All’inizio dell’anno è uscita sull’Espresso un’inchiesta di Giovanni Tizian che riguardava l’operazione Rinascita-Scott, condotta dalla Procura di Catanzaro che aveva portato all’arresto di Giancarlo Pittelli, massone e avvocato penalista di Catanzaro, già senatore di Forza Italia, dal 2017 in Fratelli d’Italia, e che, al 20 aprile scorso, risultava ancora detenuto a Nuoro dopo che il Tribunale del riesame aveva respinto la richiesta di scarcerazione o il trasferimento a Roma.
Si tratta di un’inchiesta mastodontica sulla ‘Ndrangheta condotta da Nicola Gratteri che coinvolge 475 persone e che dovrebbe portare a breve alla chiusura delle indagini e alla formulazione dei capi di imputazione.
In questa inchiesta dell’Espresso è rimbalzato anche il “nostro” Giuseppe Mussari che è ritornato ai patri lidi e che, a quanto ci risulta, presta la sua attività legale, salvo che si sia dato alla fuga dopo l’arresto del titolare dello studio e la sua sospensione dall’esercizio della professione, esattamente presso il collega Giancarlo Pittelli. Qualcuno, infatti, legittimamente curioso di sapere dove Mussari fosse finito a fare l’avvocato, ha telefonato allo studio Pittelli ed ha chiesto un appuntamento con l’avvocato Mussari, debitamente fissato dalla segreteria.
Lasciamo dunque Giuseppe “nostro” all’esercizio dell’avvocatura e concentriamo l’attenzione su una parte dell’inchiesta dell’Espresso dove, a proposito di un ricco “affare” concernente la vendita di un villaggio Valtur, si legge testualmente:
……..l’intraprendente Pittelli riceve Giuseppe Mussari, l’ex presidente di Mps e di Abi …….. Mussari è catanzarese come Pittelli, dopo la catastrofica esperienza da banchiere, è tornato alle origini: «Questo non è il mio lavoro», confessò quando diede le dimissioni da Abi.
Mussari e Pittelli durante l’incontro di luglio 2018 parlano del ghiotto affare Valtur proposto da Prelios: «Giusè, è una roba nella quale possiamo guadagnare 3–4 milioni di euro… a te non interessano i soldi… ti sfotto, ma che sei fesso!».
Ed ecco la testuale risposta di Mussari:
«Io non ho più una lira perché ho pagato i miei avvocati, ma ho un’altra logica di vita, quando ho avuto i soldi non mi sono fatto mancare niente, perché tanto tutto quello che dovevo fare, i ristoranti, gli alberghi, le vacanze, i viaggi… ma ti assicuro non me ne fotte più niente».
Due cose – a parte l’assenza dei cavalli da Palio dall’elenco dei piaceri pregressi — sembrano particolarmente interessanti e perfino divertenti: che “non gliene fotta più niente” e che non abbia più soldi perché “ha pagato i suoi avvocati” .
Sulla prima, una risposta la troviamo nella stessa inchiesta di Tizian immediatamente dopo, perché i due avvocati penalisti
“…… prospettano due ipotesi: vendere il villaggio a un grosso operatore turistico o a un costruttore per poi ampliarlo. Per questa seconda ipotesi saranno necessarie nuove concessioni dal Comune di Nicotera. Nessun problema per la coppia Pittelli-Mussari: «Vado a parlare con il Sindaco, dopodiché i contatti col Comune te li segui tu… Giuse’! è lavoro! Secondo me possiamo guadagnare due, tre milioni… tranquillamente».
I milioni, che prima erano tre o quattro sono diventati due o tre, sempre troppi, sembra, per uno al quale, dei soldi…, non gliene fotte più niente.
L’altra cosa interessante e perfino divertente è che Mussari ci voglia far credere che non ha più soldi perché ha pagato i suoi avvocati. Ora tutti ricorderanno che Mussari è un avvocato penalista e che, anche durante il periodo in cui Franco Ceccuzzi l’ha imposto alla città come banchiere di fiducia, ha continuato a soddisfare la sua antica passione di difensore assumendo per esempio il patrocinio di Don Acampa per il rogo della Curia senese.
Ce lo vedete un esperto penalista puro che, finito sotto processo, va dall’avvocato col cappello in mano e si rimette interamente alle sue linee difensive? Figurarsi! E’ assai più probabile che Mussari abbia preparato le proprie difese e che colleghi amici le abbiano rappresentate nel processo. E poi, giunti alle sentenze di assoluzione o di condanna, ce li vedete gli avvocati difensori/colleghi/amici a pretendere parcelle succulente? Non è quello che di solito si usa, per niente, nessun avvocato lo farebbe. Chi ci può credere?
Facciamo così: Mussari, a corredo delle sue affermazioni, esibisce le fatture pagate e chiede alla Guardia di Finanza di confermare se i suoi avvocati le hanno emesse e se ci hanno pagato le imposte, iva e irpef. Se non succede noi resteremo convinti che i soldi del Mussari banchiere e presidente dell’ABI per quella decina d’anni – e sappiamo bene che non sono stati pochi — gli sono rimasti ben attaccati addosso. Perché, di questo siamo già sicuri, si dovrebbe essere guardato bene da investirli in azioni MPS.
Piccinino, come si dice alla senese, non ce lo vedo a zappare la terra..a meno che sotto la superficie non ci sia la pentola d’oro. Uno come lui potrebbe trovarcela..
E pensare quanti, che sono stati fedeli clienti e scherani, sostenitori della devastante privatizzazione prima e della satrapesca gestione Mussari dopo, godono ancora a Siena di una status degno di miglior causa.
Ci sarebbero saldi motivi per concludere che, oltre a godere di quello status, mai perduto, partecipino di nuovo, direttamente e in prima persona, come hanno fatto in passato, al governo cittadino che, per definizione, si era presentato come il governo dell’alternanza.
Oh porino!
Nemmeno la ex moglie lo aiuta.?
Forse gli amici senesi?
Meno male che frequenta le “buone compagnie” della terra natia…