Le prese di posizione si susseguono. E’ la volta di Per Siena (4834 voti, quasi il 20 per cento nel 2018) che sospetta la proposta del sindaco di mera strumentalità già solo considerando la successione temporale degli avvenimenti, (messa in luce anche dal nostro blog).
Secondo Per Siena, De Mossi “ha gioco facile potendo giocare su due forni: quello dei partiti e l’altro delle liste civiche (almeno di quelle disponibili a un confronto privo di elementi concreti)” . E, dunque, “è necessario che la proposta del patto civico venga riempita di contenuti e di garanzie” . Servono alcune “precondizioni”. Se ne fanno degli esempi, di non poco conto: A — “revisione delle nomine — fatte dall’attuale amministrazione adottando la caratteristica della professionalità e della trasparenza, con procedure certe e verificabili”; B — eliminazione della struttura amministrativa “ombra” ormai nota come “cerchio magico” (di antica composizione e strutturazione, n.d.r.) che “non risponde alle istituzioni ma ha una propria, consolidata rete di riferimento” ; C — “rimpasto di Giunta con personaggi qualificati e senesi”; D — definizione di un accordo su alcuni punti programmatici come: “nomina dell’assessore alla cultura; un diverso approccio per l’urbanistica, il Santa Maria della Scala, il welfare , il sociale; un collegamento con il territorio e con gli altri Comuni della Provincia; la definizione dei rapporti con i privati attraverso norme chiare, trasparenti e verificabili”.
Solo con queste garanzie, sottoscritte con impegno formale, Per Siena potrebbe considerare seria la proposta. “Altrimenti, l’ipotesi del patto civico resta solo una boutade in una calda estate senese”.
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Per quanto riguarda IDEE IN COMUNE non possiamo non rammentare e riconfermare che gli elettori convenuti al Bandini per l’OST del 29.5.2018 avevano già presentato a tutti i candidati sindaco precise richieste (che potete rileggere in questo blog) e che qui per comodità riassumiamo:
- adozione di un REGOLAMENTO PER LE NOMINE che preveda A) la definizione dei requisiti di accesso; B) l’introduzione di un sistema di audizioni pubbliche in cui i candidati illustrano il curriculum e il loro progetto di mandato indicando attività e obiettivi; C) la chiara e dettagliata motivazione sulla scelta operata dall’amministrazione anche in riferimento al risultato dell’audizione pubblica; D) la previsione di eventuali meccanismi di rotazione; E) il controllo pubblico sull’attività svolte e sui risultati raggiunti
- affidamento delle CONSULENZE ESTERNE con criteri trasparenti si oggettività, imparzialità e competenza
- istituzione dell’ASSESSORATO ALLA PARTECIPAZIONE E ALLA TRASPARENZA adottando percorsi aperti e strutturati di partecipazione attiva che prevedano periodiche convocazioni pubbliche dei rappresentanti di tutte le articolazioni sociali della città, comprese le Contrade
- adozione del BILANCIO PARTECIPATO per destinare fin dal primo bilancio programmatico specifiche risorse per la realizzazione dei progetti richiesti e scelti direttamente dai cittadini
- adozione di una struttura di OPEN DATA completa che possa permettere in maniera leggibile ed immediata ai cittadini il monitoraggio continuo sull’andamento delle attività (ad esempio opere pubbliche) e dei conti pubblici
- utilizzo dell’AGENDA PUBBLICA degli incontri coi portatori di interesse da parte del Sindaco, degli Assessori e dei Presidenti delle Commissioni Consiliari per l’effettiva trasparenza.
Aggiungendo una sola cosa, essenziale: se anche il Consiglio Comunale non intende adottare la Carta di Avviso Pubblico, Codice Etico di condotta degli amministratori pubblici (vedi articolo su questo blog del 8 febbraio 2019), il Sindaco dia il buon esempio e vi aderisca personalmente in nome dei principi di legalità, di disciplina ed onore che, come giurista, riconosce essenziali per i comportamenti dei pubblici amministratori e per ricostituire un rapporto di fiducia con gli amministrati.