Gent.mo Maestro,
perdurando l’assenza di dichiarazioni da parte di Nicoletta Fabio abbiamo letto su La Nazione la Sua autodifesa.
Già il titolo
fa presupporre che Lei non abbia alcuna intenzione di rispondere alle reali questioni sollevate:
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il Suo Martirio di San Simonino da Trento, al di là della qualità artistica, ha un contenuto oggettivamente antisemita?
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Nicoletta Fabio, che afferma di conoscere da tempo le sue opere, era a conoscenza della riprovazione che il dipinto aveva generato?
Lei non risponde né all’uno, né all’altro quesito e, forse su suggerimento dei suoi legali, tenta di spostare tutto .sul piano giudiziario.
Ora i giudici, com’è noto, sono ovviamente chiamati a valutare se è stata commessa una violazione della legge penale e giammai (per fortuna e, comunque, non ancora) ad analizzare le opinioni, per quanto aberranti esse siano, come, appunto, l’antisemitismo.
Del resto può essere certo che siano assai poche le persone interessate ad una sua condanna e che siano invece molte quelle che, avendo grosso modo l’impressione che Il Martirio di San Simonino da Trento esprima sentimenti antisemiti, vorrebbero capire se Lei nutre tali ideologie e se Nicoletta Fabio ne fosse o meno a conoscenza quando Le ha affidato l’incarico.
Lei, inoltre, secondo quanto riporta l’articolo citato, svolge altre considerazioni
che decisamente contestiamo:
- Lei dichiara di non aver mai parlato con la Committente “dell’annosa vicenda giudiziaria” (che tuttavia definisce “di dominio pubblico): ecco, a nostro avviso ha fatto male a non parlarne e, comunque, il non averne parlato, da un lato, non significa affatto che la Sindaca non la conoscesse e, dall’altro, denoterebbe semmai la sua volontà di nasconderla;
- la questione dell’accusa a Lei rivolta non riguarda affatto la sua sfera personale, ma, essendo la sua opera destinata al pubblico (con sua personale diffusione via internet) attiene esattamente alla sfera pubblica e professionale;
- secondo la comune esperienza storicamente consolidata risulta pacificamente che, di larga preferenza e tradizione, l’antisemitismo sia una ideologia tipicamente “di destra”;
- il generale e condivisibile gradimento dei senesi per il Cencio di luglio non c’entra nulla con l’antisemitismo e, perciò, risulta abbastanza incomprensibile che sia Lei a voler ricollegare al Palio una storia che riguarda esclusivamente il dipinto di San Simonino da Trento e, in sede istituzionale, le buone pratiche di governo.
PS: il Corriere di Siena del 18 luglio dedica amplissimo spazio alla Sua autodifesa e aggiunge alcune considerazioni di Stefano Bisi che, ricordando il superamento del reato di lesa maestà, tipico dell’ancien regime, non dice cose peregrine.
Antico proverbio siciliano:” ‘a megghio parola ene chidda ca nun se dice”. ( la parola migliore è quella che non si dice). Mi sembra che questo motto sia stato adottato in pieno dalla sindaca Fabio. Ma è una politica che può durare?