C’è un post sulla pagina Facebook di Siena Sostenibile basato sull’assunto che, a Siena, da un lato, si preferisce distruggere invece di costruire e, dall’altro, si denigra il lavoro e le scelte altrui.
Siena Sostenibile (usciti dal PD per aderire al Civismo, Gianni Porcellotti leader) non fa il nome di chi distrugge invece di costruire e denigra il lavoro altrui, ma, tenendo conto che si richiama espressamente all’astensione sulle linee programmatiche di Santa Nicoletta de’ Miracoli, che il post è stato pubblicato il 13 luglio di prima mattina e che Idee in comune ha criticato questa scelta con l’articolo uscito il giorno precedente 12 luglio, sembrerebbe chiaro a chi ci si voglia riferire.
Non è per niente chiaro invece cosa Idee in comune voglia distruggere, né quale lavoro intenderebbe denigrare.
In proposito Siena Sostenibile dice che, avendo da realizzare il progetto di un nuovo ambientalismo, non vuole far mancare alla nuova amministrazione proposte, idee, collaborazione (e poi .… anche le critiche). Ebbene risulta del tutto oscuro il motivo per cui proprio l’astensione sarebbe la condizione per realizzare il nobilissimo progetto; a noi sembrava infatti che Siena Sostenibile, dal momento che aveva abbandonato il Partito democratico per aderire al civismo politico,
avesse inteso abbandonare il verticismo dei partiti per abbracciare un progetto nella società. Ora, sconfitto il Polo Civico in sede elettorale, lo si abbandona e, con l’astensione, si ricerca una collocazione di palazzo aperta e benevola verso la maggioranza.
I cittadini che frequentiamo e gli elettori senesi che hanno votato Pacciani anche oltre le singole liste, avrebbero voluto vedere la sopravvivenza post elettorale del Polo Civico e la continuità del suo progetto sostenuto per quasi due anni anche da Siena Sostenibile — e questo fu l’unanime orientamento dopo il primo turno — che invece non lo ha più ricordato o mentovato, né in Consiglio, né sul post, né altrove, mostrando con ulteriore chiarezza quello che già era risultato nella campagna elettorale: anche Siena Sostenibile ha preso il comodo tram del civismo pensando solo al proprio risultato e non a quello generale e ha strumentalizzato a questo scopo anche la figura del candidato gentiluomo, Fabio Pacciani.
Chi, dunque, distrugge cosa?
Siena Sostenibile, poi, dall’alto dei suoi 976 voti (3,86%) ironizza, per una manciata di voti in più (322 rispetto alla lista SI’ Patto dei cittadini), sulle sconfitte elettorali dei suoi stessi compagni di coalizione, anche personali, dice…; tipico atteggiamento denigratorio dell’egoismo maggioritario (si fa per dire); avranno pure abbandonato un partito, ma non hanno di certo abbandonato i metodi e le logiche che di norma li caratterizzano.
Quanto al progetto del nuovo ambientalismo, tutto o prevalentemente declinato nelle (e dalle) istituzioni, avremmo da avanzare molte riserve: pensare che Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia & co. che sono la reale maggioranza senese possano essere interessati al tema sembra ipotesi surreale e masochistica e contraddice lo stesso orientamento che, all’apparenza, sembrava avere portato Siena Sostenibile nell’area del civismo, quella della cittadinanza attiva. Di una cosa infatti siamo certi: la transizione ecologica cammina sulle gambe della società civile e la rivoluzione della società civile può spingere la politica in un circuito virtuoso solo se si persegue insieme una transizione ecologica giusta, democratica e amministrata in trasparenza; in una parola, fortemente e ampiamente partecipata e non relegata in piccoli gruppi indipendenti e concorrenti di potere locale.