Oggi abbiamo registrato una precisazione del Sindaco, riportata su La Nazione con queste parole
Questa amministrazione è fermamente decisa — ribadisce De Mossi — a voler portare in fondo il piano operativo, approvarlo dando tutte le garanzie democratiche di confronto, dibattito e verifica. Non ci saranno limitazioni per nessuno, ne parlerò con il presidente del consiglio comunale. Ma è uno strumento essenziale per il futuro della città, che non riguarda solo l’edilizia, ma anche le sue strategie di sviluppo.
Gianni Porcellotti già consigliere comunale, ci ha fatto avere questo commento
Se e’ vero che c’è la volontà di adottare (e non di approvare come riportato oggi su alcuni quotidiani locali)…questa e’ la volontà di mortificare la partecipazione e qualsiasi coordinamento di area vasta…con la scusa di far passare uno strumento così importante di pianificazione come una risposta per il rilancio dell’edilizia cavalcando un momento storico che ha ben altre priorità. Ma per favore…si continua a far confusione tra edilizia ed urbanistica…se si vuole rilanciare l’edilizia si possono revisionare i regolamenti edilizi, semplificare alcune norme comunali magari nella direzione dell’efficientamento energetico e tanto altro ancora…ma non si può definitivamente sancire la morte dell’urbanistica a Siena svolgendo un compitino elementare nel peggior momento possibile!
Semmai questo è un momento che richiederebbe una profonda riflessione per ripensare in chiave strategica sul come riprogrammare il futuro della città, e proprio un PO partecipato potrebbe rappresentare uno dei momenti per “vedere” una città dove la sua storia, le sue tradizioni, i suoi valori paesaggistici ed ambientali si possono ben armonizzare e sposare con il contemporaneo e l’innovazioni. Passata l’emergenza, inoltre, prevedo norme nazionali e regionali in materia di urbanistica che un piano comunale dovrà per forza inglobare e recepire! Perché fare adesso, dopo i ritardi del recente passato che praticamente da solo avevo rilevato anche dai banchi della maggioranza, uno strumento povero di contenuti e di strategia, non partecipato, che al massimo potrà prevedere qualche rotatoria e qualche intervento puntuale senza una logica d’insieme ed una visione ampia…spesso avevo evidenziato la necessità di restituire un senso alla pianificazione…se questa è la risposta c’è veramente da preoccuparsi!!
Ed ecco il contributo di Luciano Cicali, che è stato assessore provinciale
Come ricordato dall’intervento dell’amico Menicori la precedente amministrazione aveva comunque praticato un percorso di ascolto della cittadinanza e delle associazioni. La situazione economica della città è profondamente mutata non solo a causa della diverso indirizzo politico dell’amministrazione cittadina; cambio che non ci permesso di verificare quante di quelle sollecitazioni sarebbero state raccolte.
Venendo all’intervento dell’Architetto Mezzedimi quando accenna al Microsovranismo dei Comuni dell’Interland che vedono come fumo negli occhi qualsiasi tipo di coordinamento sovracomunale con un capoluogo guidato dal centrodestra si dovrà ammettere che questa, diciamo, voglia di autonomia viene da lontano, ha lunga vita. Nell’ottobre 2003 i Comuni di Asciano, Castelnuovo Beradenga, Monteroni d’Arbia, Monteriggioni, Siena e Sovicille e la provincia di Siena sottoscrissero un accordo per un più attento governo del territorio: per capirci uno Schema Metropolitano che avrebbe dovuto favorire azioni e scelte che andassero oltre i confini comunali.
Bene: si trovarono risorse finanziarie e furono prodotti molti studi interessanti; la conoscenza dei problemi e le
possibili ipotesi di soluzione ebbero un notevole impulso. Purtroppo, poi, ogni Comune usò quei dati in modo autonomo. Nel capoluogo era ben lontana da venire un’amministrazione di destra; eppure “il fumo negli occhi” si dette da fare e non poco.
Penso che se vogliamo rilanciare l’economia Senese, appena passata questa pandemia, e quindi fare arrivare i turisti a Siena perchè mi sembra che sia una delle poche forme se non l’unica di introito immediato per i cittadini e per il Comune, bisogna essere pronti, bisogna pensare un pò più in là del proprio naso, dobbiamo anticipare e sbalordire le altre Città turistiche adottando provvedimenti e soluzioni in grado di porsi all’avanguardia rispetto agli altri e dobbiamo essere pronti ad attuarle immediatamente, vedi i parcheggi, il centro storico, i collegamenti, il miglioramento della qualità della vita, e perchè no anche riprendere in mano il vecchio progetto di metropolitana di superfice, tanto caro a Roberto Bechi e che andrebbe a collegare tutti i paesi della Provincia di Siena.
Scusi, ma lei è proprio sicuro che dopo la pandemia il turismo riprenderà come prima??? Ovvero sarebbe il momento di ripensare ad altre attività, legate alla sostenibilità ambientale, alla salute ed alla cura ad esempio, come motore economico della città???