Proprio mentre si stava lavorando per ricordare degnamente la fine del mandato del sindaco De Mossi con la doverosa ripresa dei dettagli di alcuni dei più eclatanti scempi compiuti dalla sua amministrazione (ne parleremo a breve rievocando la politica urbanistica, la vicenda dell’Azienda Servizi alla Persona, l’introduzione dei Consigli di Area, il Ricciarello Magico…, ecc.) e la fine ingloriosa del mandato con il flop della Lista De Mossi, la Nazione ha doverosamente ricordato che, dalle imposte che paghiamo, questo Paese, che lotta contro i poveri, riesce a fare la liquidazione degli amministratori pubblici, anche di quelli cacciati dai partiti che li sostenevano e sonoramente bocciati dagli elettori
Abbiamo messo in fila le cose da dire (i partiti che si autoforaggiano, la Casta che si ripresenta ognora più forte, l’orrore che si continua a insinuare per la politica in modo da aumentare l’astensionismo ed avere un corpo elettorale composto solo da clienti e militanti … ecc. ecc …) ma ci siamo dovuti arrendere di fronte al compito immane e alla necessità di non fare un articolo di dimensioni spropositate.
E, allora, abbiamo pensato di rivolgere a De Mossi (nonché ai suoi assessori e al suo fedele presidente del consiglio) la calda preghiera che, al momento dell’accredito della somma, egli/essi provvedano a riconoscere doverosamente un qualche concreto pensierino innanzitutto alle persone esterne (come Bellandi e Giusti ad esempio) o interne (come Tacconi, costretto a lavorare gratis o quasi essendo pensionato) che hanno prestato la loro opera disinteressata nel giglio magico (o ricciarello magico) del sindaco, e, in secondo luogo, ai Dirigenti dei partiti Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che l’hanno supportato e sorretto per tanti anni.
Magari a costoro, in luogo della tradizionale confezione di Brunello o di Nobile di Montepulciano, potrebbero inviare, in occasione delle prossime festività natalizie, una sfarzosa composizione di dolci del marchio Nannini.