Allora, Brunero, finora c’era il polo del centrosinistra e il polo del centrodestra, ora si legge di un (terzo) polo civico. E’ nato davvero?
Buongiorno Norma. Si e no. Se si pensa che basti un collegamento purchessia, sarebbe nato. Se invece vogliamo che sappia fare qualcosa di serio per il bene di tutti, allora ci vuole del tempo. Al momento possiamo dire che è stato concepito, ma deve formarsi e crescere bene. Ha un potenziale enorme perché viene da formazioni di cittadini, dal basso insomma, è aperto, non è settario perché non discrimina in partenza. Per ora è firmato da sei organizzazioni, che, in ordine alfabetico, sono Civici in Comune, Idee in comune — Comunità Monitorante che pubblica e nostre chiacchierate, In Campo, LogoSiena, Per Siena, Sena Civitas. Civici in comune, però, è una nuova creatura che già unisce Pietraserena e SPQS.
Perbacco, una decina di associazioni, più o meno storiche, grandi e piccole che si mettono insieme.…. per questa città è una novità assoluta ! Penso al 2018 quando, tutti speranzosi, cominciarono a riunirsi al Garden per iniziativa di Eugenio Neri, poi si riunirono nei Pispini a discutere con Sinistra per Siena su chi, come, perché e cosa aggregare. Furono scritti documenti che delimitavano il campo e indicavano metodologie per il civismo, poi continuarono all’Hotel Minerva per confrontarsi con altri gruppi, poi ancora a discutere con altri ancora.…. Alla fine, al momento di tirare le fila e firmare l’accordo, si scopri che quasi tutti volevano fare il sindaco e che i documenti proposti indicavano metodi di selezione che non li garantivano abbastanza. Non se ne fece di niente e .… vinsero i partiti di destra con De Mossi. Ora, con tutto il rispetto, si riparla di una lista civica “a sinistra del PD”: magari prende due consiglieri e poi, con questa legge elettorale, che ci fa? Ma torniamo al Polo civico: dentro queste formazioni che l’hanno messo in piedi si può sapere chi ci sarebbe? Roba nuova, si spera.
La novità secondo me non si valuta dalla carta d’identità di ciascuno, siamo una piccola città e le persone ancora disposte ad occuparsi di politica fuori delle case partitiche non sono migliaia; e non si può pretendere di dare il patentino di abilitazione a ognuno. E poi chi lo dovrebbe dare, scusa, e con quali criteri ? Con un test? Magari gli domandi, “Te ti sei occupato di qualcosa? Si? Allora fuori dalle palle” Chiaro che non puoi imbarcare chi è responsabile dei disastri passati. Poi, però, bisogna vedere se, rispetto al 2018, è cambiato qualcosa. Allora, per esempio, non era per niente chiaro che, per ottenere un risultato duraturo, ci vuole un percorso graduale e condiviso. Sennò si fa la fine di quelli che si presentano alle elezioni da soli per concedersi al ballottaggio con maggiore potere contrattuale, provare a condizionare il vincitore e ottenere qualche posto.… Salvo ritrovarsi tranquillamente emarginati dai più forti concorrenti.
Va bene, d’accordo, bisogna arrivare primi al primo turno, senza ripetere l’errore di voler fare la radiografia a tizio e a caio e concentrandosi sui metodi e sui contenuti. Ma questo percorso … su cosa esattamente dovrebbe lavorare? e che cosa ne dovrebbe uscire alla fine? Non vorrei che si facesse il solito giochino: qualche progettino e qualche programmino raffazzonati e copiaticci fatti passare per innovazione, un candidato, o candidata, è lo stesso, comunque un capo o “capa” cui delegare ogni cosa, che comanda tutto attraverso il suo “ricciarello magico” e che lascia fare alle lobbies e agli affaristi, che non risponde a nessuno e che pensa più che altro a pavoneggiarsi .
Qui sta il punto. Siamo arrivati al capolinea. Per ottenere consenso bisogna ridare potere ai cittadini e bisogna che i cittadini, quelli attivi, scelgano metodi e persone, per esempio una squadra larghissima di governo, aperta e soggetta a ricambio, per chiudere definitivamente col passato delle furbizie, del malaffare e delle disfatte economiche e morali. Qualche proposta concreta è emersa qua e là. Il Polo civico giura che ci vuole lavorare.
Per
ottimo Brunero, spiegazione ineccepibile !
Ora, come non mai, la politica in questa citta’ e’ lontana dai cittadini.. Nessun confronto, dibattito, condivisione, sui problemi, ma solo decisioni calate dall’alto. Questo modo di fare politica, oltre a essere improduttiva, allontana le persone dalle istituzioni, incattivisce i cittadini che non si vedono considerati e ascoltati, aumenta l’insoddisfazione generale, il qualunquismo impera e i cittadini non si sentono piu’ rappresentati e disertano le urne del voto, come purtroppo abbiamo visto anche alle ultime elezioni. La nascita di un terzo polo che ha come obbiettivo riavvicinare i cittadini alla buona politica ben venga…