La minoranza ha abbandonato la seduta del consiglio comunale del 30 dicembre con una motivazione molto precisa: ai consiglieri non era stata fornita, come imposto dalla legge, adeguata e preventiva informazione sulle questioni sottoposte al consiglio. Una cosa gravissima, mai avvenuta prima, non solo una violazione formale, ma una perdita di valore democratico dell’intero consiglio comunale e, a caduta, per la giunta, per il sindaco e per ognuno degli assessori.
Ci saremmo aspettati (tentativi di) risposte giustificazioniste: i tempi stretti, l’urgenza di di assumere provvedimenti di emergenza, inghippi nell’iter istruttorio, pareri giunti in ritardo … poi abbiamo anche saputo che i pareri non sono nemmeno allegati agli atti.…!
E, invece? Da un lato silenzio istituzionale, dall’altro vere e proprie aggressioni sui social da esponenti di partito e da ultras di quotidiano supporto. Così, ad esempio, il dott. Enrico Tucci, commissario comunale di Fratelli d’Italia, di solito dotato di atteggiamento intellettuale e argomentativo, ha scritto
risposta a nostro avviso indecente perché ammette beatamente la prevaricazione, contesta — senza alcuna dimostrazione né precisazione — la sola quantità delle prevaricazioni fatte o subite e trasforma in rissa la dialettica democratica.
A tamburo battente, il collega di partito (ma in qualche parte d’Italia si chiamano tuttora “camerati”) dott. Paolo Benini, mental coach, si esprime in modo assai sintetico
ma di lui ci meravigliamo meno; è già molto che si sia limitato ad un generico “vili” e che non abbia scritto “disfattisti”.
Compie il quadro il signor Francesco Giusti di cui ignoriamo qualifica e funzioni
che, definendo “inutili” i consiglieri comunali di minoranza che hanno “rovinato Siena”, qualifica implicitamente anche le minoranze di una volta che non hanno mai alzato un dito per impedire la rovina della città e che oggi governano in fatto con le stesse, identiche persone fisiche, neppure tanto nascoste, che costituivano il cerchio magico di Mussari e compagnia bella.
Le minoranze sono sempre state messe in disparte anche nei 50 anni di governo precedente dalle sinistre al governo della Città quindi non dobbiamo meravigliarci tanto se ora le minoranze vengono messe in disparte, magari prima le sinistre erano più intelligenti e preparate e lo facevano con garbo, ma lo facevano uguale, oggi chi ci governa è arrogante e presuntuoso e quindi lo fa sfacciatamente ma il risultato è lo stesso
Credo che la minoranza in questo consiglio debba coinvolgere di più l’elettorato e invece di garantire il numero legale, come spesso è accaduto, deve chiamare i cittadini alla protesta.
Concordo con Massimo Vita la proposta: l’opposizione deve saldarsi con la popolazione, il mondo associativo e diventare opposizione da fuori e propositiva. Bisogna organizzarsi, non c’è più tempo se si vuole davvero provare a fare qualcosa di serio.
Socializzare le informazioni, offrire a tutta la parte indignata e insoddisfatta una o più sedi ove poter raccontare le cose, costruire qualche proposta. trovare appoggio e iniziativa. Chiamare i cittadini alla protesta, offrire luoghi ove far nascere la proposta.