Ieri Fabio Pacciani, il candidato del Polo Civico Siena che ha raccolto 6123 voti, circa 700 in più delle sette liste che lo sostenevano, ha annunciato la decisione di promuovere una associazione civica con adesione volontaria e individuale che superi la frammentazione che ha caratterizzato la coalizione elettorale per dedicarsi ai compiti del civismo politico quale aggregazione di cittadini attivi e reattivi nella società civile e come supporto al lavoro della minoranza consiliare nelle istituzioni di governo locale.
Fin d’ora gli interessati possono aderire con una email all’indirizzo fabio@fabiopacciani.it oppure per telefono al 331 471 7381 in modo da partecipare direttamente alla fase costituente apportando idee, suggerimenti, proposte a partire dallo stesso nome della nuova formazione.
Come si vede non si tratta di una federazione delle precedenti formazioni civiche che resterebbero in tal modo attive ed operanti, ma di un organismo nuovo aperto e a disposizione di tutti. In tal modo, in luogo delle otto formazioni che dettero vita alla coalizione elettorale, rimarranno tre organizzazioni distinte: Siena Sostenibile, che non ha accettato di costituire il Gruppo consiliare Polo Civico (le norme prevedono che, per costituire un gruppo, servono tre consiglieri), Per Siena, che ha sempre rivendicato piena autonomia, e la nuova formazione ora proposta.
Il Polo Civico Siena come coalizione elettorale vede dunque la sua fine: avrebbe avuto un senso in caso di vittoria al primo turno o al ballottaggio, si disaggrega nella sconfitta dell’ambizioso disegno di portare i cittadini al governo locale. Resta un Programma elettorale (la Primavera civica per Siena), denso di proposte politiche e di progetti che non andrebbe dimenticato e resta un Progetto di partecipazione democratica abbozzato e da consolidare. Per quanto ci riguarda si conferma l’importanza della presenza e dell’attività di Comunità monitoranti che stiano addosso a chi governa e che attuino i compiti che lo stesso ordinamento giuridico ha voluto prevedere con le norme sulla trasparenza dell’attività amministrativa e con i relativi istituti cui ci siamo sempre richiamati e che abbiamo continuamente attivato o proposto (accesso civico, whistleblowing, OST, Citizen Democracy, .…
Se il Polo Civico è morto, viva dunque il Civismo Politico unito e non servile.
Questo termine — non servile — non è piaciuto a qualcuno. Non meraviglia e, per capirne il motivo non ci sarebbe nemmeno bisogno di ripubblicare quest’immagine, eloquente e chiara, a perenne e futura memoria:
La lingua batte dove il dente duole. I contatti, sempre alla luce del sole e non come altri che prediligono ambiguità, in accordo con chi doveva essere informato del poli civico, erano precedenti al primo turno. Ma tanto è come raccontare che l’acqua bagna a chi pensa che asciughi. Usate termini che la storia a spazzato via e modi che personalmente ho contestato in riunione e che ritengo spieghino un metodo di fare politica perdente, lontano anni luce da quello del vero confronto e dell’accettazione dei risultati elettorali, espressione di democrazia e libero voto. Vi rifarete, dopo mesi di noiose riunioni, con qualche ost partecipato da un pugno di cittadini più volte sollecitati a presenziare?
Dunque Marignani accusa noi
a) di ambiguità
b) di usare “termini”, così dice, che la storia “a spazzato via” (proprio così: “a”, voce del verbo avere)
c) di non voler “accettare i risultati elettorali espressione di democrazia” e di baloccarci invece con la partecipazione.
Interessante: ambiguità, inadeguatezza culturale e di linguaggio e comportamenti antidemocratici. Chiunque abbia notato che le finalità di Marignani erano esattamente quelle di riprendersi la poltroncina che De Mossi gli aveva promesso e subito sottratto, è già nelle condizioni di farsi un’idea.
Per parte nostra ci torneremo sopra, con doverosa documentazione, appena ne avremo tempo e voglia.
La Redazione
Di certo non c’erano i candidati della vostra lista elettorale, opportunamente invitati a non partecipare in quanto qualcuno aveva detto loro “la vostra partecipazione non è necessaria”
Stento a credere a quello che leggo.
Mesi e mesi di riunioni, documenti sottoscritti, bocciatura integrale e senza mezze misure dei partiti così come sono al momento, e poi un fulmineo salto del rospo (sul carro del vincitore) comunicando così bellamente che i contatti erano precedenti al primo turno. E lo scrivono senza la minima vergogna (e pure con una scadente ortografia…).
Poi ci penso bene ed inizio a capire. Anzi, è tutto chiaro. E non solo a me.
La privatizzazione e il civismo vanno a braccetto? Poveri noi, come al solito la gente non ha capito nulla e alcuni hanno fatto finta di non capire.…