Licia Leoni ha pubblicato qualche giorno fa un quadro riassuntivo della misconosciuta “partecipazione” in ambito sanitario nel quale la Regione Toscana ha legiferato alla fine del 2017 istituendo Comitati di partecipazione (appunto) nelle zone distretto, nelle Asl e negli ospedali universitari col compito di fare da tramite tra i cittadini e le aziende sanitarie. Mentre la legge insiste molto sul ruolo dei cittadini/utenti come tali, i rappresentanti delle associazioni di tutela e dei pazienti tendono ad identificarsi tout court con i cittadini e a sostenere apertamente e senza pudore che la partecipazione si realizza col fatto stesso che essi rappresentanti hanno .…. partecipato in rappresentanza dei cittadini senza tenere conto che, al massimo, essi rappresentano gli aderenti alle associazioni, tanti o pochi che siano, e non la generalità degli utenti.
Come se non bastasse, sono frequenti casi clamorosi in cui i Comitati di Partecipazione (che ovviamente sono organi collegiali composti da molte persone) non vengono nemmeno chiamati a pronunciarsi bastando per questo la voce del Coordinatore (o coordinatrice che sia) che ne interpreta desiderata e volontà, non solo rappresentandoli, ma parlando “in loro nome” e in loro vece: in pratica la coordinatrice, in base ad una concezione personalistica tipica di questi affossatori della partecipazione, fa tutto da sola, se la canta e se la suona, come si dice con colorita e felice espressione; e a nulla vale che alcuni (o anche molti) esprimano a posteriori il loro consenso procedendo ad una sorta di successiva ratifica perché non è un problema di “contenuti” o di merito, ma di rispetto minimo del principio di collegialità.
Ecco qui l’ultimo esempio. Scriveva l’altro ieri all’ANSA la Coordinatrice del Comitato AUOS :
“.…. A nome del Comitato di Partecipazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e in qualità di Vice Presidente del Consiglio Regionale dei Cittadini per la Salute, ringrazio il direttore generale dell’ospedale, Valtere Giovannini, coadiuvato dal direttore sanitario Roberto Gusinu e dal direttore amministrativo Enrico Volpe, che da poco più di un anno e mezzo dirige l’Ospedale Santa Maria alle Scotte. In questi ultimi mesi sono state inaugurate ristrutturazioni importanti e nuovi reparti, apparecchi di ultima generazione e abbiamo dato il benvenuto a professionisti di grande professionalità, competenza e rilevanza nazionale, che vanno ad integrare e rendere ancora più valida la schiera che già era presente. Il nostro Ospedale, perché questo è per i senesi, sta cambiando faccia, anche in senso letterale, finalmente stanno scomparendo i pavimenti rotti, i muri scrostati, quella sensazione di degrado che purtroppo erano particolarmente presente negli ultimi anni. Il dott. Giovannini, grazie anche all’arrivo del direttore del Dipartimento tecnico, l’architetto Filippo Terzaghi, ha preso in mano una struttura che da troppi anni attendeva delle opere di manutenzione e di ristrutturazione ed in pochi mesi ne sta cambiando il volto.…. Grazie al dottor Giovannini ed alla Regione Toscana, che si sta impegnando con finanziamenti cospicui senza i quali non si potrebbe fare nulla, si sta realizzando un ospedale che, come ha recentemente sottolineato l’Assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi, sarà all’avanguardia per la diagnosi e la cura delle malattie, punto di riferimento non solo per il territorio senese, ma per tutta l’Area Vasta Sudest, che è metà dell’intera Toscana ed anche per il sud dell’Italia, da dove provengono molti pazienti che si rivolgono con fiducia al policlinico senese. Molto lavoro è già stato fatto, anche per quanto riguarda le Liste di Attesa, molto ne rimane ancora da fare, è importante che tutte le Istituzioni, regionali e locali, si impegnino insieme per garantire ai cittadini le cure e l’assistenza migliori, perché la salute è un bene prezioso da difendere e tutelare. Auguriamo al dottor Giovannini e al suo staff buon lavoro, certi che, come ha fatto anche per altri ospedali che ha diretto, realizzerà una struttura di eccellenza, con professionisti altrettanto eccellenti. Da parte nostra, come cittadini, ci impegniamo ad essere al suo fianco sempre come abbiamo fatto fino ad ora.
Dafne Rossi Presidente (sic!) Comitato di Partecipazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese e Vice Presidente del Consiglio Regionale dei Cittadini per la Salute”,
Premesso che il D.G. Giovannini sta lavorando molto bene, sembrerebbe opportuno, anche per dare maggiore autorevolezza al sostegno nei confronti del suo lavoro, che il Comitato, essendo organo collegiale, venisse quantomeno sentito specie nei casi, come questo, in cui non ricorrono motivi d’urgenza. Ma la signora Coordinatrice Dafne Rossi preferisce fare da sola, agire “a nome” del comitato e “da parte nostra come cittadini”. E’ vero che, secondo la legge dovrebbe “coordinare” e non “presiedere” , come ha invece scritto; ma, se deve muoversi come un capo invece che come coordinatrice di un lavoro collegiale, tanto vale che si autoproclami Presidente.
Grazie!
Questi strumenti di partecipazione potrebbero essere molto utili alla comunità. Ma purtroppo, troppo spesso si prestano alla strumentalizzazione delle politiche regionali.
È tuttavia da considerare che la responsabilità di queste procedure di malintesa rappresentazione, è da far risalire anche alla pigrizia ed al disinteresse dei rappresentati, che permettono e avallano comportamenti scorretti o illegittimi da parte di chi li rappresenta.
Napoleone si permise di autoincoronarsi imperatore, togliendo la corona dalle mani del Papa, e cingendone da solo la propria testa, soprattutto perchè nessuno si adoperó per impedirglielo.
Partecipare è un diritto-dovere, ed è quello che legittima chi ci rappresenta.
Chi parla a mio nome deve prima accertarsi di come la penso, ed esprimere non la propria opinione, ma quella di chi rappresenta. Ma io ho il diritto-dovere di esigere che lo faccia.
La partecipazione è partecipare condividere, ascoltare ed esprimere le proprie idee e opinioni, ma è questo vuol dire esserci davvero, partecipare sempre, e non esprimere pareri e sentenze senza conoscere, il coordinatore o coordinatrice di un comitato ha un compito arduo difficile poter accontentare tutti e comunque ha il diritto di esprimere le proprie opinioni o idee a titolo personale.
Io credo che per commentare dovremmo prima conoscere ciò di cui si parla.
Non c’è dubbio: “per commentare” — come ricorda Iva, alias Ivana Cannoni coordinatrice del Comitato aziendale ASL toscana sud est — “dovremmo prima conoscere ciò di cui si parla”!
Senonché, quando Iva sostiene che una “coordinatrice di un comitato …ha il diritto di esprimere le proprie opinioni o idee a titolo personale”, mostra non solo di non conoscere, ma anche di non avere letto né l’articolo né il comunicato stampa della signora Dafne Rossi, la quale non parla affatto a titolo personale, ma, come testualmente si esprime… “a nome del Comitato di Partecipazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese”. (firmato: Luciano Peccianti, componente del Comitato AUOS in rappresentanza di Libera)