Scrive l’ERETICO DI SIENA Raffaele Ascheri in data 20 aprile
Nostro malgrado, ci tocca tornare a scrivere di cose senesi .…. lo dobbiamo fare non certo dimenticando il ruolo istituzionale ricoperto pro tempore, bensì proprio in virtù del fatto di ricoprirlo .… il 17 aprile, il blog Idee in comune – gestito dall’avvocato Luciano Peccianti – ha insinuato, con tutte le furbe cautele del caso, che la candidata a Sindaco – una degli otto – Nicoletta Fabio (ed anche altri due ex Consiglieri del Cda della Comunale) non si sia dimessa nei tempi giusti per potersi candidare alla prestigiosa carica: come già fatto dalla stampa cittadina all’unisono, anche noi smonteremo – con facilità e con un documento inoppugnabile – questa tesi .…
con questa precisazione preliminare
figuriamoci se lo scrivente, dopo avere fatto il blogger d’assalto e di denuncia per alcuni anni, si scandalizza che si vadano a spulciare le carte per cercare di fare bingo contro un avversario politico.….. Rappresenta, poi, una scelta prettamente politica, quella di provare a fare passare il potente messaggio della non candidabilità di una candidata: ed è una scelta che, peraltro, ci risulta molto mal digerita financo da altre componenti della galassia legata a Fabio Pacciani (problema comunque interno della ampia coalizione, ci mancherebbe). Allo stesso modo, però, se uno vuole perseguire questa strada – difficile e perigliosa -, deve essere pronto ad ammettere l’errore, specie se marchiano come questo, invece che perseverare palesemente nello stesso (dopo avere evidentemente fatto qualche “pastrocchio” nella ricerca documentale, come ho detto al telefono allo stesso Luciano, da lui chiamato): dopodiché, ognuno faccia come vuole, ci mancherebbe altro. Ma siccome il tutto – vale a dire l’errore, formale e sostanziale – è ampiamente dimostrabile per tabulas, il rischio (davvero molto concreto) è che dal tentativo di scoop, si passi direttamente all’autogoal…
e, così l’Eretico prosegue
IL DOCUMENTO CHE SMENTISCE PECCIANTI. Ci sembrava davvero impossibile, perché conosciamo da anni Luciano Peccianti come persona intelligente ed avveduta, eppure ieri è arrivata una piccata nota dell’associazione Comunità monitorante .… che, nel classico tentativo di mettere una pezza, peggiora ulteriormente la situazione, già parecchio in salita, per così dire. Il passaggio, sinceramente sconcertante, è il seguente: “Infatti risulta in modo certo che, almeno alla data del 17 aprile, Nicoletta Fabio e gli altri due candidati erano componenti del Cda della Biblioteca nella pienezza dei loro poteri e competenze”. Monitorando, monitorando, è venuta fuori questa scoperta, eh… è chiaramente il caso della candidata a Sindaco Nicoletta Fabio, quello che faceva gola ai monitoranti. Ed è proprio questo, il motivo sul quale l’ostinazione pecciantiana appare più fuori luogo, per così dire. In conclusione, per il monitorans Peccianti, il 17 aprile Nicoletta Fabio era non solo sempre nel Cda, ma lo era “nella pienezza dei poteri e delle competenze”: e ciò – affinché non possano sorgere equivoci – “risulta in modo certo”, si badi bene. Proprio qui, però, sorge il problemino (un po’ difficile da superare: in ogni caso, auguroni!). Se diamo per buono l’assunto che marzo viene prima di aprile (per la maggior parte dei pensanti, pare ancora essere così), ed aggiungiamo che il 10 viene a sua volta prima del 17 (per la maggior parte dei pensanti, pare ancora essere così), la faccenda prende però tutta un’altra piega … Carta – purtroppo per Luciano Peccianti e compagni -, canta, e lo fa in modo squillante (dal verbale del Cda stesso): “Il Presidente (che incidentalmente sarebbe lo scrivente, Ndr) comunica al CdA che la consigliera Nicoletta Fabio – essendo ufficialmente candidata alle prossime elezioni amministrative – oggi ha rassegnato le sue dimissioni al Sindaco (dimissioni formalmente protocollate, Ndr). La notizia è recentissima (allo scrivente era stata correttamente comunicata il giorno stesso, a fine mattinata, anche dalla diretta interessata, Ndr), e quindi da oggi il CdA prende atto di avere un consigliere in meno per motivi di potenziale conflitto di interesse”. Sapete a quando risalgono, queste presidenziali parole? Al pomeriggio del 10 marzo 2023 (10 marzo: repetita iuvant), più di un mese prima della scadenza dovuta (e del 17 aprile)…
Oggi il coordinatore di Idee in comune ha cosi risposto sul Blog dell’Eretico
Caro Raffaele, siccome sei stato tu ad insegnare a tutti, quando non eri ancora “uomo delle istituzioni”, che la democrazia è anche – e in special modo — controllo da parte dei cittadini, dovresti essere lieto che, essendo tu passato ad altre prestigiose attività, ci sia ancora chi prova a continuare l’opera che tu avevi iniziato e che tante tribolazioni ebbe a procurarti.
