Idee in Comune si riaccende. Nella prima metà del 2018 abbiamo lavorato per costruire un civismo integrale non servile capace di restituire dignità ad una città devastata collegando in un progetto condiviso le tante voci disperse. Abbiamo riunito al Bandini tanti cittadini ad elaborare e discutere con i candidati sindaco i programmi concreti: interessanti esperienze di confronto e di ideazione che non hanno purtroppo condotto, per le elezioni amministrative 2018, ad una squadra unitaria civica in grado di incidere e portare una ventata d’aria fresca.
Dai risultati elettorali, per via di questa bizzarra legge sulla elezione diretta, è derivata una composizione del Consiglio Comunale tutta squilibrata a favore dei partiti di destra e i movimenti civici di maggioranza sembrano diventati docili quanto devoti strumenti di servizio. L’opposizione è debole ed eterogenea, divisa tra un PD incapace di reagire al proprio passato e una forza civica come Per Siena isolata e ancora alla ricerca delle modalità per incidere realmente. Il resto del civismo è indebolito e fiaccato, per non parlare dei 5Stelle che non sono riusciti a partecipare alle elezioni o della sinistra più o meno “radicale” che si è volontariamente autoesclusa: così una fetta consistente di elettorato si è privata (o è stata privata) della rappresentanza.
Questa amministrazione non ci piace. Ha un bel dire Luigi De Mossi sulle sue ascendenze partigiane; per ora si vede solo la sua “civica” subalternità. Tuttavia, per evitare facili conclusioni, abbiamo voluto soffermarci ad osservare e verificare pazientemente, ma con crescente sfiducia, se e come la nuova amministrazione comunale intendesse far fede almeno a qualcuna delle promesse di “cambiamento” espresse dall’allora candidato sindaco De Mossi anche in occasione di uno dei nostri incontri al Bandini.
Di sicuro questo è – come sempre accade – il governo locale che ci meritiamo: la disfatta della città è stata troppo grave per non produrre conseguenze di lungo periodo.
Così il futuro ritorna nelle mani dei cittadini.
E’ questa la forza della democrazia. E della partecipazione. Non in senso astratto, ma come attività di monitoraggio dal basso delle modalità di gestione della cosa pubblica.
Non ci stancheremo di chiedere trasparenza integrale, tracciabilità e controllabilità di ogni decisione rilevante, di chiedere accesso agli atti oggi garantito da nuove leggi, di mettere il naso nei meccanismi di assegnazione dei contratti pubblici, licenze, concessioni, sussidi, insisteremo ancora sulla necessità che gli amministratori accettino un Codice etico di comportamento perché il loro rifiuto (di recente ribadito) alimenta e legittima i sospetti che siano disposti ad accettare regali, a cumulare cariche, ad adottare pratiche clientelari, a non far caso ai conflitti di interesse. Vogliamo conoscere l’agenda degli incontri degli amministratori (che decidono per noi e con le nostre risorse) con i vari portatori di interessi.
In pratica ci costituiamo COMUNITA’ MONITORANTE di cittadini liberi che chiedono la ricostituzione del patto fiduciario che deve legare elettori ed eletti, cittadini e pubblici poteri. Le Comunità monitoranti sono aperte a tutti ed hanno un solo limite invalicabile costituito dai principi della Costituzione repubblicana e del metodo democratico. Siena ha bisogno di cittadini attivi, interessati al bene comune.
Per comunicare e farci sentire contiamo ancora sulla disponibilità preziosa della stampa digitale, ma da oggi lavoriamo per attivare il primo blog partecipato e collettivo chiedendo il contributo di tutti: siamo cittadine e cittadini volontari e non assicuriamo qualità professionali né prodotti accattivanti; siamo come tanti di voi, preoccupati soprattutto per il futuro della nostra città.
“…del Blog ristrutturato”
A distanza di un anno e dopo la decisione di fare di questo blog uno strumento di monitoraggio civico democratico e, perciò, per definizione, plurale, collegiale e collettivo e, dunque, anche “trasversale” ne abbiamo deciso la completa ristrutturazione con una forma più organizzata, leggibile, “pulita”.
