Sinistra per Siena, Federazione di Sinistra, oggi Potere al popolo e Siena Popolare con Alessandro Bisogni).
Loro dicono di non volersi rassegnare al meno peggio e, alla fine, favoriscono il più peggio, ma sembrano contenti lo stesso, perché, incuranti delle passate esperienze, ci riprovano sempre. Forse non hanno fatto caso ai risultati elettorali conseguiti finora in questo nuovo millennio:
- 1996 Rifondazione comunista appoggia Piccini che vince, ottiene 8,1% e tre consiglieri
- 2001 Rifondazione comunista appoggia Cenni che vince, ottiene 4,3% e due consiglieri
- 2006 Rifondazione comunista appoggia Cenni che vince, ottiene 6% e due consiglieri
- 2011 Federazione di Sinistra e SEL appoggiano separatamente Ceccuzzi che vince e solo SEL ottiene un solo consigliere (avranno capito come è fatta la legge elettorale comunale? non sembra, infatti…)
- 2013 Laura Vigni non sostiene Valentini, prende addirittura il 7,49% ma nessun seggio;
- 2013 SEL, invece, ottiene solo il 5,15% ma appoggia Valentini che vince e ottiene due consiglieri (ora ne trarranno le conseguenze? macché.…)
- 2018 Potere al popolo e Sinistra per Siena sostengono Alessandro Vigni, ottengono il 3,9% e nessun consigliere
2023: che dite voi? che potrà fare da sola questa Siena Popolare, nome nuovo per le solite formazioni e — come tutti ovviamente — con le solite persone sopravvissute al tempo e tuttora (buon per loro) viventi ed attive?
C’è solo da sperare che non riescano a fare danni irreparabili come successe nel 2018.