Ti vedo parecchio nero … Sei arrabbiato e basta o anche depresso?
Norma lascia perdere. So’ nero e so’ anche preoccupato. Ma di questo se ne riparla. Piuttosto li hai guardati bene i risultati ufficiali?
Credo di si. Dunque: erano iscritte/i 43.364 senesi, 18.015 non sono andate/i a votare, 648 hanno depositato schede bianche o nulle, i voti validi sono stati 24.701, 12.545 per la Fabio e 11.508 per la Ferretti, differenza 1.033. In pratica la Ferretti ha aumentato i propri consensi, rispetto al primo turno (aveva ottenuto voti 7.773) di n. 3.735 voti, la Fabio (ne aveva 8.249) li ha incrementati di n. 4.296, in tutto la Fabio ha incrementato i voti ottenuti al primo turno di soli 521 voti in più della rivale. Che cosa ne possiamo dedurre?
Intanto non è vero quello che Ferretti ha lamentato come un tradimento nei suoi confronti parlando di una gran massa, in verità inesistente, di voti bianchi o nulli. In secondo luogo è evidente che hanno votato Ferretti non solo coloro che avevano votato M5S e Bozzi al primo turno, ma anche pezzi consistenti del Polo Civico Siena, mentre è presumibile che, essendo già voti di destra, abbiano votato la Fabio gli elettori di Castagnini e anche di Montomoli.
Dunque, come qualcuno ha detto, è prevalso il bipolarismo destra-sinistra con un ruolo importante del sedicente civismo orientato verso l’uno o l’altro polo, quello delle liste civetta, quello creato ad hoc per convincere gli elettori a votare i partiti per interposta persona …
Si, sembra così: siccome i partiti hanno da vergognarsi di loro stessi, allora, per vincere, si presentano insieme a quelli che Craxi chiamava gli utili idioti. Prendi il caso attuale della formazione della Giunta Fabio. Si tratta di assegnare 9 assessorati e un capo di gabinetto e, poi, di eleggere il presidente del consiglio: 11 posti. Stando alle prime notizie sono in lizza 7 uomini (o donne) di partito/partito e 4 mascherati. Secondo te chi piglierà le decisioni, e dove?
Qualcuno prova a dare la colpa della sconfitta della Ferretti al Polo Civico, ma sembrano caduti ora dalle nuvole. Per battere la destra, l’abbiamo letto e detto mille volte, sarebbe stato necessario che Pacciani andasse al ballottaggio mentre era sicurissimo che, in caso contrario, avrebbero vinto Tucci, Rosso & Ca. E così è stato …
Del resto la Ferretti è sembrata più interessata a rivendicare la primazia dei partiti, che non a vincere. L’ha detto bene Fausto Tanzarella su facebook, forse conviene ricordarlo
Cronaca di una sconfitta cercata. Se un partito, come il PD, che ha tanti gravi errori da far dimenticare a una città che li ha subiti e continua a soffrirne, invece di presentarsi, finalmente, con volti giovani, messaggi nuovi e una netta consapevolezza autocritica rispetto al passato, si affaccia alle elezioni con una candidata che, a prescindere dalla sua serietà personale, come assessore è stata tra i protagonisti, una dozzina d’anni fa, di uno dei momenti meno luminosi della storia cittadina, non getta la basi di una vittoria (per così dire). Se questa candidata, di fronte a un raggruppamento di liste civiche che si raccoglie intorno a un prestigioso candidato, non perde occasione per delegittimare politicamente il civismo, spiegando che la politica appartiene solo ed esclusivamente ai partiti, e poi succede che, comunque, quel candidato civico ottiene il 22,6%, , ecco che questa candidata non è nella condizione ideale per riscuotere al ballottaggio la simpatia di quei 6000 senesi che hanno dato il voto a quel candidato civico. Specialmente se la sua avversaria, al contrario, si esprime in termini di grande rispetto e soprattutto di Riconoscimento Politico del ruolo delle aggregazioni civiche. Molte altre considerazioni andrebbero fatte, ma non è questa la sede. Nel 2018 la sinistra perse con uno scarto di meno di 400 voti, oggi perde con uno scarto di oltre 1000 voti. Da quella lezione non si è voluto imparare niente.…
Tornerebbe il discorso che abbiamo fatto altre volte: il PD è diretto ancora (nei fatti) da quel signore che fu costretto a dimettersi da sindaco nel 2013; è lui che ha imposto la campagna elettorale della sua ex assessora al grido di “morte ai civici” ed è lui che ha preferito che il PD perdesse oggi per ripresentarsi nel 2028 quando la memoria della disfatta senese si sarà allentata… Anna Ferretti è stata usata sull’altare di queste ambizioni personali e nulla fa pensare che se ne sia accorta; più probabile che ne sia stata partecipe e consapevole.
