La TRASPARENZA (IM)POSSIBILE, è il titolo del libro edito recentemente da Altreconomia e scritto da esperti di Avviso Pubblico
Si legge nella presentazione ufficiale:
Il libro è stato pensato come un vademecum che possa essere d’aiuto sia agli amministratori degli enti locali, chiamati ad applicare una normativa innovativa che li induce a somigliare sempre di più a una vera e propria “casa di vetro”, sia ai cittadini che devono imparare ad utilizzarla in modo corretto per esercitare appieno i loro diritti, per partecipare alla vita della comunità, per controllare l’operato della Pubblica amministrazione e stimolarla così ad operare sempre meglio. In un’espressione, per educarsi a diventare “comunità monitoranti”.
La buona politica e la buona amministrazione, elementi indispensabili per la tutela dei beni comuni, della nostra democrazia e della nostra sicurezza, esistono e si mantengono se nelle comunità vi sono cittadini responsabili che svolgono “con disciplina e onore” le funzioni pubbliche loro affidate, se agiscono con imparzialità e trasparenza, se sono fedeli alla Costituzione e alla sue leggi.
Sia gli amministratori sia i cittadini sono chiamati a operare scelte importanti. Decisioni che possono essere assunte responsabilmente se a monte del processo decisorio vi è una conoscenza quanto più completa e aggiornata del tema, del problema o del fenomeno su cui si vuole o si deve intervenire. Non si può assolvere adeguatamente e responsabilmente alla propria funzione di amministratore locale, dipendente pubblico o di cittadino senza disporre di fonti affidabili di conoscenza, e in base a quelle esercitare le competenze necessarie. In questo senso, anche il mondo dell’informazione, come emerge in un capitolo di questo libro, ha un dovere deontologico di sapere come poter utilizzare la nuova normativa in materia di diritto d’accesso agli atti della Pubblica amministrazione se intende svolgere con serietà, capacità e rigore quel ruolo di watchdog indispensabile per la salute della nostra democrazia.
L’evoluzione normativa della trasparenza amministrativa, fino al suo temporaneo approdo che sarà raccontato nelle pagine di questo libro, ha rappresentato nel nostro Paese una conquista di civiltà la cui importanza viene spesso misconosciuta, o sottostimata, e proprio per questo va fatta conoscere nel modo più esteso possibile. Una conquista che deve innervare a pieno titolo la vita delle comunità. La trasparenza, infatti, deve essere intesa in modo sostanziale da chi è chiamato a presiederne l’attuazione, e non interpretata come l’ennesimo mero adempimento burocratico da sbrigare in uffici già sovraccarichi di scadenze e incombenze. Non basta stipare le sezioni “Amministrazione trasparente” dei siti istituzionali con documenti, dati e tabelle prescritti dalla norme. È indispensabile che questi dati, pur nel rispetto dei valori della privacy e della sicurezza, siano intelligibili, comprensibili e comparabili, in modo da creare o, ancora meglio, ripristinare quel rapporto fiduciario tra cittadini, politica e pubblica amministrazione che in Italia da qualche tempo si è purtroppo incrinato anche a causa di opacità e storture nell’esercizio dei poteri pubblici.
Anche noi parliamo da tempo di partecipazione e trasparenza, ma la novità che questo libro ci presenta è che finalmente si assegni ANCHE AI CITTADINI il compito e la responsabilità di comportarsi e agire con quella disciplina e onore che l’art. 54 della Costituzione pretende dai chiamati alle cariche pubbliche. Ed è la novità — forse va sottolineato — che assegna a ciascuno di noi la responsabilità del futuro.
Ma perché idee in comune non organizza una presentazione pubblica del libro proprio a Siena?
Ottima la proposta di Luca Furiozzi. Abbiamo già preso contatto con Avviso Pubblico.
Il progressivo percorso verso una cittadinanza attiva, attenta e consapevole è virtuoso e spero che attecchisca con numeri esponenziali.
Per l’idea di Luca Furiozzi, che Idee in Comune si adoperi per portare a Siena una presentazione del libro, mi sembra molto condivisibile.