Il voto delle politiche
Qualcuno ci ha chiesto. “ma voi di Idee in comune per chi votate?” Non siamo fideisti, non abbiamo — con qualche eccezione — appartenenze precostituite. Ognuno vota come gli pare, c’è chi pensa di astenersi, chi si turerà il naso ancora una volta, altri pensa di avere trovato qualcosa, se non vicino, almeno non lontanissimo dalle sue aspettative. Tutti hanno l’impressione, indotta dai sondaggi, che vinca il polo di destra che non sembra limitarsi al trio FdI, Lega e FI. Bella forza poi.…… l’altro polo non è solo diviso, è frantumato. Il 26 settembre vedremo i risultati, anche quelli su Siena città, e ci sarà modo — come abbiamo fatto l’anno scorso dopo le suppletive — di analizzarli e di commentarli per capire le tendenze nel momento in cui ci avviciniamo alle prossime amministrative.
Ecco il super self-man, insomma Lui. Per ora incommentabile
L’aveva detto che sarebbe stato candidato, ma nemmeno lui sapeva ancora .… da chi né con chi. Noi l’avevamo scritto il 18 agosto. Ieri ha fatto la conferenza stampa, ma non si è sbottonato. Lui è pragmatico e gli va bene chiunque, vuoi partito o associazione o singolo, lo voglia sostenere, non fa differenze, non ha preferenze. Confonde forse ideologie e ideali ? A noi ha fatto molta impressione e ci dobbiamo ancora riprendere dallo shock. Ci penseremo su qualche giorno. Per ora ci sembra francamente incommentabile.
Scaramelli (e non c’è da aggiungere altro)
Dichiara Scaramelli alla stampa il 25 agosto 2022 che per le amministrative senesi vuole aspettare l’esito delle politiche: “vediamo Siena con che polo si mette in sintonia, dal momento che il terzo polo (il suo) è l’unica vera novità politica, il dato sarà rilevante. Se ci sarà una sintonia di Siena col terzo polo, questo dovrà essere ambizioso anche alle Comunali…” Traduzione: vedremo quale polo sarà più forte e dunque da scegliere, poi se prenderemo abbastanza voti, potremmo essere ago della bilancia e tutti (destra o centrosinistra) dovranno fare i conti con noi (Italia Viva e Azione…). Giustamente il cronista chiede di una possibile convergenza con Terzo Polo cittadino (peraltro già rinominato Polo Civico Senese per evitare di essere confuso con questi partitini…). E lui bellamente risponde: “va chiesto a loro se il percorso che vogliono intraprendere debba essere solo civico, ho detto più volte non esiste un percorso civico che non diventi politico e viceversa”. Costui è stato sindaco ed è — nonostante se medesimo — vicepresidente della Regione toscana; sembra impossibile che non voglia nemmeno ammettere l’esistenza del civismo politico. Sembra un caso limite di rozzo analfabetismo (politico certo, ma anche genericamente culturale).
Silvio Franceschelli
Abbiamo parlato di Falorni e poi di Migliorino perché le elezioni politiche sono un fatto (disperante per l’iniqua legge eppure…) tragicamente serio. Silvio Franceschelli è candidato senatore del PD con buone possibilità di vittoria. Si è dimesso da Presidente della Provincia ma resterà al contempo sindaco di Montalcino. Bravo com’è, dicono, svolgerà i due incarichi sottogamba. Si, va bene, ma come li svolgerà? Se fosse stato sindaco di Milano, per dire, avrebbe avuto la rappresentanza, grossomodo, del medesimo territorio. Invece sarà sindaco di Montalcino e senatore di Siena Arezzo e Grosseto. Come sindaco di Montalcino dovrà pensare soprattutto al Brunello e alla promozione turistica del meraviglioso centro e del suo territorio, ma, in contemporanea, dovrà pensare pure a qualche centinaio di vini (magari meno famosi) e ad altrettante centinaia di antichi borghi senza privilegiarne smaccatamente alcuno. Mission impossible? Siamo curiosi di vedere.
Michelotti dovrebbe essere eletto. Quali conseguenze per il Comune di Siena?
Chi mastica davvero di politica (noi siamo dilettanti e politici per caso) sostiene che la candidatura e l’elezione (quasi) sicura dell’assessore Michelotti blinderà i rapporti tra Fratelli d’Italia e De Mossi, destinato così a superare brillantemente i mal di pancia che, nei suoi confronti, si sentivano rintronare dalle parti di Enrico Tucci (commissario cittadino — ma elezioni mai? — del partito della Meloni) e non solo. Come? Perché? Non lo sappiamo. Roba troppo fine per noi cittadini ordinari. Comunque vedremo. In fondo ne saremmo assai contenti. Avendo monitorato De Mossi per anni ci siamo convinti di poterlo considerare a tutti gli effetti un gradito e non invincibile avversario.