E’ apparsa ora la notizia che il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione per intitolare una piazza o una strada a Mauro Barni
L’articolista mette in evidenza che nella mozione “non manca uno spunto critico verso chi … avrebbe dovuto maturare questa decisione per tempo. In particolare i vertici dell’Università per stranieri”, dunque, in concreto verso il rettore Tomaso Montanari.
Pier paolo Fiorenzani, dal canto suo, si indigna perché l’Università per stranieri, nel settembre 2022, ha intitolato 24 aule a questi personaggi, dodici grandisssime donne e dodici professori che rifiutarono il giuramento fascista nel 1931
Per la verità l’intitolazione delle strade e delle piazze (ma la norma si applica anche alle aule scolastiche) è regolata dalla legge n. 1188 del 1927 che stabilisce, tra l’altro, che “nessuna strada o piazza pubblica può essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni” salvo che ci si trovi di fronte a “casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano benemeritato della nazione” . La legge prevede anche una competenza del Prefetto.
Mauro Barni è deceduto il 21 luglio 2017: a quella data era sindaco Bruno Valentini cui subentrò, pochi mesi dopo, l’avv. Luigi De Mossi, sostenuto dal centrodestra e da un trasversalissimo ricciarello magico; rettore dell’Università per stranieri era allora, dal 2015, Pietro Cataldi, studioso molto legato a Siena dove si è laureato nel 1984 in Lettere moderne con Romano Luperini e Franco Fortini per insegnare poi all’Unistrasi dal 1990 come professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea e ricoprendo l’incarico di Direttore del Dipartimento di Ateneo per la Didattica e la Ricerca dal 2013 al 2015. Pietro Cataldi era succeduto a Monica Barni.
Tomaso Montanari è stato eletto Rettore Unistrasi nel giugno 2021 mentre era sindaco De Mossi e suo portavoce Daniele Tacconi che aveva militato nello stesso partito di Mauro Barni.
La parola spetta ora al Consiglio comunale; ai cittadini spetta valutare, da un lato, se la mozione di Fratelli d’Italia, che sono rimasti fino all’ultimo istante a sostenere il governo di De Mossi, non presenti qualche venatura e caratteristica strumentale e, dall’altro, se l’affermazione di Pier Paolo Farnetani che attribuisce a Montanari di avere dato uno schiaffo alla memoria del benemerito concittadino Mauro Barni possa considerarsi appropriata alle reali circostanze.
Il limite imposto dalla normativa vigente in materia potrebbe forse giustificare il voto contrario dell’ opposizione, ma resta il fatto che Mauro Barni merita che gli siano intitolate aule, vie, piazze e quant’ altro.
La legge che impone di far trascorrere 10 anni prima di intitolare alcunché mi sembra sacrosanta. Mauro Barni l’ho cosciuto bene e ci ho anche lavorato assieme. Ma oltre a tanti meriti ho conosciuto in lui parecchie ambiguità. Per il momento lo lascerei in pace. Piuttosto ho due nomi da proporre per la toponomastica senese: quello del Taccola„ vissuto nel 1400, I cui disegni tecnici ispirarono anche un certo Leonardo da Vinci, e quello di Tiburzio Spannocchi, che fu il capo degli ingegneri militari del regno di spagna alla fine del 1500. Sarebbero due nomi che metterebbero in risalto un pssato veramente brillante della città di Siena in campo tecnologico, sconosciuto ai più.
Sono perfettamente d’accordo. Sono testimone di storie di familismo che non gli rendono completamente onore, pur riconoscendogli un’intelligenza sopraffina e una preparazione medico-legale (anche se più legale che medica) notevole. Inoltre, come spesso molti grandi fanno, non ha lasciato dietro una scuola degna di lui.