Inoltre dovresti dare atto che, mentre tu gestivi e gestisci ancora un Blog PERSONALE, Idee in comune è un’associazione di cultura politica con propri organi statutari (e codice etico; vedi nostro Blog) e che io ne sono solo il coordinatore pro-tempore; dunque il tuo tentativo di personalizzazione sembra forzato e fuori luogo.
Quanto al merito e nel caso della eleggibilità della prof. Fabio e di altri due componenti del tuo consiglio di amministrazione, sono insorte delle perplessità che in data 17 aprile il nostro Blog ha sollevato in forma dubitativa e col condizionale. Invece di darci delle risposte, qualcuno ha scritto (testuale) “parlano parlano ma …scherzano col fuoco” (Paolo Panzieri, avvocato converrà forse con me che sembrano minacce intimidatorie per farci tacere…).
Alla fine, visto che non si riusciva ad avere chiarimenti, Ti ho pure telefonato e Tu mi hai dato una risposta che, perdonami, non ha ancora risolto i seguenti dubbi:
1) quando si è dimessa la signora Letizia Pini – è roba che si trova all’Albo Pretorio comunale – , in ottemperanza dell’art. 8 del regolamento del Tuo consiglio di amministrazione, le dimissioni sono state inviate per iscritto alla Biblioteca, Tu hai convocato, come si deve fare, il consiglio e l’organo collegiale, come prevede il regolamento, ha deliberato una formale “presa d’atto” rendendo “efficaci”, come dice la norma introdotta nel 2019, le stesse dimissioni;
2) la professoressa Fabio, invece, ha mandato le dimissioni al Comune e non all’organo di cui fa parte e Tu, come ora spieghi, le hai comunicate verbalmente al consiglio del 10 marzo. Ecco, potresti spiegare perché, nel caso Fabio, non hai adottato la procedura dell’art. 8 che avevi adottato per Letizia Pini? Grazie
3) Se la professoressa Fabio si era (efficacemente) dimessa a marzo, perché hai convocato pure lei alla riunione del consiglio del 4 aprile? Ancora Grazie
4) se la medesima Fabio era già efficacemente “dimessa” a marzo (che come dici viene prima di aprile), perché alla riunione del 4 aprile figura tra i componenti del consiglio seppure assente?
Questi sono i punti (e le domande) che pongono dubbi e questi dubbi abbiamo sollevato senza avere risposta, ma ottenendo ironie, insulti e anche minacce.
Ultima cosa: non pensi che le elezioni debbano svolgersi senza questi patemi d’animo e con la certezza di non incorrere in RISCHI pesantissimi per la città anche sul piano del danno erariale? Non pensi che la città dovrebbe essere grata a Idee in comune per avere subito sollevato i dubbi invece di aspettare il dopo elezioni per impugnare l’eventuale ineleggibilità?
Insomma, amico mio (e sai che ho titolo per usare questa locuzione senza ironia), speriamo pure che tutto si risolva per il meglio, ma i casini, se ci sono, non li abbiamo certo creati noi.
Da ultimo qualcuno ci dovrebbe spiegare quale fiducia i senesi dovrebbero riporre in chi mostra di non conoscere i regolamenti degli organi di cui fa parte, ma questo, si capisce, è un altro ragionamento.
Grandissimo !!!!
Nella migliore delle ipotesi si potrebbe pensare a errori di verbalizzazione o discrasie nella comunicazione tra uffici, ma, se fosse stato così, temo che non avrebbero esitato a dirlo pubblicamente, data la considerazione nei confronti dei dipendenti
Certo ha un bel coraggio il Presidente della Biblioteca a rispondere con arroganza anzichè chiedere per primo scusa della confusione creata. A prescindere dal problema giuridico/istituzionale di cui non sono in grado di dare compiuta lettura, ma che appare in qualche modo “rattoppato”, appare evidente la sciatteria, se non l’incapacità e quindi la responsabilità proprio del CDA della Biblioteca. Mi risulta infatti che fino ad ieri nel sito della Biblioteca figuravano sempre tutti e tre i nominativi in discussione, quindi il messaggio al cittadino comune appare confuso o distorto. Spiega poi la posizione della Fabio, a suo dire tutto regolare (e questo si vedrà) ma degli altri due cosa dice? Come è stato possibile una “presa d’atto” di dimissioni effettuate il 13 e il 14 aprile, ovvero alla scadenza della presentazione delle candidature?
Forse il Presidente, in passato così attento alle regole (a dire di tanti puntiglioso piccanatore) farebbe bene a dare le dimissioni?
Fra le rocce e il mare, alla fine è il mare ad averla vinta.… In questo caso, naturalmente, il mare è Luciano…
I dubbi di Idee in Comune non hanno ancora avuto chiarimenti. Quest’ultima formulazione è estremamente chiara. Aspettiamo fiduciosi una risposta altrettanto chiara.