Anche stamani sono arrivati alle Grondaie di buon’ora, Norma un po’ prima perché Brunero sta sveglio di notte e si riaddormenta verso le cinque. “O Brunero, ti cercavo, mira. Tra pochi giorni si vota, io un’idea ce l’ho ma la volevo discutere con te…” Brunero ha sonno, ma la domanda lo stuzzica. “Perché vedi … secondo me ... — Norma elenca un mucchio di cose che c’entrano di striscio — .…insomma sarà meglio se ti faccio qualche domanda”. Brunero la guarda appena e lei parte in quarta. “La prima cosa che non ho capito è questa: dicono tutti che Letta rischia di perdere, ma, allora, chi glielo ha fatto fare? Strullo non sembra, magari un po’ troppo boncitto, ma strullo no. O non ci stava bene a Parigi?”
Brunero fa passare qualche secondo, come per raccogliere le idee:
“Guarda che questo punto è chiaro. Da sei anni viveva a Parigi, famiglia e gratificazioni: ottimo lavoro, ottima retribuzione. Parigi, se non sei povero, non è proprio un postaccio. L’hanno strappato di lì per “salvare” il PD (dicono anche l’Italia) e l’hanno eletto con 860 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti. Capisci che, con queste premesse, lui non può fare il segretario “normale” che tira avanti alla meglio; o lo cambia davvero il PD o il suo ritorno è privo di senso. O ce la fa o torna a casa. Aggiungici la “vergogna Padoan” che lascia la Camera per fare il presidente della banca che pretende soldi per prendersi il buono del Monte. Se metti questo accanto alla pessima immagine del PD senese conquistata nel tempo, è chiaro che il seggio sarebbe passato sicuramente alla destra, anche se avessero candidato il nipote di Batuffolo”.
Norma ci pensa. “Si, va bene, ma non poteva trovare una senese della società civile, una senza scheletri nell’armadio, una persona seria da mettere a capo di una coalizione di centrosinistra?”
“Si, avrebbe potuto, ma non sarebbe stata la stessa cosa perché tutti avrebbero pensato che avesse assoldato un estraneo/a perché si vergognavano delle magagne passate, (che, poi, non è detto che siano tanto passate…)”
Intanto sono arrivati al banco della verdura. Norma si mette il guanto, prende la ricciolina, la gira da tutte le parti, prende il radicchio, li pesa con calma.….“E, allora, secondo te, avrebbe pensato tra sé e sé: o ce la faccio o fo festa…? La mi’ nonna avrebbe detto : o tutti a Napoli in carrozza o tutti alla macchia a fa’ il carbone! Oddio, questo spiegherebbe il sacrificio che fa a girare tutti i giorni e da due mesi come una trottola. I giornali dicono che ha perso sei chili…”.
“.. e spiegherebbe anche perché si presenta senza simboli di partito: cerca il supporto popolare, l’incitazione a proseguire, il consenso senza mediazioni. Si è messo volontariamente e da solo nella fossa dei leoni. Di certo non è il Letta di una volta, mediatore, accomodante, un po’ remissivo. Ha fatto scelte nette e rischiose, è determinato, forse quell’Enrico stai sereno ( ride) lo ha definitivamente cambiato.”.
Anche Brunero ha preso bietola e fagiolini, dieta estiva, per ora. Norma ha visto Vilma, una vicina, ma la scansa, ci parlerò dopo, pensa, ora voglio grattare la pancia a Brunero. “E degli altri candidati che ne dici?”. Brunero risponde di getto, come se non avesse pensato ad altro da qualche settimana.
“Scarto a priori Rizzo e quegli altri due, diciamo, strani. Aurigi si è candidato solo per parlare di Monte dei Paschi: a me interessa molto, ma non lo posso votare solo per questo. Restano Elena Golini e il campione scelto dai quattro partiti di destra. Elena è brava, dice cose giuste, sarà sicuramente una preziosa risorsa per questo territorio, ma, sarà difficile negarlo, la posta in gioco è nello scontro tra Letta Enrico e Marrocchesi Marzi Tommaso (Viendabibbiano). Perché una cosa è chiara: se Marrocchesi vince, alla fin fine non è un problema, uno in più o in meno, vabbè, pazienza, è la democrazia, figliuola. Il problema vero è che, se perde Letta, il centrosinistra è spacciato, la destra non troverà ostacoli, a Roma governeranno Meloni e Salvini, a Siena De Mossi (o chi per lui) col suo bravo “ricciarello magico” (mezzo piddino) per saecula saeculorum.
Norma resta lì immobile col pezzo di parmigiano in mano (per fortuna cellofanato): “Tra l’altro, chi conosce Tommaso non ne parla bene, ma questi sono pettegolezzi… Semmai, poniamoci una domanda: metti che io voti e faccia votare Letta… e se lui, poi, non mantiene le promesse? Non sarebbe la prima volta… io che faccio? gli dico: ma guarda quanto sei stato birbante, eh?” Brunero vacilla, non ha mai fatto campagna elettorale in vita sua, non ha mai firmato cambiali in bianco (anzi non ha proprio firmato cambiali). Gli esce un filo di voce:
“Ci ho pensato, non credere, lo sai che non mi fido di nessuno, ma questa volta, che ti devo dire… bisogna rischiare .… non si può fare a meno. Del resto, chi in queste settimane ci ha parlato, e sono tanti, ha detto di lui “se lo conosci lo voti”. E poi, teniamo conto, si vota per le politiche tra un anno e mezzo: non è che gli diamo un mandato tanto lungo. Se volesse fare il furbo gli mancherebbe perfino il tempo”.
Piano piano sono arrivati alle casse veloci. Norma rimugina. Brunero dice a se stesso che, parlandone, gli sembra di essersi chiarito le idee.