Avendo avviato il monitoraggio LIBenter sui singoli progetti PNRR, stiamo toccando con mano quanto sia fondata la denuncia di Fabio Pacciani sulla totale assenza di programmazione degli interventi
In effetti basta dare una scorsa all’elenco dei progetti che trovate su una pagina del sito del Comune di Siena intitolata al Gruppo di Lavoro PNRR ( https://www.comune.siena.it/node/3004 ) che diligentemente li elenca in apposita Tabella, per capire di cosa parliamo
Dunque è lecito ipotizzare che, non avendo effettuato negli anni alcuna seria programmazione di interventi pubblici, arrivata la notizia della disponibilità dei soldi europei, il Comune abbia infilato nel PNRR alla rinfusa quello che era rimasto sospeso a seguito dell’improvvisa chiusura dei rubinetti della Fondazione Monte dei Paschi, inserendoci anche il completamento di interventi che, a distanza di quindici anni, avrebbero avuto bisogno di attenta rivalutazione e revisione per verificare la permanenza delle ragioni che ne avevano consigliato la realizzazione.
Un caso emblematico è quello dell’importante Palazzo della Pubblica Assistenza di Taverne d’Arbia, non privo di una sua personalità, che, costato già due milioni di euro della Fondazione ai tempi delle vacche grasse, è stato ora rifinanziato con fondi PNRR per altri 2.180.000,00 arrivando in tal modo ad una spesa complessiva di oltre 4 milioni per un edificio progettato per una specifica funzione che non è (per niente) detto che risponda ancora ai bisogni della zona e che non potrà essere facilmente (ri)utilizzato e/o riconvertito per altre finalità …
Scorrendo, poi, la Tabella degli interventi ammessi, salta comunque agli occhi, l’elevato ammontare dei finanziamenti (un milione tondo per ripulire e sistemare il parco Rubini Manenti, tre milioni e mezzo per finire una piazza a S. Miniato, altri 3 milioni per una passerella ciclopedonale sul fiume Arbia.… solo per fare qualche esempio che, in un periodo in cui sembra che i soldi non ci trovino mai, richiama gli eccessi della passata opulenza bancaria all’insegna di una repentina e ritrovata fastosità. Sembra che il grido che si propaga dal Palazzo sia “ora, se Dio vuole, non badiamo a spese!” e l’imperativo categorico perseguito sia quello di metterci più soldi (europei) possibile per far vedere che si è in grado di spenderli, imperativo del tutto coincidente con quello del Governo centrale interessato a dimostrare — dal canto suo — la stessa identica cosa in sede europea.
Il bello è che non troviamo solo comportamenti opinabili sul piano politico, ma anche casi in cui pare che si sia andati ben oltre verso livelli di vero e proprio sperpero di risorse pubbliche.
Ecco i dati oggettivi. Siamo sempre a Taverne d’Arbia nella zona vicino al distributore ex Agip dove insistono due campi di calcio. La situazione, vista da google map è la seguente
Come si vede, in testa ai rispettivi terreni di gioco, ci sono due aree a forma di trapezio delle stesse dimensioni: uno, quello a sinistra, prospiciente un campo in erba naturale, contiene una nuovissima palazzina-spogliatoio costata nel 2018 intorno ai 280.000 euro e qui sotto raffigurata;
l’altro, quello di destra, prospiciente il campo in erba sintetica, dispone di un ampio deposito, costruito nel 2011, rimasto al grezzo, e utilizzato come magazzino fino alla fine dell’anno 2023 perché nel gennaio 2024, gli abitanti hanno assistito alla sua integrale demolizione a mezzo ruspa, durata qualche settimana, impegnativa a giudicare da questa immagine e, si immagina, piuttosto costosa
Qui a destra si notano le dimensioni delle travi lamellari, praticamente nuove, segate a pezzi con la motosega e deposte a terra
E, dunque, che cosa è mai successo? Perché un solido immobile al grezzo del 2011 è stato demolito? Quello che sappiamo è che
- il Comune di Siena rilascia nel 2011 all’A.C. Siena permesso di costruire per realizzare nuovi impianti sportivi a Taverne d’Arbia
- l’A.C. Siena fa la nota brutta fine e, nel 2016, il Comune affida, con un contratto del 11 novembre all’architetto Gianni Maramai (già incaricato dall’A.C. Siena), la progettazione definitiva ed esecutiva per i lavori dei campi di calcio e delle due palazzine
- tale contratto prevede il completamento integrale della palazzina adiacente al campo in erba naturale (a sinistra nella foto in alto) per complessivi euro 289.138,56 e solo il completamento degli esterni e chiusura dell’involucro esterno della palazzina prospiciente il campo in erba sintetica (a destra nella foto in alto) per l’imposto di euro 210.642,00; gli onorari per il progettista ammontano complessivamente a euro 27.580,00
- la prima palazzina viene ultimata nel novembre 2018, per la seconda, i lavori vengono sospesi d’autorità per mancanza di risorse necessarie per il completamento e l’immobile, rimasto al grezzo, viene utilizzato, come utile e ampio deposito-magazzino
- arrivano i soldi del PNRR e il Comune, anziché completare i lavori sospesi nel 2018 col progettista incaricato, senza concorsi o gare, emette in data 16.10.2023 l’Atto Dirigenziale n. 2426 intitolato alla (sic) “riqualificazione urbana dell’abitato periferico di Taverne D’Arbia …” con lavori di “completamento degli impianti sportivi per il gioco calcio e completamento della palazzina a servizio dell’impianto sportivo..” a carico dei contribuenti europei (cioè noi) incaricando con affidamento diretto altro professionista (cooperativa di Lucca).
Andando ad esaminare il nuovo progetto PNRR riportato in dettaglio in questo Atto Dirigenziale di ottobre 2023, si legge che la palazzina-spogliatoio di cui si tratta, già costruita al grezzo nel 2011 al costo di 210mila euro, viene demolita e, nel suo sedime esatto (come da foto di cui appresso), ne va costruita un’altra di identica pianta per la spesa pubblica complessiva di euro 1.110.770,00 — un milionecentodiecimila770 (comprese le spese tecniche progettuali e di collaudo pari a euro 121.548,60).
Ecco la pianta della palazzina del 2011 or ora demolita …
… ecco la pianta di quella che sarà costruita tratta dal Cartello dei lavori
ed ecco la foto del sedime della palazzina demolita nella quale si vede bene che la nuova si appoggerà esattamente sulle fondamenta della precedente
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Un vago senso di disagio e di malessere e una puntina di vergogna per le cose che stanno succedendo nella nostra città, ci impedisce di trarre qualsivoglia conclusione.
Lavoro certosino. Complimenti! Vengono fuori cose davvero sorprendenti. Sembra una farsa, ma è una storia tragica e imbarazzante.
Ricostruzione perfetta, ottimo lavoro che mette in luce una totale disorganizzazione e spreco della cosa pubblica. I soldi del Pnrr non sono regalati. Vorrei sapere se gli abitanti di Taverne sono stati messi al corrente di questo “ginepraio” se insomma è stato organizzato un convegno pubblico su questa questione intricata evidenziando che tutte queste spese su spese incidono anche su di loro. Ricordiamoci anche (se non ricordo male) quando quel campo e tutta la zona circostante finirono sott’acqua, è stato fatto qualcosa in tal senso ?