Il nostro articolo sul pessimo
REGOLAMENTO DI POLIZIA URBANA
del Comune di Siena approvato il 30 luglio dalla pessima maggioranza consiliare — che si nasconde dietro a Santa Nicoletta de’ Miracoli e la strumentalizza più o meno a sua insaputa — pubblicato tre giorni fa, il 7 agosto, ha avuto, in verità e per fortuna — sarebbe ingiusto disconoscerlo — qualche eco non irrilevante: la Gazzetta di Siena l’ha interamente pubblicato, ci sono stati alcuni interessanti commenti che si possono leggere in calce all’articolo, alcuni consiglieri comunali si erano pronunciati sui social e stanno cercando ora di approfondire i vari aspetti, c’è un comunicato ufficiale del Movimento 5 Stelle; alcuni cittadini attivi sono in vacanza a giro per il mondo ma, si spera, vi porranno — a Palio corso — la giusta attenzione. Noi, come promesso, resistiamo, ma non possiamo nascondere qualche timore di fronte al grido di dolore lanciato da Francesco Burroni
questi sono un po’ ridicoli e un po’ … parecchio autoritari … ma il problema principale è che non c’è un movimento di indignazione popolare contro questi deliri.
Ora — se ci è perdonata una considerazione, un tantino azzardata quanto provocatoria — bisogna pur considerare che, a Siena, se vogliamo prescindere da Barbicone, dopo la rivolta contro gli spagnoli cacciati dalla Cittadella il 27 luglio 1552
… dopo la resistenza delle 3.000 eroine senesi che si arresero dopo otto mesi nel 1555
… dopo gli esiti nefasti della lunga resistenza montalcinese durata fino all’aprile 1559 e dopo la Resistenza al nazi-fascismo di quattro secoli dopo, movimenti popolari di vera e propria indignazione … non si sono mai avuti.
I senesi evidentemente si muovono solo per eventi assolutamente estremi: tutto sommato Siena ha sopportato la disfatta del 2010, ha dovuto alla fine rassegnarsi davanti a qualche concittadino suicidato (e menomale che c’è Raffaele Ascheri a rinverdire il ruolo dei realisti suicidatari) e ha retto stoicamente anche al quinquennio di De Mossi e al suo Ricciarello Magico …
Ma ciò che un pochino spaventa è che, nei social, salvo un paio di serissimi interventi di esponenti politici di centrosinistra, non ci sia traccia non solo di indignazione (popolare), ma nemmeno di serie preoccupazioni. Se sono state finora silenti le associazioni che fecero parte del Polo Civico e in particolare Siena Sostenibile che dovrebbe difendere il cicloturismo, ma anche Per Siena, o Tertium Datur - Siena bene comune, il nostro articolo ha trovato su Facebook un paio di likes e una colta concittadina abitante nel centro storico (di cui omettiamo il nome un po’ per riservatezza e un po’ per carità di patria) solitamente attenta, dopo avere scritto di concordare su molte norme del mostruoso regolamento — che peraltro definisce “urbanistico” e non di polizia urbana - non risponde al commento di Idee in comune che ha pubblicato il link dell’articolo sperando che lo prendesse in considerazione per un dibattito aperto e sereno.
Un altro concittadino di solito molto attivo e già presente nel defunto Polo Civico mostra di detestare sia le biciclette che le rastrelliere dichiarando di muoversi in monopattino; anche in questo caso omettiamo di farne il nome.
Un vero e proprio quesito poi (al quale non sappiamo rispondere e che passiamo direttamente al Comune) ci è arrivato da un senese non giovanissimo (ma nemmeno tanto vecchio) che, dopo avere precisato “io non posso più andare in città … se non mi fermo ogni tanto, mi blocco …”, ci chiede:
ma se uno si porta uno sgabellino da casa, è soggetto a multa per occupazione di suolo pubblico?
Il commento serio quanto disperato che interamente sottoscriviamo è di un senese che non vive più da queste parti
Questo regolamento è disconnesso dalla realtà e penalizza i senesi nel vivere quotidiano… a quelle fonti c’abbiamo bevuto tutti, su quei gradini ci abbiamo aspettato le fidanzate, in tanti smaltito qualche sbornia, persino aspettato di veder passare il Papa … le rastrelliere poi, ma quali rastrelliere?
La realtà è che non sappiamo più chi siamo. Identità smarrite. Peccato. E non si dica che è un atto amministrativo secondario. Questo rivela chi stiamo diventando e chi non siamo più.
Facciamo così: ora chiediamo a Nicoletta Fabio di riflettere e di imporre alla sua maggioranza il ritiro e la revisione dell’atto nel termine ampio ma perentorio — diciamo — di novanta giorni; con avvertenza che, se non dovesse provvedere, noi ne chiederemo le dimissioni in nome di quel minimo di tolleranza, di civiltà e di rispetto per i senesi cui non dovrebbe essere insensibile.
