Il Comune di Siena si vanta sempre, in deliberazioni e documenti, di improntare la sua azione amministrativa al principio di legalità e di voler applicare la massima trasparenza alla propria attività
Eppure ci risultano episodi di comportamenti totalmente difformi.
A marzo, per dirne una, ha respinto — col pretesto della riservatezza che annulla ogni esigenza di trasparenza — le nostre richieste di consegnarci i curriculum vitae dei candidati per i consigli di amministrazione del Santa Maria della Scala, dell’Azienda Servizi alla Persona e della Biblioteca degli Intronati, indispensabili per conoscere le esperienze e le competenze dei nominati.
A sostegno del diniego il Comune ha citato un parere del Garante della Privacy che ritiene possibile la diffusione di tali documenti quando siano richiesti da soggetti che hanno un interesse diretto, concreto ed attuale. Ora si dà il caso che Idee in comune, comunità monitorante abbia, come suo compito statutario primario, essenziale e fondamentale, quello del monitoraggio dell’azione della pubblica amministrazione e, pertanto, abbiamo presentato richieste di accesso civico qualificato da questo interesse diretto, concreto ed attuale.
Il Comune, messo con le spalle al muro, pur obbligato a rispondere nel termine di legge di trenta giorni, scaduto alla fine di aprile 2024, non ci ha più fornito alcuna risposta.
Nel frattempo sono successe tante cose, troppe forse per ricordarle tutte,
- il Governo rifiuta di mandare avanti il progetto già finanziato, del Biotecnopolo e il sindaco tace
- arriva la notizia che Siena è in testa alla classifica nazionale delle città più care, e il Comune non fa una piega (effettivamente l’ammontare delle indennità degli amministratori comunali, li ha posti ben al riparo da possibili angustie finanziarie)
- Siena e la sua provincia scendono alla nona posizione per la qualità della vita dei bambini, alla ventinovesima per quanto riguarda i giovani e alla cinquantacinquesima per gli anziani, ma il Comune non ha nulla da dire, né alcunché da proporre
- non si sono viste azioni di sostegno all’economia senese, o ai trasporti, nonostante che Enrico Tucci avesse promesso benevoli finanziamenti centrali se avessero vinto le elezioni
- esponenti noti della massoneria cittadina hanno cominciato ad entrare personalmente nella direzione di partiti politici come Forza Italia
- le forze politiche non appartenenti alla maggioranza, compresi i brandelli di civismo, non brillano per particolari iniziative politiche; sconcerta anzi che ci siano gruppi che si preoccupano ogni giorno di far conoscere quanto cresce l’erba nel Vicolo del Costaccino e tacciano magari sul rifiuto del Comune — maturato dopo lunga meditazione — di aderire alla Carta di Avviso Pubblico .…
(in questo codice che avete ripudiato, caro Sindaco e cari amministratori, trovate gli inderogabili doveri personali degli amministratori che il solito Enrico Tucci chiese — ed ottenne — di adottare quando era all’opposizione!)
Come si vede, si tratta di argomenti di non secondaria importanza, cui sarebbero da aggiungere tanti altri che abbiamo trascurato perché — non possiamo negarlo — l’atteggiamento del Comune (del nostro Comune) ci ha spiazzato e sostanzialmente paralizzato: è chiaro che, se ci viene negato l’accesso alle informazioni, dati e attività, la nostra stessa esistenza è compromessa e di fatto cancellata. Questa è per noi la madre di tutte le battaglie.
Ma torniamo al principio di legalità. Se il Comune intende tenerlo come bussola dei propri atti, perché vuole deliberatamente impedire ai cittadini di svolgere i compiti che la Costituzione e le leggi assegnano loro negando l’accesso ai dati su cui fondare una reale partecipazione popolare?
Se Il Comune viola deliberatamente le leggi dello Stato sulla trasparenza amministrativa, si pone concretamente fuorilegge anche se in parallelo continua ad organizzare formali e roboanti iniziative sulla LEGALITA’; un’orgia verbale mistificante: dopo quelle dei mesi scorsi al Teatro dei Rozzi commissionate al dirigente Juri Bruni, per la sua fama di imparzialità, è stata la volta di Raffaele Ascheri con Pagine di Legalità alla Biblioteca degli Intronati ed è arrivato ora il “colloquio” tra Nando Dalla Chiesa e Giuseppe Galasso, membro della segreteria provinciale di Azione di Carlo Calenda (in piena campagna elettorale) , nella sala delle Lupe “su come educare alla legalità partendo dallo studio della Costituzione …”.
Non si sa come abbiano potuto convincere quel galantuomo di Nando Della Chiesa a dialogare con un dirigente locale di un partito politico (come non si sa come abbiano convinto Avviso Pubblico a dare il patrocinio salvo rifiutare l’adesione al Codice di comportamento degli amministratori). Noi continueremo la nostra battaglia: quello che si dovrebbe sperare, ma non osiamo neppure pensarlo, è che gli amministratori del Comune di Siena, a furia di sentirne parlare, siano finalmente indotti a farsi “educare alla legalità partendo dallo studio della Costituzione …”
Condivido ogni singola parola. Tutto circostanziato e meriterebbe attenzione da parte dei cittadini, oltre che degli amministratori, se questa città non fosse anestetizzata.
La trasparenza a chiacchiere. Il problema è che hanno ragione loro: la cittadinanza se ne frega! Tanto vale continuare a ramestare…