Se ci ha fatto molta impressione l’ignobile show di Canale Tre Toscana che richiamava tutti alla pazza necessità di “affidarsi semplicemente al culo” disponendone alcune esibizioni, ci ha turbato anche l’uscita furibonda di Massimo Cacciari: la casa — ha detto — è un inferno. E siccome molti sostengono che ogni emergenza pandemica tende a trasformarsi nel tempo in emergenza psicologica (loro dicono psichiatrica, ma il termine ci piace meno), siamo andati alla ricerca di qualche utile consiglio tra quelli che girano on line e ne abbiamo trovati alcuni che sembrano sensati. L’autore ci perdonerà se non lo citiamo: lo facciamo per concentrarci meglio sul merito e sulla loro efficacia. Siccome ci sembra che, anche nella cerchia dei nostri amici e conoscenti, si presentino ogni giorno casi di persone infuriate, ma veramente infuriate che sembrano vicine a uscire di senno, ne facciamo un piccolo elenco: in fondo anche i consigli utili sono — nel loro piccolo — patrimonio universale dell’Umanità:
- limitare saggiamente (ma non eliminare) l’assunzione di caffeina e alcool (rosolio, lacrima Christi, Strega.….)
- rimuovere le sveglie e qualsiasi fonte di luce nelle camere (non accendere moccoli superflui), stare lontani da telefoni, reti wireless e altri apparecchi che generano onde elettromagnetiche
- fare movimento ed esercizio fisico anche in casa (sollevare sedie con una sola mano ogni ora e spostare i mobili di ogni stanza almeno una volta alla settimana) o sul balcone
- esporsi ogni giorno alla luce solare, anche spenzolati dalla finestra ovvero usare specchi ustori e lenti d’ingrandimento
- non consumare tutte le energie sull’informazione del coronacoso (attenzione pure alle esternazioni quotidiane di De Mossi), ma fare anche accanite ricerche su spagnola, sars, asiatica, .…
- migliorare l’attenzione e la concentrazione cimentandosi in qualche compito facile (piegare i tovaglioli, incrociare le dita… ), o dividendo i compiti difficili in tanti compiti più piccoli da pianificare nella giornata (farsi la barba a pezzetti..)
- limitare a tre o quattro volte al giorno l’uso dei social media approfittando dell’occasione per bannare a raffica i rompiballe
- attenzione al cambio di abitudini e alla convivenza (ma ormai dovremmo essere abituati all’isolamento: il peggio verrà dopo)
- ritagliarsi un po’ di tempo da soli (una o due ore) in un angolo della casa (anche al cesso?) stabilendo turni domestici per fare
- esercizi di rilassamento (respirare lentamente e profondamente, muovendo lo stomaco e mantenendo fermo il torace, assicurandosi che l’espirazione sia doppia rispetto all’inalazione, svuotando al massimo i polmoni) e sospirare più volte: “hooommmm…”
- accanirsi sui contatti sociali a distanza con tutti i mezzi disponibili, dalle videochiamate a skype, dal piccione viaggiatore alla cartolina postale, dal sorriso alla finestra fino al saluto dal balcone o, preferendolo, divulgare l’antico sberleffo liberatorio: “terque quaterque.….. mala jactura fugata est”.
Se qualcuno ha altri suggerimenti, è pregato di farne opportuna segnalazione.
Ci volevano anche “du risate”
Io invece ho notato un miglioramento nei miei rapporti sociali: ho salutato da lontano e richiamata con una frase gentile l’attenzione della studentessa, mia vicina di casa, che stava studiando sul tetto della casa. Se volete vi mando la foto? lei mi ha risposto con grandi saluti! In tempi normali chi si affacciava, chi salutava da lontano, chi studiava sul tetto, chi rispondeva a un saluto ecc.?
Cerchiamo di vedere i nostri miglioramenti…
1. Cancellarsi del tutto da fb e simili, anche a costo di perdere di vista qualche amico lontano. Il virus dell’odio e della caccia all’untore ( runners, bambini etc.) che dilaga sui social può avere effetti devastanti sulla percezione del mondo.
2. Evitare per quanto possibile incontri con le pattuglie delle forze dell’ordine, a meno che si abbia la capacità di non reagire difronte a intimazioni vessatorie, che esulano dalle regole stabilite dalle ordinanze.
Gentile signora Dagmar, le forze dell’ordine, a quanto ci risulta, sono incaricate di far rispettare le regole a garanzia della salute di tutti e non ce ne sarebbe bisogno se i cittadini le rispettassero rigorosamente. Saremmo comunque interessati a conoscere eventuali intimazioni vessatorie.
Idee in comune Siena — Comunità monitorante
Penso che queste regole siano da condividere soprattutto per quelle famiglie che già prima del Coronavirus non conducevano un’esistenza “normale”, mentre per famiglie con tradizioni di correttezza e solidità servano a poco, il buon senso e l’amore dovrebbero aiutare nel superamento di questa difficoltà.
Condivido Dagmar perchè effettivamente questi Social ti stanno “ammazzando”, ma basta sorvolarli e scegliere quelli che davvero servono come un saluto da un amico che si preoccupa per te o una notizia utile al superamento di questo periodo
Penso comunque che ne usciremo cambiati, un pò come gli americani dopo l’ 11 Settembre, avremo tutti sia ricchi che poveri, potenti e non, preso la consapevolezza che si può morire in un batter d’occhio, questo ci dovrebbe spronare a vivere la nostra vita futura con occhi diversi e sarà sicuramente una vita futura migliore se salvaguarderemo ‚ognuno nella sua sfera, l’ambiente e coltiveremo i rapporti umani con più attenzione e sincerità.
Condivido il fatto che i social devono essere presi con le molle. Avrei invece qualche dubbio (ma basta aspettare per vedere) che questa emergenze ci cambierà come ha cambiato gli americani dopo l’11 settembre. Del Resto, mi sbaglierò di certo ma a me non sembra che gli americani siano cambiati troppo ( solo per fare un esempio le ultime immagini delle fosse comuni — se non sono false — lo documenterebbero). D’altro canto credo che, in queste occasioni di emergenza, dovremmo essere tutti solidali con chi lavora per far rispettare le regole dettate dal team di esperti nazionale per la salute. Altrimenti si rischia di essere garantisti e libertari (o libertini) solo per le regole ci piacciono e tendenzialmente sovversivi se ci danno fastidio.
Io sto scrivendo un diario. Serve soprattutto a me, per impiegare il tempo, e forse, se qualcuno lo vorrà leggere, rimarrà anche come memoria di questi giorni così diversi.
E’ un’ottima idea. Spesso si rimpiange di non averne fatti a suo tempo e prima che la memoria si affievolisca.
Fantastico.… bravissimo l’autore.