Elezioni vicine. Che fare? prima cosa: non trascurare il VOTO DISGIUNTO.
Avvertenza preliminare:
- se sai già di votare a Siena i partiti oggi al governo nazionale perché credi alla favoletta arrogante su cui insiste Nicoletta Fabio che così daranno più soldi a noi invece che a Firenze o a Livorno, lasciaci perdere; quello che diciamo non ti interessa;
- se sei di quelli che non possono fare a meno di votare un parente, un’amica, un parrocchiano, un fratello di loggia, uno che ti ha dato il posto di lavoro, non perdere tempo con noi;
- se non hai una visione laica, ma devi obbedire ad un ordine trascendente, non vorremmo distrarti dalla contemplazione;
- se sei fermamente convinto che i candidati sono tutti uguali e che non vale nemmeno la pena di vedere cosa propongono, sei un astensionista seriale e sarà impossibile schiodarti dalle tue sicurezze;
- se sei già orientato a votare Fratelli d’Italia, Lega o Forza Italia, non conoscendo l’efficacia delle vie di Damasco, ti salutiamo con affetto;
- se hai deciso già per il Polo Civico Siena e per Fabio Pacciani, ci congratuliamo, ma, se hai meglio da fare, non ti tratteniamo oltre;
- se, invece, sei uno (o una, ovvio) che intende comunque partire dalla valutazione critica dell’operato delle amministrazioni del nuovo millennio, sei un ELETTORE con cui vorremmo dialogare;
- infatti, premesso che tutti noi cittadini che hanno scelto il civismo politico in sede locale, abbiamo optato alle elezioni nazionali — né avremmo potuto fare altrimenti — per chi era colà candidato e, cioè, necessariamente, per un partito, sei per noi un ELETTORE con cui dialogare in sede locale se hai votato (o anche se appartieni) al PD, M5S, S.I„ PAP, Articolo Uno, Verdi, + Europa, Azione, salvo errori o involontarie omissioni .….
Con te, dunque, scelto come nostro ELETTORE privilegiato, vorremmo fare questa ulteriore considerazione:
- volendo semplificare al massimo, il nuovo millennio senese si può dividere in due parti distinte: il primo decennio opulento e stabilizzato (PD Cenni, Ceccuzzi, Mussari) che arriva al flop della Banca e alla connessa crisi economica e sociale e quello successivo, a sua volta composto di due periodi, uno caratterizzato dal fallito tentativo del PD (Ceccuzzi e Valentini) di recuperare consensi e l’altro caratterizzato dalla vittoria di misura della “destra” (De Mossi e vecchi arnesi senza gloria) che, lungi dal migliorare le cose, è riuscita a peggiorarle in modo consistente;
- ne deriva un imperativo che potremmo considerare categorico: impedire a chi ha sorretto De Mossi fino ad oggi (partiti, falsi civici, ricciarelli magici) di (s)governare per altri cinque anni.
Con questo obiettivo chiaro potremmo procedere oltre:
- una volta anche a Siena c’erano i partiti, erano forti e attivi e i cittadini votavano per appartenenza o per sintonia ideologica; oggi i partiti sono indeboliti e non riescono ad interpretare i bisogni/fermenti sociali e la voglia di contare con la partecipazione. Perciò è nato e prospera il civismo politico che ha assunto, nel rapporto coi partiti, due atteggiamenti tra loro diversi e anzi antitetici: uno di sudditanza (mi metto al tuo servizio per portarti i consensi che ti sono sfuggiti di mano) e uno di autonomia concorrente (facciamo noi — e per il tempo necessario — quello che avete rinunciato a fare o che non sapete più fare, cioè l’esercizio della democrazia partecipata);
- alle elezioni, dunque, entrando nel concreto, si fronteggiano in otto, due sostenuti dai partiti e due senza partiti alle spalle. Anche a non voler prendere in esame i sondaggi si sa che nessuno potrà passare al primo turno e che ci sono quattro candidati che lottano per andare al ballottaggio: Ferretti e Fabio coi partiti, Pacciani e Castagnini senza;
- il nostro elettore/tipo privilegiato come sopra delineato potrebbe pensare: al primo turno voto senza pensare al ballottaggio, vedo che succede e poi decido. A noi sembra un errore . Facciamo le varie ipotesi
A) vanno al ballottaggio Castagnini e Nicoletta Fabio: il nostro elettore tipo che ha votato Ferretti (o Bisogni, o Boldrini) si mangerà le mani ma non potrà fare più niente e dirà a se stesso: chi è peggio non saprei, fate come fareste, io mi tiro fuori…
B) al ballottaggio vanno Ferretti e Pacciani: scongiurato il maggior pericolo, si combatte, ma … vinca il migliore
C) vanno al ballottaggio Pacciani vs Castagnini oppure Pacciani vs Nicoletta Fabio, il nostro elettore tipo sopra delineato avrà comunque la possibilità, se lo vuole, di scongiurare il maggior pericolo .…
D) al ballottaggio vanno Ferretti vs Castagnini oppure Ferretti vs Nicoletta Fabio : sarebbero, come si dice, cartacce … perché tutta la “destra” si ricompatterebbe e non è per niente scontato che tutti gli elettori civici, quelli di sinistra e i pentastellati ci riescano.
Quintum non datur …
E, dunque, conclusione banalissima e scontata: per scongiurare il pericolo di avere altri cinque anni alla De Mossi (tanto per capirci) il nostro elettore tipo, come sopra delineato (se ne facciano una ragione Elena Boldrini, Alessandro Bisogni, Roberto Bozzi e Anna Ferretti, sono cose oggettive e non ce l’abbiamo con loro), non ha altra possibilità se non utilizzare il VOTO DISGIUNTO (*), vale a dire di votare subito al primo turno per la lista di appartenenza e per Fabio Pacciani sindaco. Aspettare il ballottaggio potrebbe essere come chiudere la stalla dopo che i bovi - detto a modo nostro — sono bell’e scappati.
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Credo che il voto disgiunto sia il miglior obiettivo momentaneo e per lasciare fuori falsi profeti è auspicabile non arrivare al ballottaggio. Purtroppo il secondo argomento ho paura che non si avvererà. Partecipare è l’unica cosa da fare.
Indicazioni per chi vota col cervello accesso e con l’obiettivo di togliere una volta per tutte i faccendieri dal comune. Non ci voleva tanto eh…