E ci ha messo anche del suo. Per esempio, ora si può dire senza essere accusati di lavorare per la sua sconfitta, la candidata del PD ha rivendicato da un lato l’adesione del Comune alla Carta di Avviso Pubblico, codice di comportamento dei pubblici amministratori e, dall’altro, si è dimenticata di riferire al popolo quali siano stati gli sviluppi successivi della vicenda delle sue improvvise dimissioni da assessore del 28 dicembre 2017, a pochi mesi dalle elezioni del 2018, cosa che, francamente, non sembra compatibile con i comportamenti di piena trasparenza di un amministratore.
E il Polo Civico? che farà ora il Polo Civico?
Improvvisamente Brunero riprende colore.……
Il Polo Civico è stata un’esperienza di triplice rilevanza: come coalizione elettorale di otto formazioni civiche avrebbe avuto un senso in caso di vittoria: Fabio Pacciani, per la prima volta nella storia, avrebbe portato a Palazzo pubblico i cittadini senesi senza l’intermediazione dei partiti (o almeno collocati in posizione non egemone) e sarebbe stata un’esperienza esaltante per la democrazia. 6000 elettori l’avevano capito o almeno intuito, ma sono stati sconfitti dai partiti (cioè dal ritorno del bipolarismo in sede locale). Come gruppo consiliare, cioè a livello istituzionale, resta un ruolo importante, ma non essenziale. Vedremo. Resta invece il progetto del civismo politico, quello della rinascita della Comunità senese . Questo dipenderà dal ruolo che vorranno assumere i cittadini attivi e reattivi.…
In ogni caso, caro Brunero, ti confesso di avere appeso nel bagnetto di servizio, dalla parte del cesso e a perenne mia memoria, la foto dell’abbraccio festoso e commosso tra il partito che vince e il civico che, dopo avere sottoscritto patti ed accordi per un anno e mezzo, va risoluto a raccattare quelle briciole di “ciccia” dal vincitore con visibili segni di personale e commossa partecipazione. Amen.
Norma e Brunero hanno capito tutto. Spero che lo capiscano anche tanti cittadini.
Tutta la vicenda merita una riflessione e un pacato e anche comune confronto. Alla fine il civismo, questo civismo, ha aiutato la destra a vincere: questa brutta destra! Molti di noi lo avevano avverito per tempo di questo epilogo. Il centro Sinistra ha anch’esso le sue responsabilità (ritardi, cvontraddizioni, e lacune). Ma il civismo migliore e genuino è storicamente una costaola della sinistra e ogni volta che va nelle braccia delle destre mortifica la sua aspirazione. Questo va ricordato sempre. Ne riparleremo, con calma. Bisogna ripensare un po tutto e lavorare per unire e non per dividere. Chi ha usato la spada contro i partiti è uscito sconfitto isolato e ora diviso. I partiti di oggi da soli non ce la fanno e fare bene. Serve unità e un progetto comune. Voigliamo lavorarci? O volete continare a lavorare per queste destre? Valori e culture possono unirci, mettendo da arte narcismi e personalizzazioni potremmo far prevalere insieme il bene comune entro un amito valoriale positivo e facondo. Buona riflessione.
Si, si, lavoriamo e riflettiamo.… Però sarebbe meglio evitare frasi come quella di cui sopra: “O volete continuare a lavorare per queste destre?” perché è esattamente quello che ha fatto deliberatamente il PD.
La Redazione
Questi due sono mitici!
Speriamo che non ce ne siano altri di affamati di “briciole di ciccia “.
Sarebbe una vera delusione (soprattutto per chi li ha votati) se altri, che hanno sottoscritto impegni, linee di indirizzo e punti programmatici del Polo civico, ora si vendessero come Giuda per un posto al sole temporaneo (qualcuno del resto ha già sperimentato che certi incarichi possono essere revocati con estrema rapidità e dovrebbe aver imparato la lezione) o per riacquistare il gradimento perduto (che peraltro non è detto dipenda dal recente passato), ottenendo l’effetto contrario a quello desiderato