Tanto tempo fa nella sala delle lupe ci fu una bella conferenza dell’architetto Giovanni Michelucci, (quello della stazione di Firenze, della chiesa dell’autostrada., della sede Mps a Colle Val d’Elsa). Ci fece pensare alla lungimiranza dei nostri avi, che avevano dotato le facciate di importanti palazzo cittadini di lunghe panche in travertino per consentire il riposo a tanti visitatori: il santa maria della scala, il palazzo chigi in via di città, il palazzo piccolomini ed in ultimo anche il.monte dei paschi in piazza salimbeni. Chissà se col nuovo regolamento di polizia si potranno ancora usare tali sedute, magari mangiando un panino con un buon bicchiere di vino?
Michelucci disse una cosa sacrosanta: quella è l’ovvia funzione dei sedili in pietra dei palazzi nobiliari o delle istituzioni ecclesiali e civili. Invece la domanda è inutile: il regolamento VIETA a chiare lettere di sedersi con o senza panino, con o senza gelato, con o senza noccioline. Nisba: vietato toccare col qualsivoglia culo. Per questo ci sembra “mostruoso”.
La Redazione
Mi associo, non ho mai visto un regolamento che invece di andare a braccetto con i Cittadini fa di tutto per mettere loro paletti e paletti ovunque. Questo regolamento non è stato concordato con i Cittadini ma sembra quasi un sopruso contro di loro.
Vero. Dopodiché bisognerebbe anche sapere cosa diamine hanno discusso e che cavolo si sono detti nella COMMISSIONE STATUTO E REGOLAMENTI, presieduta dalla roboante forzitaliota Lorenza BONDI di cui abbiamo parlato di recente in questo Blog.…
Oddio, a considerare la composizione della suddetta Commissione (BONDI presidente, Gianluca MARZUCCHI, Massimo CASTAGNINI, Silvia ARMINI, Pierluigi DE ANGELIS, Emanuela ANICHINI, Adriano TORTORELLI) è anche facile immaginarlo!
La Redazione
Abito a ridosso delle mura. Cammino col bastone
Ho il permesso per l’accesso alla ZTL. Non vado proprio perché non posso riposare.
Dove sono le sedute non ci sono bagni. (vedi Pescaia, S. Miniato, via aretina)
Esatto: regolamento punitivo e mostruoso.
Intervengo, in qualità di Presidente degli Amici della Bicicletta di Siena, sull’argomento del Nuovo Regolamento di polizia municipale che tra le numerose novità prevede all’articolo n. 38 il divieto del deposito delle biciclette al di fuori delle apposite rastrelliere con conseguente “rimozione di velocipedi e acceleratori di andatura”.
Ma, “Dove sono le rastrelliere per biciclette nel Centro storico di Siena?”
Per svolgere la loro funzione di parcheggio e di limitazione dei furti di biciclette, i cui costi possono raggiungere anche qualche migliaio di euro, queste devono rispondere ai seguenti requisiti:
• posizionamento in prossimità di luoghi attrattori (edifici pubblici, musei, scuole, uffici privati di grandi dimensioni, zone commerciali, ecc.) e in zone ben visibili e illuminate per scoraggiare i furti;
• tipologia funzionale al bloccaggio del telaio; le più semplici ed economiche sono le rastrelliere ad U rovesciata con altezze 80–100 cm. Da evitare le rastrelliere basse dette “scolapiatti”, dannose per raggi/cerchi perché il fissaggio avviene alle ruote, e a rischio di furto in quanto le ruote hanno lo sgancio rapido.
Attualmente nel Centro storico di Siena di rastrelliere con questi requisiti ne possiamo contare solo tre: una in P.zza Indipendenza, una alle Logge del Papa e una terza alla Lizza. Ce ne sarebbe anche una in Piazza Matteotti, ma in posizione poco visibile in quanto nascosta dal parcheggio moto e poco illuminata, ed un’altra in P.zza del Mercato, ben occultata, dove nessuno lascerebbe la propria bici. Quelle di tipologia “scolapiatti”, esempio in Piazza San Domenico, sono inutili e dannose.
Servirebbe un “Piano delle rastrelliere” di cui una Città come Siena, che vanta una certificazione per il turismo sostenibile e sito Unesco dal 1995, dovrebbe essere dotata al fine di incentivare l’utilizzo della bicicletta.
Purtroppo questo nuovo regolamento di tipo sanzionatorio produrrà l’effetto di una riduzione dell’uso delle biciclette e qualche cicloturista ignaro, che verrà multato, produrrà molta pubblicità negativa sull’accoglienza di Siena.
Attendo perciò una risposta dall’Amministrazione su dove i ciclisti senesi e i cicloturisti possano parcheggiare in sicurezza la bicicletta, per ottemperare al nuovo regolamento, e mi permetto di suggerire, oltre all’indispensabile piano delle rastrelliere già sviluppato dalla mia associazione, di attuare degli interventi di medio periodo.
A tal proposito si potrebbe inserire negli strumenti urbanistici/edilizi l’obbligo di parcheggi per biciclette in ogni condominio nuovo od esistente, e la possibilità ai ristoratori che ne facciano richiesta di posizionare rastrelliere sul suolo pubblico in loro concessione.
Utili suggerimenti. Grazie al presidente degli Amici della Bicicletta.