Una volta era l’ironia di Augusto Mazzini a dubitare di un rinnovamento sempre evocato, ma che restava a svolazzare alto e innocuo su una città immota
Poi vennero i tempi delle vacche grasse, anche Siena diventò una (piccola) “città da bere” e gli appetiti si fecero ingordi. Ce n’era per tutti e la politica dei partiti, lesta, si inventò il “groviglio armonioso”.
Era il 31 ottobre 2014 quando il Fatto Quotidiano dava notizia della condanna di Mussari, Vigni e Baldassarri a tre anni e tre mesi di reclusione ciascuno per avere ostacolato la Vigilanza nella ristrutturazione del derivato Alexandria: il titolo del giornale, più che le persone, condannava il “sistema” del groviglio armonioso che, per anni, aveva collegato saldamente i partiti di governo e di opposizione, la banca, la fondazione, lo sport, la stampa locale, la stessa società civile…
Oggi i condannati di allora sono stati assolti in via definitiva e reclamano in giudizio il risarcimento dei danni, il cambiamento promesso con l’alternanza del 2018 è palesemente fallito, la società civile ha tentato di diventare classe dirigente (con assunzione delle responsabilità conseguenti), ma è stata sconfitta dal partitismo indomito destra-sinistra.
In contemporanea è stato assolto per altre faccende anche Franco Ceccuzzi, che del periodo “groviglioso” è stato indiscusso promotore e gestore e che oggi si ripresenta sulla scena politica
nel teatrino inscenato con l’irriconoscibile Eretico, che, una volta fatta fortuna come “antisistema”, si mostra oggi integrato e funzionale “uomo delle istituzioni”, pronto e idoneo alla condivisione trasversale del comando.
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Sono illazioni? Forse finora erano solo indizi e valutazioni politiche. Ora troviamo qualche conferma.
Intanto ce lo dice il cinguettio che troviamo su
https://sienapost.it/rubriche/sei-di-destra-leggi-quello-sei-di-sinistra-quellaltro/
tra Duccio Rugani (educato a spaziare — sic — tra “Montanelli, Macaluso e Chiaromonte”) e Paolo Benini (che si dichiara di destra biologica, cioè scritta nel DNA e immutabile… alla barba del libero arbitrio individuale) che disquisiscono di “fluidità politica che ci porterà a cercare integrazioni oltre le lingue e le frontiere” …
E poi ce lo conferma Ivano Zeppi in questo suo articolo sul suo giornale on line
https://sienapost.it/siena/il-pensiero-e-linformazione-nella-siena-di-oggi/
Qui si legge che lo Zeppi gioisce a sentirsi chiamare dal Benini un “ragionatore di altri tempi” e sembra richiamare esplicitamente i pilastri ideologici del groviglio armonioso.
Scrive Ivano:
“…ragionatore. d’altri tempi. Ecco, sì, forse è proprio così che mi sento … (pronto a) fermarsi, soppesare le parole, cercare le connessioni … ascoltare davvero le diverse voci senza pregiudizi… Non si tratta di negare le proprie idee o passioni politiche … si tratta piuttosto di coltivare la capacità di guardare oltre il proprio steccato, … proprio in questo contesto credo sia fondamentale recuperare quel “ragionare d’altri tempi”: un approccio che valorizzi … la ricerca di un terreno comune al di là delle divisioni …”.
Traduzione: superando le divisioni possiamo teorizzare il ritorno alle pratiche consociative intese come “sistema di governo per la spartizione e la lottizzazione del potere politico messe in opera attraverso un accordo tra i maggiori partiti politici visti in modo indistinto e confuso senza maggioranze e opposizioni” , sistema che annulla il confronto e il controllo democratico e favorisce oggettivamente conformismi, malefatte e corruzione.
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Zeppi, inoltre, invoca il dibattito. Noi abbiamo espresso un’opinione e paventato un ritorno a pratiche d’altri tempi che ci sembrerebbero rovinose come rovinose sono state le conseguenze già sperimentate. Chissà se Siena Post sarà disposta ad ospitare un vero dibattito “guardando oltre il proprio steccato e ascoltando le diverse voci senza pregiudizi…”.
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Riassunto della situazione passata e presente ineccepibile che lascia aperta la possibilità di un dibattito civile e una stampa libera.