Ogni tanto sarebbe bene rileggersi le regole minime della nostra democrazia istituzionale. Per esempio quelle che stabiliscono i doveri dei presidenti dei consigli comunali. Il testo unico enti locali (art. 39, comma 4) stabilisce che il presidente del consiglio comunale, che, all’uopo percepisce un’indennità mensile di euro 3.062,62, deve presiedere i lavori del consiglio e deve (cioè sta lì esattamente per …) “assicurare una adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni sottoposte al consiglio”.
Quest’oggi tutti i consiglieri di minoranza del Comune di Siena, quelli che devono (stanno lì proprio per..) svolgere i compiti di garanzia e di controllo consiliare a tutela del pubblico interesse (art. 44 del testo unico) hanno abbandonato i lavori perché non sono stati messi nelle condizioni minime di studiare le carte di affari e questioni complesse e importanti in modo da poterne discutere a ragion veduta ed esprimere conseguentemente il loro voto motivato.
Questo fatto di non voler consentire alla minoranza di studiare le questioni da decidere, tipico di una visione autoritaria, si sta ripetendo da molto tempo tanto che questo Blog aveva in animo di scrivere una lettera aperta al presidente del consiglio comunale senese, dott. Marco Falorni per chiedergli conto dei suoi specifici doveri istituzionali.
Marco Falorni non è un novellino della politica senese. Lo dichiara egli stesso nello scarno curriculum vitae depositato in comune e pubblicamente visibile nel sito ufficiale
Consigliere comunale dal 2001, è al quinto mandato consecutivo ed ha maturato una profonda conoscenza del funzionamento dell’Organo elettivo non solo per i suoi studi in scienze politiche, ma anche per la diretta e personale esperienza ultraventennale “sul campo”. La cosa, a nostro avviso, aggrava pesantemente i suoi doveri e le sue responsabilità. I consiglieri comunali che oggi hanno lasciato i lavori per protesta hanno annunciato che si rivolgeranno al Prefetto che, per legge, è l’organo cui spettano poteri di controllo e di intervento.
Per noi cittadini e promotori di un civismo autonomo e non servile sono chiare e confermate due cose:
- il dott. Marco Falorni, critico integerrimo del cd “sistema Siena” che ha combattuto per quasi due decenni da posizioni di sedicente civismo, rappresenta uno degli esempi più eloquenti dell’attuale falso civismo al servizio della maggioranza destro-leghista partitica a capo del quale ritroviamo un altro “civico” della prima ora, il dott. Enrico Tucci, oggi commissario straordinario comunale di Fratelli d’Italia;
- il dott. Marco Falorni potrebbe ed anzi dovrebbe considerare seriamente l’opportunità di rassegnare le sue immediate dimissioni oppure, in alternativa, denunciare pubblicamente le eventuali pressioni ricevute dalla maggioranza consiliare per impedire alla minoranza l’esame e lo studio degli “affari” all’ordine del giorno violando in tal modo platealmente e reiteratamente i suoi doveri di presidente del consiglio comunale di Siena.
Non mi meraviglio e purtroppo vedo che non è cambiato niente da quando trenta anni fa ero Consigliere Circoscrizionale e rappresentavo la minoranza, partecipando spesso al Consiglio Comunale, anche allora la maggioranza non ti considerava per niente, addirittura spesso leggevano il giornale mentre parlavo dei problemi dei Cittadini della Circoscrizione San Marco. Alla maggioranza importava solo portare a compimento il suo programma già precostituito nelle loro sedi, fregandosene altamente delle correzioni che volevamo apportare. Vedo purtroppo che tutto è rimasto uguale,a quando un cambiamento sostanziale di fare politica ?
Forse occorrerebbe distinguere: da un lato c’è il fatto che Giovanni ricorda per cui i consiglieri di maggioranza, anche trent’anni fa, non prendevano in considerazione le osservazioni critiche della minoranza (anche in modo maleducato), dall’altro c’é il fatto, molto diverso, del presidente che convoca il consiglio senza dare il tempo necessario per l’esame e lo studio degli affari all’ordine del giorno. La differenza sembra netta.
Non risulta invece — salvo prova contraria — che tale smaccata violazione dei diritti della minoranza sia mai avvenuta finora. Se si ricordano precedenti saremmo lieti di pubblicarli.
La Redazione
Finché non cambiano gli elettori, ossia finché l’elettorato avrà l’attuale livello di cultura, non c’è alcuna speranza che possano cambiare i politici. La vedo dura, come ho cercato di dire qui: https://www.ilcittadinoonline.it/economia-e-politica/la-democrazia-sta-scricchiolando/
Mauro Aurigi
Vi stupite ancora di Falorni? E’ proprio vero che i senesi hanno poca memoria. Questo signore pur di stare attaccato alla poltrona in consiglio comunale ha fatto di tutto negli anni, fino ad appoggiare una giunta a trazione leghista dopo il suo passato di DC. Ricordo anche che nel 2013 dopo aver fatto parte per mesi del carrozzone Neri Sindaco, vide bene di staccarsi per presentare la sua candidatura a Sindaco (con ampie critiche verso quello stesso gruppo), per poi riapparentarsici al ballottaggio,
Purtroppo le capriole in questa città sono all’ordine del giorno, e poco punite dagli elettori.
Ma la situazione di Siena è molto diversa da quella di altre città?( Solo per un ripasso)
Fare il “ripasso” è impresa titanica e ci prenderebbe troppo tempo ed energie che dobbiamo concentrare nell’attualità. Per esempio sul fatto che Siena, ma non gli altri comuni di destra o centrodestra, non riesce a beccare un euro di finanziamenti (vedasi stampa). Per un ripasso, invece, potremmo raccomandare la rilettura, anche veloce, degli articoli che abbiamo pubblicato su questo Blog dal 2018 in poi. In ogni caso, se Siena partecipa a problemi più generali, ne ha di suoi pesanti come macigni e specialmente il tradimento di ogni ipotesi di cambiamento promesso e la riconferma al timone del Potere reale cittadino delle medesime persone fisiche responsabili della disfatta economica e morale della comunità.