Tutti gli articoli sono stati trasferiti a partire dal “manifesto” originario del 2018 e dagli eventi realizzati con le Piazze delle Idee e abbiamo messo in evidenza l’editoriale con cui, nel maggio scorso, abbiamo annunciato la ripresa del blog e le relative motivazioni. Abbiamo migliorato il menu e abbiamo introdotto le categorie, intese come grandi aree tematiche di dibattito.
Motivi tecnici ci impediscono di far “migrare” i commenti e, dunque, ne abbiamo fatto un breve riassunto, ma i loro autori potrebbero benissimo riproporli: anzi la cosa sarebbe particolarmente gradita.
Ripetiamo l’invito generalizzato a presentare scritti e lavori che rientrino nelle aree tematiche aperte alla ricerca e alla discussione.
Giuseppe Gori Savellini così commentava, in data 23.5.19 ore 11,48 il nostro “Editoriale” del 13.5.19
Ottima iniziativa, indispensabile per rendere davvero attivo il senso di cittadinanza che si sta perdendo in città.
Di quello che scrivi mi convince particolarmente un passaggio:
“Di sicuro questo è il governo locale che ci meritiamo: la disfatta della città è stata troppo grave per non produrre conseguenze di lungo periodo. Così il futuro ritorna nelle mani dei cittadini”.
Era impensabile che nel 2018 le cose andassero diversamente ed il partito che aveva governato la città non ha ancora fatto i conti con questo passaggio, continuando a dare la colpa della loro sconfitta ai cittadini che non hanno votato per loro, senza minimamente fare i conti con quella disfatta cittadina che – evidentemente – per loro non c’è stata o non è così grave. Questo produce un ulteriore stallo: il pd è in mano a risentimenti e rivalse non più soltanto interne (a questo purtroppo eravamo abituati e in parte vaccinati) ma anche verso l’esterno, verso altri partiti e liste e verso i cittadini stessi rei di aver spianato la strada a De Mossi senza considerare che quella strada l’hanno resa loro inevitabile.
Sicuramente dovevamo agire prima per evitare questo tipo di destra al governo della città, era chiara da subito la loro provenienza non civica (non hanno fatto nulla per nasconderla in campagna elettorale), dovevamo creare un’alternativa forte (che io in verità avevo ravvisato nella lista Per Siena, che quando troverà la propria anima potrà ancora rappresentare un fulcro/laboratorio di politica cittadina) ma adesso siamo a queste condizioni e non dobbiamo farci trovare mai impreparati.
Io non abito più a Siena, seguo la politica locale dal confine orientale, ma ho ancora molti progetti in città che mirano ancora una volta al risveglio culturale cittadino che è bloccato ed umiliato non da questa giunta ma dalla precedente.
Vi seguirò da lontano, ma se c’è bisogno ci sarò.
Lo riportiamo qui perché questo e altri commenti “sparirono” nella fase di ristrutturazione
Roberto Bechi, il 22.5.19, così ci scriveva
Non ci sono dubbi che i primi segnali di questa amministrazione non siano stati ancora incisivi nel convincermi che vi sia in atto un radicale cambiamento nel rapporto fra l’amministrazione ed il cittadino , vedo alcune facce già protagoniste del sistema politico PD ancora frequentare il palazzo !? , gli assessori continuano ad esternare i soliti (già risentiti) slogan ad effetto , dietro ad essi non si percepisce alcun progetto organico chiaro.
Non voglio essere però categorico nel giudizio , ci sono ancora 4 anni di governo ed il civismo ha il dovere di confrontarsi con la collettività ed anche il governo della città, mi auguro che questo spazio serva ad far evidenziare problematiche e proposte per la città da mettere a disposizione a chi ha a cuore il bene collettivo .
io mi occupo di Turismo e di promozione del territorio e darò il mio contributo ad aprir un confronto con chiunque voglia cambiare lo stato delle cose !
Anche GERMANA MARCHESE, lo stesso 23 maggio scriveva
Saluto sempre con sincero interesse la nascita di nuovi spazi di dibattito. Non mancherò di seguire e di partecipare, se graditi, tutti gli sforzi che condivido con il gruppo Per Siena, la cui “anima” resta ispirata dal servizio civico e dal confronto democratico