Dunque lo scorso 8 aprile questo Blog pubblicava alcune considerazioni su quelle che appaiono da più parti le iniziative in corso preordinate a restaurare il Sistema del Groviglio Armonioso che ha prodotto i danni più gravi che mai Siena abbia subito nella sua storia recente. Ecco il link
Al termine dell’articolo, come si può leggere, accogliendo la proposta di Ivano Zeppi, editore di Siena Post,
di aprire un dibattito, ci si dichiarava assolutamente disponibili, sollecitandolo a nostra volta.
Ora il Presidente della testata ci risponde con questo articolo
https://sienapost.it/siena/il-ragionare-daltri-tempi-non-e-nostalgia-ma-sfida-al-presente/
nel quale, in verità, non riusciamo a trovare alcuna risposta concreta, ma solo la ripetizione di ciò che è stato scritto in precedenza. Infatti:
- non pubblica, nemmeno in estratto, le nostre considerazioni che pure vorrebbe criticare;
- non si degna nemmeno di mettere il link del nostro articolo per consentire ai lettori di farsi un’opinione;
- non fa alcun cenno al rilievo che — a nostro avviso — il suo “ragionare di altri tempi” fa pensare, collegato ad altri inequivoci segnali che abbiamo messo in evidenza, alla restaurazione di un meccanismo che fu chiamato, appunto, “groviglio armonioso” ;
- (ri)tesse le lodi di Paolo Benini vale a dire del peggior assessore della giunta destra-destra del 2018/2023, colui che, dopo un passato in Fratelli d’Italia, si presentò — forte dei “meriti” di cinque anni di amministratore dello sport e delle scuole senesi — alle ultime elezioni come capolista nella Lista De Mossi (culto della personalità?) prendendo la bellezza di 59 preferenze personali e restando senza consiglieri;
- sottolinea che il nostro articolo del 8 aprile non sarebbe firmato trascurando non solo il fatto che non siamo un giornale, ma un Blog collegiale e plurale, ma anche quanto riportato in chiaro alla voce “chi siamo” dove chiunque può vedere i nomi del legale rappresentante e della redazione (magari notando che siamo l’unica associazione che non ha quote di iscrizione a dimostrazione dell’assoluta e disinteressata volontarietà del nostro lavoro monitorante).
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E, dunque, se vogliamo fare un dibattito reale con un confronto serio, cominciamo a fissare, per favore, regole paritarie del gioco, dettate, prima di tutto, dal buon senso.